Futuro

Prepariamoci a Google Mars

Due nuove mappe interattive, realizzate dalla Nasa e dalla Uae Space Agency, svelano nuovi dettagli della superficie del “Pianeta rosso”. E preparano le future missioni esplorative
Credit: Simone Lee
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
18 aprile 2023 Aggiornato alle 17:00

Si fa presto a chiamarlo “il Pianeta rosso”. Ma ora una nuova mappa interattiva realizzata grazie a 3.000 immagini scattate dalla fotocamera ad alta risoluzione Exi (Emirates Exploration Imager) installata sulla sonda spaziale Hope ci svela il vero volto di Marte.

A metterle insieme è stato il team del gruppo di ricerca guidato da Dimitra Atri e Katepalli Sreenivasan presso il Center for Space Science della New York University Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.

La mappa è parte di un «nuovo e più avanzato Atlante di Marte», spiega Atri, che punta a renderlo «un ottimo strumento per i ricercatori e anche per gli studenti per saperne di più su Marte e mostrare le possibilità che il settore spaziale negli Emirati Arabi Uniti può offrire».

La navicella Hope (al-Amal) è stata lanciata dal Giappone il 20 luglio 2020 come parte della Emirates Mars Mission (Emm) promossa dall’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti (Uae Space Agency) per studiare l’atmosfera marziana e comprenderne le alterazioni climatiche.

Le osservazioni mostrano in modo dettagliato le diverse regioni del pianeta roccioso, mettendo in evidenza calotte polari, resti di antichi corsi d’acqua, crateri da impatto, vulcani, montagne e le profondi Valles Marineris, un gigantesco complesso di gole lungo più di 4.000 km.

«Oltre 30 veicoli spaziali precedenti sono riusciti a catturare solo un’istantanea del clima di Marte, mentre Emm seguirà i cambiamenti stagionali durante un anno marziano – ha commentato Atri – Hope circonda Marte in un’orbita ellittica che gli consente di osservare da molto più lontano di qualsiasi altro veicolo spaziale. Questa posizione strategica sta aiutando i ricercatori a creare un’immagine globale del Pianeta».

Credit: NYU Abu Dhabi

La Uae Space Agency non è la sola ad aver mappato il Pianeta rosso. Per gli amanti della fotografia in bianco e nero, all’inizio del mese la Nasa ha presentato il Global Ctx Mosaic of Mars, l’immagine di Marte con la più alta risoluzione ottenuta finora.

Un ritratto in bianco e nero delle dimensioni di 5,7 trilioni di pixel (terapixel) che compone insieme 110.000 scatti effettuati dalla Context Camera a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter lanciato nel 2005. «Se fosse stampato – dichiara la Nasa – sarebbe abbastanza grande da coprire il Rose Bowl Stadium di Pasadena, in California».

È possibile esplorarlo quasi come se fosse Google Maps, visitando a esempio le già citate Valles Marineris o altre formazioni geologiche come le Medusae Fossae, la Terra Sirenum o il cratere Jezero dove il 18 febbraio 2021 è atterrato il rover Perseverance della missione Mars 2020.

Marte è la frontiera più ambita dell’esplorazione spaziale e la meta finale del programma Artemis della Nasa, che il prossimo anno spedirà un equipaggio oltre l’orbita lunare per poi rimettere piede sul nostro satellite nella missione successiva, attualmente in programma nel 2025.

Per vedere l’uomo sul quarto pianeta del sistema solare potremmo dover aspettare almeno fino al 2040, ma il training è già iniziato. L’11 aprile l’agenzia spaziale ha presentato ai media Mars Dune Alpha, un habitat di circa 160 mq con tanto di sabbia rossa interamente stampato in 3D per simulare esplorazioni future.

Lo abiteranno tre diversi equipaggi da quattro membri che vi soggiorneranno per un anno ciascuno in altrettante missioni Chapea (Crew Health and Performance Exploration Analog). L’inizio della prima è previsto per giugno di quest’anno, mentre le altre due sono in calendario rispettivamente per il 2025 e il 2026.

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