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Elezioni Turchia: Erdogan non vince, si va al ballottaggio

Il Presidente uscente non ha raggiunto il 50% +1, fermandosi al 49,5%; il principale leader all’opposizione, Kilicdaroglu, ha ottenuto il 44,9% dei voti. Nuovo turno previsto per il 28 maggio
Credit: EPA/Necati Savas
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16 maggio 2023 Aggiornato alle 11:10

Tutto rimandato al secondo turno. I risultati delle elezioni in Turchia (con un’affluenza dell’88%) non hanno portato risultati definitivi, ma dai numeri è certamente possibile trarre ipotesi abbastanza chiare riguardo chi sia il candidato favorito. Diversamente da quello che molti sondaggi avevano mostrato nei giorni precedenti, il Presidente uscente Recep Tayyip Erdogan ha ricevuto il 49,5% dei voti, mentre il suo principale rivale Kemal Kilicdaroglu il 44,9%, preparando la scena per il ballottaggio del 28 maggio.

Il terzo candidato, l’ultranazionalista di estrema destra Sinan Ogan, ha ricevuto un sorprendente 5,2% dei voti; Ahmet Yener, presidente del Consiglio elettorale supremo turco (Ysk), ha affermato che il 99% dei voti totali è stato ufficialmente conteggiato.

Per la prima volta da 21 anni, Erdogan dovrà andare al ballottaggio, non avendo raggiunto il 50% dei voti più 1 per poter vincere direttamente alla prima tornata elettorale, ma il 49,5% assicura alla sua Alleanza nazionale (formata dal suo Akp e da piccoli partiti islamisti) una netta maggioranza in parlamento con 321 seggi su 600.

Come analizzato da Middle East Eye, “rispetto alle parlamentari del 2018, l’Akp ha perso l’8% dei consensi, prendendo solo il 35,4% dei voti e i corrispettivi 266 seggi. Tuttavia, il suo principale alleato, il Partito del movimento nazionalista (Mhp), ha perso solamente l’1%, mantenendo il 10% dei voti e 50 parlamentari”.

Insieme al Mhp, Erdogan mantiene la maggioranza. È inoltre prevedibile che, al secondo turno, buona parte di chi ha votato Ogan al primo turno possa andare a suo favore, aggiungendo un ulteriore ostacolo alle possibilità di vittoria di Kilicdaroglu al ballottaggio. Ogan ha già annunciato alla stampa la sua disponibilità a un accordo con uno dei 2 candidati, chiedendo solide rassicurazioni relativamente a una serie di questioni: «Abbiamo alcune precondizioni - ha spiegato Ogan nel suo ufficio di Ankara, mettendo come priorità - la lotta al terrorismo e il rimpatrio dei rifugiati siriani».

Il leader dell’opposizione, come riportato da Ansa, ha promesso la vittoria del suo schieramento al ballottaggio. «Se la nostra Nazione chiede un secondo turno, lo accetteremo volentieri. E lo vinceremo assolutamente», ha dichiarato Kiliçdaroglu nel cuore della notte, circondato dai rappresentanti dei 6 partiti della sua coalizione. Il presidente uscente «Erdogan non è riuscito a ottenere il risultato che si aspettava - ha proseguito il candidato dell’opposizione - La necessità di cambiamento nella società è superiore al 50%. Dobbiamo assolutamente vincere e instaurare la democrazia in questo Paese».

Secondo i candidati dell’opposizione alla vicepresidenza, İmamoğlu e Yavaş, sindaci di Ankara e Istanbul, il fatto che l’agenzia di stampa statale Anadolu stesse riportando nel pomeriggio di domenica la notizia di un largo vantaggio di Erdogan (ben oltre il 50%) è stato fatto con il proposito di “scoraggiare le persone che avrebbero votato Kilicdaroglu a recarsi agli uffici elettorali”, riporta Al Jazeera.

Secondo il rapporto degli osservatori dell’Osce (Organization for Security and Cooperation in Europe), “Il Consiglio elettorale supremo turco (Ysk) ha mostrato una mancanza di trasparenza nella gestione delle elezioni di domenica”. Un problema che si aggiunge alla disparità di trattamento verso i 2 principali candidati per le condizioni con cui hanno portato avanti la propria campagna elettorale, con il partito di Erdogan che ha ottenuto un ingiustificato vantaggio di tempo e spazio in ogni media statale.

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