Ambiente

Ue: Von der Leyen sfida Washington sul tappeto “verde”

Dal palco del World Economic Forum di Davos, la presidente della Commissione europea ha annunciato il piano Net-Zero Industry Act per competere col maxi-investimento sul clima varato da Joe Biden
Credit: EPA/ GIAN EHRENZELLER
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
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18 gennaio 2023 Aggiornato alle 09:00

Gli Usa aggrediscono il mercato dell’energia verde, l’Europa risponde.

Dal palco del World Economic Forum di Davos, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato il Net-Zero Industry Act, un pacchetto legislativo che punta a sfidare il maxi-investimento di Washington: 370 miliardi di dollari di spesa per il clima, il più grande stanziamento mai fatto dagli Stati Uniti sul tema.

«L’obiettivo sarà concentrare gli investimenti su progetti strategici lungo l’intera catena di approvvigionamento. Vedremo in particolare come semplificare e velocizzare le autorizzazioni per i nuovi siti di produzione di tecnologia pulita», ha dichiarato la presidente dell’esecutivo Ue nel corso del suo intervento.

«Per mantenere attraente l’industria europea, è necessario essere competitivi con le offerte e gli incentivi attualmente disponibili al di fuori dell’Ue – ha aggiunto – Questo è il motivo per cui proporremo di adattare temporaneamente le nostre regole sugli aiuti di Stato per accelerare e semplificare».

A chiedere una strategia comunitaria per contrastare l’Inflation Reduction Act varato da Joe Biden sono stati prima i socialdemocratici tedeschi del cancelliere Olaf Scholz, quindi i francesi, convinti della necessità di un’azione made in Europe” per non perdere l’attrattività di un mercato chiave come quello della transizione energetica.

«Idrogeno, batterie elettriche, pannelli solari, semiconduttori dovrebbero essere inclusi in un elenco di progetti industriali strategici per i quali gli aiuti di Stato dovrebbero essere più massicci. Sia tramite sovvenzioni che con il credito d’imposta», ha affermato il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire.

Ma non tutti hanno accolto il piano con favore. Alcuni Paesi temono che concedere più aiuti di Stato inneschi una corsa ai sussidi e aumenti il divario tra le economie degli Stati membri. Come mette in evidenza Euronews, Francia e Germania possiedono da sole il 77% dei 672 miliardi di aiuti di Stato approvati nell’ambito dell’attuale quadro temporaneo di crisi (Temporary Crisis Framework).

«Il semplice allentamento delle regole degli aiuti di Stato non è una soluzione – ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – perché sarebbe sproporzionato avvantaggiare gli Stati membri che godono di un margine di bilancio più ampio, aggravando così le divergenze economiche all’interno dell’Unione e conseguente frammentazione del mercato interno».

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