Ambiente

Alla scoperta dei net-zero hotel

Sono strutture ricettive che producono tanta energia quanto quella consumata. In grado di sostenere se stesse senza ricorrere a fonti energetiche esterne. Apripista è l’Hotel Marcel, nel Connecticut
Credit: Scp COVER_via scphotel.com

Il rispetto per l’ambiente è uno dei punti fermi di molti viaggiatori. Non sporcare, utilizzare il più possibile i mezzi pubblici o il car sharing, e avere cura dei territori visitati dovrebbero essere azioni imprescindibili per i turisti che arrivano in un luogo di vacanza.

Una vacanza green oriented dovrebbe passare anche dalla scelta dell’hotel. Strutture climate friendly che si impegnino nella riduzione dei consumi, nella promozione del territorio, nel sostegno delle comunità locali e nella scelta di una cucina biologica e con materie prime a chilometro zero. Tra questi iniziano a comparire i net-zero hotel, vale a dire hotel a impatto zero. Si tratta di edifici che producono tanta energia quanta ne consumano, in grado di sostenere se stessi, senza ricorrere a fonti di energie esterne.

Hotel, ambiente ed emissioni

Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite, le emissioni degli hotel rappresentano circa l’1% di quelle globali. Una cifra che dovrebbe aumentare man mano che più persone si uniranno alla classe media e avranno un reddito disponibile per i viaggi. Per limitare il riscaldamento globale a non più dei due gradi Celsius concordati negli accordi sul clima di Parigi, l’industria dell’ospitalità dovrà ridurre le emissioni del 66% entro il 2030, secondo un documento di ricerca dell’International Tourism Partnership.

Attualmente, gli hotel sono responsabili di circa il 10% delle emissioni di anidride carbonica e di gas serra equivalenti nel settore turistico. Ridurre le emissioni di almeno il 6-7%, metterebbe le strutture ricettive nelle condizioni di raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero, nei prossimi 30 anni.

Secondo un rapporto dell’Urban Land Institute, gli hotel consumano più energia di uffici, negozi, abitazioni plurifamiliari. Una vera e propria sfida per alcuni hotel che sono edifici unici, alcuni opere di famosi architetti e designer.

I complessi modelli di proprietà del settore dell’ospitalità spesso implicano che nessuna parte coinvolta è incaricata di pensare a pratiche sostenibili. Durante una ristrutturazione, le preoccupazioni sull’interruzione dell’esperienza degli ospiti superano spesse quelle legate all’abbattimento delle emissioni.

Pandemia e crisi spingono verso obiettivi net-zero

Alcune catene alberghiere, tra cui Hilton, Marriott e Accor, hanno fissato obiettivi net-zero a livello aziendale. La Sustainable Hospitality Alliance ha pubblicato una guida con consigli per i proprietari. Una sorta di vademecum per ridurre le emissioni quando acquistano edifici o avviano ristrutturazioni su larga scala.

Se da un lato, la pandemia e le difficoltà di approvvigionamento hanno rallentato la costruzione e la ristrutturazione degli hotel, dall’altre, la guerra in Ucraina che sta mettendo a dura prova le forniture di combustibili fossili e in discussione il sostegno ai regimi ricchi del petrolio, ha aggiunto nuova urgenza alla decarbonizzazione. Fattori che spingono le catene verso la conversione verso hotel a basso impatto ambientale.

L’enfasi sempre più crescente alla lotta per il cambiamento climatico in molti aspetti della nostra vita sta influenzando il settore dell’ospitalità egli hotel a emissione zero di carbonio potrebbero essere un’ottima soluzione.

Quali sono le misure per diventare un net-zero hotel

Il primo passo da compiere per un hotel o una catena alberghiera per diventare sostenibile è ridurre il consumo di energia e acqua e la produzione di rifiuti. Per il primo aspetto è possibile risparmiare circa il 75% di energia, installando sistemi di riscaldamento e condizionamento ad alta efficienza energetica, nonché installare finestre con doppi vetri.

Scegliere energie rinnovabili

Un altro modo per ridurre consumi ed emissioni è optare per fonti energetiche rinnovabili, installando pannelli solari, turbine eoliche e pompe di calore, oppure usare fornitori di energia rinnovabile, magari comprando energia pulita dalla rete nazionale. Inoltre, molti governi prevedono aiuti e incentivi economici per le strutture che vogliono puntare sulle rinnovabili. Un investimento che, a lungo termine, può portare oltre ai benefici all’ambiente, anche alle strutture.

Importante è anche l’elettrificazione dei carichi, grazie a esempio, al passaggio da strumentazioni di riscaldamento alimentate a gas e elettricità a basse emissioni di carbonio, nonché ammodernamenti delle pompe di calore.

Una nuova filosofia per personale e ospiti

Senza una visione green, però, i risultati possono risultare scarsi. Formare il personale e convincere gli ospiti a comportamenti responsabili e virtuosi possono essere soluzioni molto utili per velocizzare la transizione verso hotel a zero emissioni.

Ad esempio, è possibile incoraggiare gli ospiti a spegnere i sistemi di climatizzazione o fare docce più brevi, tanto più che negli Stati Uniti, il 45% dei viaggiatori intervistati ha ammesso di non essere propenso verso i comportamenti sostenibili.

Le misure gestionali

Migliorare le modalità e le tempistiche di prenotazione può portare a un miglior controllo di riscaldamento e condizionamento delle stanze che riduce anche le emissioni di carbonio, con un potenziale risparmio del 19%. Oltre a raggiungere l’azzeramento delle emissioni di carbonio grazie all’ottimizzazione delle operazioni e all’aggiornamento, questo passaggio considera il confronto tra la ristrutturazione e la sostituzione totale in termini di CO2 incorporata.

Gli hotel net-zero nel mondo

La catena Hilton ha inaugurato da pochi mesi il primo hotel a zero emissioni negli Stati Uniti. Si tratta dell’Hotel Marcel a New Haven, nel Connecticut. Questo hotel utilizza l’energia solare a grazie ai pannelli è in grado di far funzionare i sistemi di illuminazione, riscaldamento, condizionamento e approvvigionamento di acqua calda, coadiuvati da finestre a triplo vetro che non disperdono energia.

Sempre negli Stati Uniti, gli SCP Hotels sono in grado di ridurre del 90% i rifiuti negli alberghi in California, Colorado, Oregon e Hawaii che hanno eliminato la carta in favore di un sistema di posta elettronica e messaggi digitali. Nelle camere ci sono brocche di vetro e tazze provenienti da negozi dell’usato. Per tutti i rifiuti che invece manda in discarica, l’azienda compenserà investendo in operazioni ecologiche, tra cui la collaborazione con l’Hawaii Wildlife Fund per la pulizia delle spiagge.

In Europa, un caso di net-zero hotel è rappresentato dal nuovissimo Room2 Chiswick, un albergo di 86 camere di Londra costruito con materiali riciclati: i pavimenti in terracotta sono stati riciclati dalla hall mentre i tappeti sono stati realizzati con reti da pesca in plastica recuperate negli oceani. Sistemi geotermici governano riscaldamento e raffreddamento mentre il tetto ospita una mega cisterna per l’acqua piovana.

La maggior parte dei mobili proviene dagli artigiani dei dintorni, al massimo entro 10 miglia, mentre carta da parati, piastrelle di ceramica, specchi e mosaici sono stati acquistati da artisti della zona. Rispetto alla media degli hotel britannici, il Room2 Chiswick è più efficiente dal punto di vista energetico dell’89%.

Altri esempi sono: Boutiquehotel Stadthalle in Austria, il Four Elements Hotel di Amsterdam, lo svedese Comfort Hotel Solna e il Wren Urban Nest situato a Dublin.

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