Futuro

Quella casa su Marte

La Nasa ha presentato Mars Dune Alpha, un habitat di circa 160 mq stampato in 3D per simulare le future missioni esplorative sul pianeta rosso. I primi inquilini entreranno a giugno con contratto di 1 anno
Credit: REUTERS/Go Nakamura
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
14 aprile 2023 Aggiornato alle 11:00

Quattro camere da letto, due bagni, un salotto comune con tanto di televisore a schermo piatto, un angolo fitness provvisto di cyclette, aree lavoro dedicate e un’infermeria.

Sono alcuni degli ambienti domestici di Mars Dune Alpha, un habitat di quasi 158 mq interamente stampato in 3D per simulare le future missioni spaziali esplorative della Nasa su Marte.

Ad aprire le porte ai visitatori è stata la stessa Nasa, che l’11 aprile ha invitato i giornalisti a visitare l’appartamento presso il Johnson Space Center dell’agenzia a Houston.

Credit: REUTERS/Go Nakamura

Lo abiteranno tre diversi equipaggi da quattro membri che vi soggiorneranno per un anno ciascuno in altrettante missioni Chapea (Crew Health and Performance Exploration Analog). L’inizio della prima è previsto per giugno di quest’anno, mentre le altre due sono in calendario rispettivamente per il 2025 e il 2026.

Gli astronauti potranno anche effettuare passeggiate virtuali su Marte, già ribattezzate “marswalks”, grazie a una sandbox di circa 111 mq riempita di sabbia rossa per replicare la suggestione del paesaggio marziano.

«Non possiamo davvero farli camminare in cerchio per sei ore», ha scherzato Suzanne Bell, a capo del Behavioral Health and Performance Laboratory presso il Nasa Johnson Space Center.

Credit: REUTERS/Go Nakamura

Per rendere l’esperienza la più realistica possibile, spiega l’agenzia spaziale statunitense, l’equipaggio dovrà anche affrontare fattori di stress ambientale come limitazioni delle risorse, isolamento e guasti alle apparecchiature.

«Mentre ci spostiamo dall’orbita terrestre bassa, dalla Luna a Marte, avremo molte più restrizioni sulle risorse rispetto a quelle che abbiamo sulla Stazione Spaziale Internazionale e saremo molto più lontani dalla Terra o da qualsiasi aiuto dalla Terra», ha commentato Grace Douglas, principale supervisora di Chapea.

«Questa è davvero una circostanza estrema – sottolinea Bell – Siamo molto interessati alla risposta allo stress a una situazione del genere, in particolare per l’isolamento e la reclusione a lungo termine. Non abbiamo molti dati su ciò che accade a qualcuno in isolamento per un anno».

Credit: REUTERS/Go Nakamura

L’abitazione è realizzata dal sistema di costruzione su larga scala Vulcan dell’azienda Icon con sede ad Austin, in Texas, in grado di stampare case direttamente sul posto con un materiale proprietario realizzato dalla stessa società e ribattezzato “Lavacrete”.

La produzione additiva della stampa 3D, spiegano gli esperti della Nasa, elimina la necessità di spostare grandi quantità di materiali da costruzione su più voli, un’operazione ritenuta proibitiva in termini di costi.

Marte è la destinazione finale del programma Artemis, che entro il prossimo anno dovrebbe spedire il primo equipaggio oltre l’orbita lunare con la missione Artemis II e prevede di rimettere piede sul nostro satellite con la missione Artemis III attualmente in programma nel 2025.

Per vedere il genere umano sul pianeta rosso, però, dovremo aspettare ancora un po’. «Il nostro piano – ha annunciato a marzo dello scorso anno Bill Nelson, amministratore della Nasa – è di far camminare le persone su Marte entro il 2040».

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