Ambiente

La Puglia scommette sull’idrogeno verde

Nuova partnership tra la francese Lhyfe e l’italiana Incico per la creazione di un impianto, che aiuti le piccole e medie imprese ad abbattere i costi energetici e le emissioni di gas serra
Credit: Beverly Buckley
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19 dicembre 2022 Aggiornato alle 11:00

I progetti legati all’idrogeno verde iniziano a prendere piede in Italia con il nuovo accordo fra la società francese Lhyfe - specializzata nella produzione del combustibile - e l’azienda italiana di ingegneria Incico. La partnership porterà alla creazione di un impianto nella regione Puglia, con il preciso scopo di servire le piccole e medie imprese, abbattendo i loro costi energetici e le emissioni di gas serra.

La regione è stata scelta grazie alla estesa presenza delle energie rinnovabili: «Per la costituzione dell’ecosistema, oltre all’area per la realizzazione dell’impianto di produzione d’idrogeno, è necessario avere nelle vicinanze uno o più parchi fotovoltaici in grado di fornire l’energia da elettricità rinnovabile, e dei players industriali che devono abbattere le loro emissioni. In Puglia, grazie all’incentivazione del fotovoltaico che è stata fatta e all’importante tessuto industriale della regione, vi sono tutte le condizioni per avviare questa progettualità», ha dichiarato l’amministratore delegato di Incico Olivier Severini.

Grazie all’energia pulita verrà prodotto l’idrogeno verde dall’acqua tramite elettrolisi, senza emissioni di CO2, il quale a sua volta verrà combinato con l’anidride carbonica recuperata dalle emissioni dei generatori, in modo da ottenere i carburanti sintetici “verdi” come etanolo, metanolo o i Sav (sustainable aviation fuel).

Nei prossimi anni, oltre al progetto indicato, sorgerà sempre in Puglia un complesso composto da 3 impianti di elettrolisi denominato Puglia Green Hydrogen Valley nelle città di Brindisi, Taranto e Cerignola, per una capacità complessiva di 220 Mw e una produzione di circa 300 milioni di metri cubi di idrogeno all’anno, a partire dal 2026. Si tratterà di una delle più grandi iniziative per la produzione e il trasporto di idrogeno verde su larga scala in Italia.

L’iniziativa è parte della strategia patrocinata dal precedente governo italiano, che nel mese di giugno ha firmato diversi protocolli di intesa con 5 regioni per la creazione di 10 hydrogen valleys in aree industriali dismesse. Lo scopo è quello di accelerare lo sviluppo della filiera, dato che nel Paese serviranno 15 Gw di elettrolizzatori e altri 70 Gw di rinnovabili per raggiungere gli obiettivi posti dall’Unione Europea.

Secondo la Eu hydrogen strategy adottata dalla Commissione Europea, la percentuale di idrogeno pulito potrebbero raggiungere il 15-20% entro il 2050: «Dobbiamo accorciare i processi di approvazione per i progetti legati alle rinnovabili. Dobbiamo costruire l’infrastruttura sia per l’idrogeno che per la distribuzione di energia. Dobbiamo espandere le rinnovabili, dobbiamo espandere le infrastrutture. E solo con quello vedrai l’idrogeno crescere contemporaneamente», ha affermato Stefano Innocenti, responsabile del New Energy Business presso Siemens Energy.

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