Futuro

Quasi quasi scappo sulla Grigna

A 2.400 metri di altitudine è nata un’Academy per “capanat„: una scuola che insegna a gestire un rifugio di montagna, ad accogliere gli ospiti, a lavorare in team e in solitudine. Le candidature sono aperte!
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28 gennaio 2022 Aggiornato alle 21:00

Per gli appassionati di montagna è impossibile non essersi fermati almeno una volta al Rifugio Brioschi, sulla Grigna settentrionale, a 2.410 metri, che nei giorni tersi si vede persino da Milano. Raggiungerlo a piedi è un must per gli escursionisti del lecchese. E chissà se qualcuno di loro ha mai sognato di fermarsi un po’ di più proprio al Brioschi, per un insolito posto di lavoro tra le montagne.

Ora l’occasione c’è: basta mandare un curriculum vitae per essere 1 dei 6 fortunati a prendere parte alla “Capanat Academy, la prima scuola italiana per “rifugisti”. Tra le mansioni del capanat, rifugista in dialetto lombardo, l’accoglienza e l’ospitalità degli escursionisti, così come la cura della struttura. Ma anche punto di riferimento informativo della zona di pertinenza.

Le candidature sono aperte fino al 12 febbraio per imparare a gestire un rifugio di montagna e aspirare a un contratto a tempo indeterminato. A lanciare l’idea Alex Torricini e Mattia Tettamanzi di “Brialba”, la società che si occupa della gestione dei rifugi Brioschi e Rosalba sul gruppo delle Grigne. Aperto 127 anni fa il primo e inaugurato nel 1906 il secondo: i gestori dei rifugi sono alla ricerca di personale idoneo disposto a vivere in alta quota, con temperature rigide, condividendo spazi e camere.

Il percorso formativo, gratuito dopo l’iscrizione annuale al Cai (Club Alpino Italiano), inizierà il 12 marzo ed è supportato dalle guide alpine valsassinesi e di “Resinelli tourism lab”, startup che si occupa di turismo sostenibile.

«Con questo lavoro non si diventa ricchi, un aiuto rifugista può arrivare a guadagnare al massimo fino a 1.800 euro, ma le soddisfazioni sono enormi». È Mattia Tettamanzi a spiegare che vivere in un rifugio sia come stare in barca: lunghi periodi di solitudine e decine di alpinisti da sfamare, perfetta combinazione per saper lavorare in team. «I pro, però, sono molti, il contatto con la natura, la possibilità di godersi posti unici, il tempo libero: in questo periodo si lavora solo il fine settimana, mentre in estate entrambe le strutture sono sempre aperte».

I gestori dei rifugi Brioschi e Rosalba fanno sapere siano già arrivate più di 50 candidature da tutta Italia: gli aspiranti rifugisti hanno tempo fino al 12 febbraio per dare una svolta alle proprie vite e trasferirsi in alta quota. Il divertimento è assicurato.

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