Futuro

Google è (quasi) pronta a sfidare ChatGPT

Secondo il New York Times, la società di Mountain View rilascerà negli Usa una nuova suite di strumenti di intelligenza artificiale, incluso il chatbot di ricerca Bard destinato a vedersela con Bing di Microsoft
Credit: Pawel Czerwinski
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
18 aprile 2023 Aggiornato alle 09:00

Accusata dalla Commissione europea per violazione delle norme antitrust, nel settembre 2021 Google si difese davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea sostenendo che “Google” fosse «di gran lunga» la query di ricerca più comune su Bing.

Oggi le cose sembrano cambiate. Secondo quanto riferisce il New York Times, a marzo il colosso di Mountain View sarebbe andato nel panico dopo aver appreso che Samsung sta valutando di modificare il software dei propri smartphone sostituendo Google con Bing AI, il motore di ricerca di Microsoft di recente integrato con ChatGPT.

Il contratto è «in fase di negoziazione» e Samsung «potrebbe restare» con Google, fa sapere il quotidiano statunitense, ma la rivale di Microsoft sta mettendo a punto una versione aggiornata del motore di ricerca e una nuova suite di strumenti riuniti in unico progetto chiamato col nome in codice “Magi”.

«Siamo entusiasti di portare nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale nella ricerca e condivideremo presto maggiori dettagli», ha dichiarato Lara Levin, portavoce di Google.

Le nuove funzionalità dovrebbero essere rilasciate al pubblico il mese prossimo e altre sono previste in autunno. Ma il Nyt fa sapere che saranno disponibili solo negli Stati Uniti e riguarderanno una platea iniziale di massimo 1 milione di utenti per arrivare fino a 30 milioni entro l’anno.

Alphabet, la società madre di Google, ha annunciato il 6 febbraio di essere a lavoro su Bard, un chatbot il cui nome sembra ispirato al “bardo” per antonomasia, William Shakespeare, per fare concorrenza a ChatGPT sviluppato dalla startup statunitense OpenAI.

Sundar Pichai, Ceo di Alphabet, ha spiegato in una nota che Bard «attinge alle informazioni dal web per fornire risposte fresche e di alta, aiutandoti a spiegare le nuove scoperte dal telescopio spaziale James Webb della Nasa a un bambino di 9 anni, o a saperne di più sui migliori attaccanti di calcio in questo momento, e poi ottenere esercitazioni per costruire le tue abilità».

In una demo mostrata in anteprima su Twitter, Bard ha commesso un errore quando ha affermato che il James Webb «ha scattato le primissime foto di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare», ignorando che la prima immagine di un pianeta extrasolare, o esopianeta, risale nei fatti al 2004.

Il 21 marzo una versione beta del motore di ricerca, che Google preferisce definire «un complemento alla ricerca», è stata resa disponibile a un numero limitato di utenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il beta testing non ha ricevuto commenti lusinghieri, al punto da spingere Pichai a dichiarare di avere «chiaramente modelli più capaci».

A gennaio di quest’anno, il Ceo di Google e Alphabet ha inviato una mail ai dipendenti nella quale ha comunicato il taglio di circa 12.000 dipendenti, pari al 6% del personale di Google, per «affinare la nostra attenzione, riprogettare la nostra base di costi e indirizzare il nostro talento e il nostro capitale verso le nostre massime priorità».

Intelligenza artificiale al primo posto.

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