Economia

La famiglia reale britannica nel mirino del Guardian

Secondo l’inchiesta Cost of the crown, la Royal Family avrebbe accumulato più di 1 miliardo di sterline da proprietà ereditate, su cui non paga le tasse. Intanto l’incoronazione dell’ex Principe di Galles si avvicina
Credit: EPA/YOAN VALAT
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
7 aprile 2023 Aggiornato alle 16:00

La maxi inchiesta in più puntate s’intitola Cost of the crown, ovvero “Il costo della corona”. È stata condotta dal Guardian ed è un’indagine riguardo la ricchezza e le finanze (nascoste al pubblico) della famiglia reale britannica. Il quotidiano riporta che, in vista dell’incoronazione di Re Carlo III (il 6 maggio 2023), sarebbe necessario controllare maggiormente gli accordi finanziari dei reali, anche se Buckingham Palace sostiene che dovrebbero “rimanere privati, come quelli di qualsiasi altra persona”.

Nelle ultime settimane, il Guardian ha posto una serie di domande alla Royal Family, che dalla morte della regina Elisabetta II (comunicata l’8 settembre 2022), è guidata dall’erede al trono Charles Philip Arthur George, ex Principe di Galles. Non è la prima volta che emerge la questione relativa ai possedimenti e alla ricchezza della famiglia reale, ma questa indagine arriva in un momento cruciale per Buckingham Palace, e il quotidiano britannico non sembra voler mollare la presa alla vigilia di una nuova incoronazione. “Quanti soldi costerà al pubblico?”, hanno domandato i giornalisti. Ma anche: “Quale aliquota fiscale pagherà il nostro nuovo Re sul suo reddito privato?”. E ancora: “Quanto pagano di affitto le principesse Beatrice ed Eugenie, che non sono reali in attività, per le loro residenze nei palazzi reali?”.

Finora, dalle indagini sono emersi una serie di dettagli che la famiglia reale non ha ancora chiarito. Per prima cosa, Elisabetta II e Carlo III avrebbero ottenuto pagamenti in contanti per un valore di più di 1,2 miliardi di sterline da 2 proprietà ereditarie che non sono sottoposte al pagamento di tasse. Senza considerare i milioni che ricevono in finanziamenti pubblici per le loro funzioni ufficiali. Secondo l’inchiesta, nel 2022 avrebbero ricevuto 21 milioni di sterline ciascuno dai ducati di Lancaster e Cornovaglia, che hanno rispettivamente un valore di 652 milioni di sterline e di più di 1 miliardo. Da tempo si discute riguardo chi siano realmente i proprietari dei ducati e chi abbia diritto ai loro profitti: i reali o il popolo?

Un altro punto emerso dall’indagine riguarda il denaro pubblico che riceve il regnante ogni anno: nel 2022 si è trattato di circa 86,3 milioni di sterline. Secondo il Guardian è teoricamente in lizza per ricevere altri 250 milioni di sterline all’anno in base ai termini di un accordo di sovvenzione dei reali introdotto da David Cameron come primo ministro nel 2011. Ma il nuovo Re, sullo sfondo di una crisi del costo della vita, ha segnalato che rinuncerà a parte del denaro in modo che possa essere speso per il «bene pubblico più ampio».

Dopo che il Guardian ha scoperto un documento inedito risalente al 1689 che sancisce il trasferimento a Guglielmo III di 1.000 sterline di azioni della Royal African Company, che commerciava schiavi, Re Carlo ha detto che collaborerà alla ricerca con uno studio indipendente per esplorare il rapporto tra la monarchia britannica e la tratta degli schiavi nel XVII e XVIII secolo. Ma le parole del portavoce di Buckingham Palace sono state accolte con cautela dagli storici specializzati nel coinvolgimento della Corona nella riduzione in schiavitù del popolo africano: “Questo è un problema che Sua Maestà prende profondamente sul serio. La famiglia reale sta sostenendo questa ricerca attraverso l’accesso alla collezione reale e agli archivi reali”.

Il quotidiano ha rivelato che anche la residenza di Kensington Palace, a Londra, dove hanno abitato vari monarchi, è intrecciata con il coinvolgimento dei reali e della Gran Bretagna nella schiavitù: in quasi 3 secoli, pare che ne abbiano tratto profitto 12 regnanti. Inoltre, i documenti dell’India Office, il dipartimento governativo responsabile del dominio britannico sul subcontinente indiano, raccontano come alcuni tesori di inestimabile valore saccheggiati all’India siano finiti nella collezione reale.

Per quanto riguarda i cavalli donati al Re e alla defunta Regina da personalità di spicco, avrebbero guadagnato quasi 2 milioni di sterline dalla loro vendita. Secondo le stime, gli animali avrebbero un valore di circa 27 milioni di sterline.

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