Economia

Internet of Things vola sempre più in alto: +13% nel 2022

L’IoT cresce: piccole e grandi imprese ne conoscono le opportunità, ma mancano competenze specializzate. Le prossime sfide da affrontare includono le infrastrutture e la sicurezza dei dati raccolti dai dispositivi
Credit: DeepMind
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30 aprile 2023 Aggiornato alle 08:00

Il mercato italiano dell‘Internet of Things (IoT) continua a crescere, nonostante le difficoltà legate alla carenza di semiconduttori e di materie prime, oltre all’instabilità economica e politica causata dalla guerra in Ucraina.

Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, nel 2022 l’IoT ha registrato una crescita del 13% in Italia rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 8,3 miliardi di euro.

La maggior parte delle entrate proviene dalle soluzioni per le auto intelligenti, che rappresentano il 17% del totale, con un fatturato di 1,4 miliardi di euro. Seguono le applicazioni IoT utilizzate nel settore delle utilities (smart metering e smart asset management) con un valore di 1,37 miliardi di euro. Smart city, smart home e smart logistics sono solo altri tra i settori in cui il mercato IoT si sta espandendo attualmente.

Tuttavia, sono state le soluzioni per l’agricoltura, la fabbrica e l’edificio a registrare la crescita più rapida, rispettivamente del 32%, del 22% e del 19%.

La carenza di semiconduttori, di certo, ha negativamente influenzato il settore dell’IoT, con conseguenti difficoltà nella vendita e nei prezzi dei prodotti, contribuendo a ostacolare lo sviluppo di nuovi progetti IoT in un clima di tensione geopolitica.

Anche se la domanda di semiconduttori è cresciuta in alcuni settori industriali durante la crisi del Covid, la produzione di chip è stata rallentata da una serie di fattori, tra cui incendi e siccità che hanno interessato la produzione di alcune fabbriche, oltre alla carenza di materie prime e gli effetti indiretti della guerra in Ucraina.

In aggiunta, la mancanza di competenze specializzate è stata la principale limitazione all’avvio di nuovi progetti IoT per il 44% delle grandi aziende e il 38% delle Pmi italiane coinvolte nell’indagine del Politecnico di Milano.

Secondo l’Osservatorio, molte grandi imprese e Pmi italiane conoscono l’IoT, ma mancano di competenze specifiche per implementarlo efficacemente. Ma nel 70% dei casi, costruttori e installatori di edifici hanno dimostrato scarsa conoscenza delle tecnologie smart.

Nel settore della fabbrica 4.0, il 45% delle imprese afferma di non conoscere i temi dell’Internet of Things e di non avere figure dedicate, ma il dato positivo è che tale percentuale è in calo del 15% rispetto all’indagine dello scorso anno, grazie anche agli incentivi del piano industria 4.0, che ha contribuito alla formazione dei lavoratori del settore.

Ad oggi, in un Paese con 124 milioni di oggetti connessi attivi (poco più di 2,1 per cittadino), le sfide da affrontare includono l’interoperabilità dei sistemi, le infrastrutture, e la sicurezza e la privacy dei dati raccolti attraverso i dispositivi IoT.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) offre un’opportunità per la crescita economica e l’innovazione tecnologica del nostro Paese, soprattutto in considerazione della crisi energetica.

La Missione 2 del piano prevede un investimento di quasi 7 miliardi, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della rete e promuovere le energie rinnovabili per le comunità energetiche, anche grazie all’IoT.

Inoltre, la Componente 3 della Missione 2 è dedicata all‘efficientamento energetico e alla riqualificazione degli edifici, con l’uso di tecnologie IoT per sviluppare sistemi di teleriscaldamento e costruire o estendere le reti esistenti.

Il Pnrr prevede anche investimenti in altri settori quali la transizione digitale delle città con smart city, l’innovazione dei sistemi produttivi con smart factory e programmi di assistenza domiciliare con assisted living, per un totale di 25 miliardi di euro.

In generale, la crescita dell’IoT in Italia è un segnale positivo per le imprese, le pubbliche amministrazioni e i consumatori, che si dimostrano sempre più consapevoli delle potenzialità dei dispositivi smart per la gestione dei propri asset.

Nonostante le difficoltà attuali, l’IoT è destinato a crescere ancora di più in futuro. L’obiettivo è uno e impegnativo: migliorare l’efficienza delle aziende e la vita quotidiana di ciascuno di noi.

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