Ambiente

Versalis acquisisce il 100% di Novamont

L’azienda chimica di Eni è diventata azionista al 100% dell’impresa leader nel campo della chimica da fonti rinnovabili
Credit: CURVD
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28 aprile 2023 Aggiornato alle 19:00

Un’importante svolta è avvenuta nel settore chimico-industriale italiano dove l’azienda chimica Versalis, appartenente alla multinazionale energetica Eni, ha acquisito il pieno controllo della società Novamont, leader a livello internazionale nel campo della chimica da fonti rinnovabili.

La Versalis è diventata azionista al 100% firmando l’accordo con Mater-Bi, società controllata da Investitori Associati II e Nb Renaissance, che deteneva il 64% del pacchetto azionario, mentre il restante era già in mano alla società chimica dell’Eni.

L’operazione industriale mira a incrementare il peso e l’innovazione del settore chimico nazionale legato alle energie rinnovabili: « L’acquisizione di Novamont, benefit company certificata b corp protagonista nel settore della bioeconomia circolare e nel mercato per lo sviluppo e la produzione di bioplastiche e biochemicals biodegradabili e compostabili, rappresenta una grande opportunità di accelerazione della strategia attraverso l’integrazione di una piattaforma tecnologica unica e complementare, fornendo un rilevante contributo alla decarbonizzazione del portafoglio prodotti.

L’operazione permetterà di rafforzare la piattaforma Novamont accelerando lo sviluppo di filiere multi-prodotto ad alto valore aggiunto e i progetti di territorio per disaccoppiare l’utilizzo delle risorse naturali dalla crescita economica nella logica di fare di più con meno», ha comunicato l’ufficio stampa dell’Eni.

Fondata nel 1990 all’interno del gruppo Montedison, controllato all’epoca dalla Famiglia Ferruzzi, Novamont è diventata nel corso del tempo un’eccellenza nel campo della chimica internazionale partendo dalla commercializzazione dei prodotti chimici di Fertec – Ferruzzi Ricerca e Tecnologia, fra cui i sacchetti biodegradabili che negli anni ‘90 furono una novità per le politiche di eco-sostenibilità.

La società chimica ha progressivamente espanso negli anni successivi le sue attività, con al centro la produzione di materiale termoplastico biodegradabile, il cosiddetto Mater-Bi, a partire dall’amido di mais. Un materiale che viene utilizzato per molteplici applicazioni, fra cui la produzione di imballaggi e di buste di bioplastica, al posto dei sacchetti in polietilene che hanno comportato negli ultimi decenni gravi problemi per l’ambiente, gli esseri umani e la fauna animale.

Successivamente nel 2006 l’azienda ha siglato una joint venture con la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti (Coldiretti), costituendo la società Sincro, specializzata nello sviluppo di prodotti intermedi chimici e biolubrificanti da fonti rinnovabili nella regione umbra. Infine è arrivata la collaborazione con Versalis nel 2011, che ha portato alla creazione di Matrìca Spa, a Porto Torres in Sardegna, dedicata alla produzione di bio-prodotti da fonti rinnovabili.

Con l’acquisizione definitiva da parte di Eni, nei prossimi anni dovrebbe avvenire un incremento degli asset produttivi e delle ricerche nel campo della chimica “green”, con accelerazione delle strategie di decarbonizzazione. Strategie che erano state perseguite inizialmente, oltre 30 anni fa, da Raul Gardini che per primo aveva provato a trasformare l’agricoltura in “agroindustria”, scommettendo sulle tecnologie future.

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