Diritti

Uk, Public Order Act: fino a 12 mesi di carcere per chi protesta

Il ministero dell’Interno ha scritto agli attivisti anti-monarchici di aver introdotto nuove pene per chi blocca strade e luoghi di culto. È una casualità che accada prima dell’incoronazione di re Carlo III?
L'artista satirico Kaya Mar tiene in mano il suo dipinto di Re Carlo III a Whitehall a Londra. La città si sta preparando per l'incoronazione del sovrano nell'Abbazia di Westminster a Londra il 6 maggio.
L'artista satirico Kaya Mar tiene in mano il suo dipinto di Re Carlo III a Whitehall a Londra. La città si sta preparando per l'incoronazione del sovrano nell'Abbazia di Westminster a Londra il 6 maggio. Credit: EPA/ANDY RAIN
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
4 maggio 2023 Aggiornato alle 08:00

Manca davvero poco all’incoronazione di re Carlo III, che avverrà il 6 maggio 2023 all’Abbazia di Westminster, nel centro di Londra.

La cerimonia arriva in un momento molto delicato per il Regno Unito, che sta affrontando una grave crisi del costo della vita che ha costretto molte persone a faticare per assicurarsi cibo in tavola e per riscaldare le proprie case. Non esiste ancora una cifra ufficiale dei costi dell’incoronazione, ma quel che è certo è che saranno i cittadini a pagarla.

I media britannici stimano dai 50 ai 100 milioni di sterline. Un sondaggio YouGov ha rilevato che il 51% degli intervistati non crede che l’incoronazione debba essere finanziata pubblicamente, contro un 32% favorevole.

L’enorme ricchezza di Carlo (superiore agli 1,8 miliardi di sterline, secondo la recente inchiesta del Guardian) e lo stile di vita sontuoso della famiglia reale sono in netto contrasto con la realtà che la maggior parte delle persone nel Regno Unito vive, scrive la Cnn. In un clima così teso, più di 1.400 persone si sono impegnate a unirsi alle proteste pacifiche previste a Londra per il 6 maggio. E il Governo ha già messo le mani avanti: la Police Powers Unit del ministero dell’Interno, spiega il Guardian, ha scritto al gruppo di attivisti anti-monarchici delle lettere di avvertimento in cui spiega di aver introdotto nuovi reati penali per prevenire “disordini durante i principali eventi sportivi e culturali”.

La nuova legge, il Public Order Act 2023, che martedì 2 maggio ha ricevuto l’assenso reale da parte di Carlo ed è entrata in vigore ieri, prevede che i manifestanti che bloccheranno le strade, gli aeroporti e i luoghi di culto potranno essere arrestati: rischiano 12 mesi di carcere. Coloro che ostacoleranno altre persone, oggetti o edifici potrebbero andare in prigione per 6 mesi e rischiare una multa illimitata. Inoltre, la polizia potrà prevenire i disordini fermando e perquisendo le persone in caso sospetti stiano cercando di provocare il caos.

“Vi sarei grato se poteste pubblicizzare e inoltrare questa lettera ai vostri membri che potrebbero essere interessati da questi cambiamenti legislativi”, si legge nella lettera del Ministero dell’Interno. La tempistica delle leggi, dicono, è casuale. Molti attivisti si aspettavano che sarebbero state introdotte il 15 giugno. Gli avvocati del movimento Republic, che dal 1983 sostiene la sostituzione della monarchia del Regno Unito con una repubblica parlamentare, e a cui erano indirizzate alcune delle lettere, sostengono che potrebbero essere considerate intimidatorie, a pochi giorni dalle manifestazioni previste nel centro di Londra.

Le lettere sarebbero state spedite anche ad altri attivisti tra cui Extinction Rebellion, che protesta contro la crisi climatica. Molti temono che questo provvedimento sia un modo per limitare anche le proteste pacifiche e legittime.

Secondo Jun Pang, responsabile delle politiche e delle campagne dell’organizzazione indipendente in difesa dell’equità Liberty, ha spiegato al Guardian che «il Governo sta utilizzando uno strumento legale per riportare in vita misure draconiane che la Camera dei Lord ha eliminato dal disegno di legge, eludendo ancora una volta il controllo e la responsabilità».

La norma arriva a poche settimane dal rapporto di Louise Casey riguardo la Metropolitan Police, condannata per la sua cultura razzista, sessista e omofoba. La ministra dell’Interno, Suella Braverman, ha definito la nuova legge «l’ultimo passo che il governo ha compiuto contro i manifestanti che usano tattiche altamente dissuasive per ritardare deliberatamente i cittadini, spesso impedendo loro di raggiungere il lavoro e l’ospedale, oltre a perdere i funerali dei propri cari. La gamma di nuovi reati e sanzioni corrisponde alla gravità della minaccia che le tattiche di guerriglia rappresentano per le nostre infrastrutture, per il denaro dei contribuenti e per il tempo della polizia».

Ma una fonte del ministero ha riferito al Guardian che la lettera a Republic aveva lo scopo di informare, non di intimidire.

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