Ambiente

Usa: Biden vuole tagliare le emissioni delle centrali elettriche

Proposte forti riduzioni, o chiusura per chi non si adegua, degli impianti a combustibili fossili che generano energia. Ma sull’iter legislativo incombono le elezioni del 2024
Credit: Shawn Thew - Pool Via Cnp/CNP via ZUMA Press Wire
Tempo di lettura 4 min lettura
16 maggio 2023 Aggiornato alle 07:00

O si tagliano le emissioni o si chiude. Questa la visione - necessaria per combattere la crisi del clima - che il Governo statunitense intende proporre nel tentativo di ridurre le emissioni climalteranti: entro il 2035 e 2040 le centrali elettriche degli Usa che vanno a combustibili fossili dovranno tagliare le proprie emissioni del 90% o potrebbero addirittura dover chiudere gli impianti.

Il piano, voluto nel tentativo di ridurre in maniera importante la CO2 di centrali elettriche, a gas e carbone, dovrebbe scattare dal 2030.

Tra le nuove norme messe sul piatto c’è anche la necessità che le centrali catturino le proprie emissioni grazie alle nuove tecnologie per limitare l’inquinamento da carbonio.

Chi non rispetterà le norme sarà soggetto a restrizioni imposte dall’Epa - Environmental Protection Agency - che, se le leggi volute dall’amministrazione di Joe Biden entreranno in vigore - avrà il compito di monitorare gli sforzi per il taglio delle emissioni.

Va detto però che in questa partita, da poco annunciata, è probabile sia una forte opposizione delle forze repubblicane del Paese sia un rallentamento causato dalle presidenziali 2024: le centrali a carbone e gas naturale coprono quasi due terzi (circa il 60%) dell’energia elettrica prodotta negli States e porre un freno alla loro produzione non sarà affatto semplice.

Inoltre alle nuove regole dell’Epa si aggiungerebbero quelle già proposte dall’amministrazione nel tentativo di portare al 50% entro il 2030 la quota delle auto elettriche vendute negli Stati Uniti, altro sforzo gigantesco nella lotta al surriscaldamento.

Più in generale, l’impegno del Governo a stelle e strisce è quello di arrivare a una riduzione delle emissioni sia rivedendo le attuali centrali elettriche, sia spingendo per una rivoluzione basata su eolico e solare ed energie pulite e, allo stesso tempo, perfezionando e incrementando tecnologie per la cattura di carbonio.

Secondo i calcoli Epa i nuovi standard permetterebbero di impedire l’emissione di 617 milioni di tonnellate di anidride carbonica dalle centrali a carbone e gas nei prossimi due decenni, il che equivale alle emissioni annuali di circa la metà di tutte le automobili negli Stati Uniti.

Per Michael Regan dell’Epa se le nuove regole verranno davvero applicate permetteranno di «salvaguardare il Pianeta per le generazioni future. La proposta non solo migliorerà la qualità dell’aria a livello nazionale, ma porterà sostanziali miglioramenti alla salute delle comunità in tutto il Paese, in particolare le comunità che hanno ingiustamente sopportato il peso dell’inquinamento. I benefici pubblici e ambientali di questa norma saranno enormi», ha spiegato. «Anche gli ambientalisti plaudono alla nuova proposta sostenendo che questo cammino, insieme all’Inflation Reduction Act, è quello giusto per arrivare alla riduzione concreta delle emissioni e contenere dunque il surriscaldamento globale».

«La norma proposta dall’Epa invia un segnale inequivocabile agli operatori delle centrali elettriche americane: l’era dell’inquinamento da carbonio illimitato è finita», aggiunge Dan Lashof, direttore statunitense del World Resources Institute.

Infine, secondo le stime dell’Epa le nuove regole climatiche avranno benefici di 85 miliardi di dollari per il clima e la salute pubblica entro il 2042, prevenendo circa 1.300 morti premature e 300.000 gravi attacchi di asma solo nel 2030. Essendoci le presidenziali nel 2024, l’intera partita è però ancora apertissima e non è chiaro se il nuovo regolamento vedrà la luce in tempi brevi o sarà affossato dall’opposizione.

Leggi anche