Ambiente

La svolta verde di Fai, Legambiente e Wwf

Le 3 associazioni hanno siglato un accordo - e stabilito 12 obiettivi - per rilanciare le rinnovabili. Nel rispetto del territorio naturale e artistico italiano
Credit: Mikhail nilov/pexels
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9 dicembre 2022 Aggiornato alle 21:00

Un accordo storico è stato siglato da 3 delle principali associazioni ambientaliste italiane (Fai, Legambiente e Wwf), intenzionate ad accelerare la transizione energetica in Italia.

Lo scopo dell’intesa è quello di superare lo stallo che si è prodotto negli ultimi anni, dove la crescita delle rinnovabili è stata molto lenta, spesso ostacolata da lunghi iter burocratici, veti da parte delle autorità e polemiche continue sul possibile impatto di tali impianti sul paesaggio naturale e artistico. Inoltre altre associazioni, come Italia Nostra, si sono sempre opposte alla costruzione degli impianti, preoccupate dalla possibile deturpazione del territorio.

Al contrario, per le 3 associazioni nazionali è necessaria una svolta netta: «È innegabile che la diffusione degli impianti per produrre energia da fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi di de-carbonizzazione, inciderà sui nostri territori, trasformando i paesaggi già oggi feriti dalla crisi climatica. La sfida che si pone è quella di non restare osservatori passivi della “rivoluzione in atto”, ma di governarla con regole certe. Coniugare gli obiettivi della transizione energetica con la lungimiranza nella pianificazione paesaggistica e la qualità della progettazione è quindi la sfida cruciale del prossimo futuro. Per accelerare la transizione ecologica verso le energie rinnovabili».

Per ottenere rapidamente questi risultati sono stati proposti 12 obiettivi in un documento congiunto, che mirano a coniugare la transizione energetica con la pianificazione paesaggistica e la progettazione di qualità.

In sintesi gli obiettivi vogliono spingere il Governo a incentivare la partecipazione attiva dei cittadini nelle nuove politiche energetiche, snellendo gli iter burocratici e promuovendo un piano nazionale straordinario per le Aree Idonee. Viene consigliato di istituire un programma straordinario di formazione paesaggistica permanente, elevando la qualità progettuale attraverso una formazione professionale specifica. Infine andrebbero promosse e aiutate le comunità energetiche, lo sviluppo dell’agrivoltaico nelle aree rurali, i piani speciali per il fotovoltaico nelle aree industriali e commerciali, nelle aree dismesse e/o contaminate, l’efficientamento degli impianti eolici esistenti, oltre che favorire le pratiche agricole che aumentino la capacità di stoccaggio di CO2 dei suoli.

Una serie di obiettivi ambiziosi, ma necessari visto l’incedere del cambiamento climatico-ambientale in Italia: «Prendiamo atto della realtà. Per contrastare l’emergenza climatica dobbiamo abbandonare i combustibili fossili. Ma non possiamo rinunciare all’energia e le uniche fonti possibili sono quelle rinnovabili, che però hanno un impatto sul paesaggio. Il nostro obiettivo è che si punti sulle rinnovabili, arrecando il minor danno possibile al paesaggio e alla biodiversità italiani. E ci si riesce solo pianificando a livello nazionale una strategia che indichi dove fare gli impianti. La pura conservazione dell’esistente non risolve i problemi. Noi, come associazioni, con piccole rinunce ideologiche abbiamo trovato un sentire comune che può essere di grande utilità per il Paese» ha dichiarato Luciano Di Tizio, presidente di Wwf Italia.

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