Economia

La Germania è in recessione, sì o no?

Gli effetti della pandemia sulla “locomotiva Ue” hanno avuto più conseguenze che in altri Paesi dell’Eurozona. Sotto accusa: l’export e la carenza di materie prime. Ma ci sono piccoli segnali di ripresa
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31 gennaio 2022 Aggiornato alle 19:00

La Germania, la prima economia europea, è in difficoltà: l’Ufficio Federale di Statistica ha reso noto che tra ottobre e dicembre 2021 la Repubblica Federale ha registrato una crescita negativa dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. A dicembre scorso, l’indicatore era al 5,3%, il massimo dal 1992. Come interpretare questi dati? E che conseguenze potrebbero avere sugli Stati membri e sulle nostre economie?

«L’inflazione è la grande paura per i tedeschi» spiega a La Svolta Francesco De Felice, da anni corrispondente da Berlino per l’agenzia di stampa Nova. «In Germania, così come in tutti i Paesi industriali, c’è stata una doppia crisi: da un lato gli effetti economici della pandemia - sia per l’impatto sanitario del virus sia delle restrizioni -, dall’altro quello che può essere riconosciuto come il casus belli della crisi dell’offerta carente, quando nel marzo del 2021 il portacontainer EverGreen rimase incagliato nel canale di Suez. In un Paese esportatore come la Germania, le criticità della catena di approvvigionamento internazionali non possono non pesare sulla performance del sistema economico del Paese».

Si può quindi dire che la Germania orfana di Angela Merkel sia sull’orlo della recessione? I dati del primo mese del 2022 fanno sperare per una piccola ripresa: secondo l’ultimo sondaggio dell’IFO, l’Istituto di Informazione e Ricerca economica tedesco con sede a Monaco, la carenza di materiali nella produzione è leggermente diminuita a gennaio, con il 67,3% delle aziende che ha segnalato colli di bottiglia e problemi nell’approvvigionamento di prodotti intermedi e materie prime (a dicembre, la cifra era dell’81,9%). «Le aziende hanno ancora molto di cui preoccuparsi» ha avvisato Klaus Wohlrabe, responsabile dei sondaggi di IFO. «Resta da vedere se si tratta di un’inversione di tendenza».

Francesco De Felice sottolinea come in Germania «i registri delle imprese siano pieni di ordini inevasi, proprio a causa della crisi della catena di approvvigionamento. Il potere di acquisto dei tedeschi rimane basso». Atteso per giovedì 3 febbraio il dibattito tra governo tedesco e BCE sulla politica monetaria, dopo che la Banca centrale ha rivisto le proiezioni sull’inflazione: durerà più del previsto.

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