Culture

Disney: cambio di programma, torna Bob Iger

L’ammutinamento che ha messo fuori gioco Bob Chapek e ha restituito il timone allo storico Ceo arriva dopo una serie di passi falsi commessi dall’ex amministratore delegato del colosso dell’intrattenimento
Credit: Joe Burbank/Orlando Sentinel/TNS via ZUMA Press Wire
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
24 novembre 2022 Aggiornato alle 11:00

A volte ritornano. Bob Iger, storico presidente del consiglio di amministrazione della Disney, è stato nominato di nuovo amministratore delegato della multinazionale statunitense. L’incarico, già ricoperto per 15 anni fino al 2020, durerà per altri due, dopo una breve parentesi che ha visto il colosso dell’intrattenimento sotto il comando di Bob Chapek.

Lo stravolgimento ai vertici di Disney ha colto molti di sorpresa. I 190.000 dipendenti della società hanno appreso del grande cambiamento tramite un comunicato stampa ricevuto via email.

«Ringraziamo Bob Chapek per il servizio reso alla Disney nel corso della sua lunga carriera, inclusa la guida dell’azienda attraverso le sfide senza precedenti della pandemia», ha dichiarato Susan Arnold, presidente del consiglio di amministrazione della società. «Il consiglio ha concluso che mentre la Disney si imbarca in un periodo sempre più complesso di trasformazione del settore, Bob Iger ricopre una posizione unica per guidare la società attraverso questo periodo cruciale».

Chapek è stato messo gentilmente alla porta dopo una serie di scelte controverse: riconfermato solo lo scorso giugno nel ruolo fino al 2025, ha cominciato a vacillare negli ultimi mesi, a partire dall’ultimo bilancio societario, che ha segnato una passività di 1,5 miliardi di dollari nel settore dello streaming, esploso durante le chiusure e i restringimenti iniziali dovuti alla pandemia e ora in affanno.

Proprio lo streaming è stato il pomo della discordia nel contenzioso con l’attrice Scarlett Johansson: l’interprete del film Marvel Black Widow si è scagliata contro la casa di produzione per la decisione, a dispetto della clausola di esclusività per le sale cinematografiche, di rendere disponibile la pellicola sulla piattaforma Disney+.

L’attrice, infatti, avrebbe dovuto ottenere un bonus in base al successo riscosso al botteghino. A peggiorare l’immagine pubblica dell’azienda, le dichiarazioni rilasciate dall’allora Ceo che accusavano la star di avidità e insensibilità di fronte alle difficoltà poste dall’emergenza sanitaria.

Gli scivoloni di Chapek non sono finiti qui però. L’ex amministratore delegato inizialmente non si è espresso in merito a una legge della Florida (dove risiede il 40% dei dipendenti della società) lesiva dei diritti della comunità Lgbtq+, scatenando un’ondata di scioperi all’interno della multinazionale, per poi correre ai ripari e criticare la normativa, atteggiamento aspramente criticato dal governatore repubblicano Ron DeSantis e che ha compromesso gli interessi politici della società nello stato federale.

«Sono estremamente ottimista per il futuro di questa grande azienda ed entusiasta di essere invitato dal consiglio di amministrazione a tornare come amministratore delegato», ha dichiarato Iger. «Disney e i suoi incomparabili brands e franchises occupano un posto speciale nei cuori di così tante persone in tutto il mondo – soprattutto nei cuori dei nostri dipendenti, la cui dedizione a questa società e alla sua missione è un’ispirazione. Sono profondamente onorato di essere chiamato a guidare ancora una volta questa squadra straordinaria, con una chiara missione incentrata sull’eccellenza creativa per ispirare le generazioni attraverso una narrazione senza rivali, coraggiosa».

D’altronde, la Disney necessita da tempo di un cambio di rotta. Un recente studio dell’Otago University sugli stereotipi di genere ha dimostrato che i film delle principesse della Disney potrebbero influenzare molto i bambini negli anni della crescita. I ricercatori hanno riscontrato che soprattutto nelle fasce d’età più basse, le scene dei film d’animazione erano in grado di influenzare notevolmente il comportamento dei bambini nelle settimane successive alla visione.

I bambini e le bambine che guardavano video di principesse Disney stereotipate, impegnate nelle faccende domestiche o che venivano salvate da principi eroici, avevano più probabilità di considerare questi aspetti come determinanti per la costruzione di una personalità femminile, mentre la forza e l’intelligenza lo erano meno.

I bimbi che hanno guardato i video delle principesse Disney indipendenti e coraggiose, come Merida di Brave, tendevano a ribaltare la gerarchia di valori. La narrazione dei media, ma anche i contenuti di intrattenimento possono avere un effetto dirompente sulle nuove generazioni, soprattutto tra i più piccoli.

Bob Iger non è una new entry, ma è stato sicuramente fautore nei suoi 15 anni di gestione di progetti, se non visionari, dotati perlomeno di una certa lungimiranza, come le acquisizioni di Pixar, Marvel, Lucasfilm (patria di Star Wars) e 21st Century Fox, il lancio delle piattaforme di streaming Disney+ e Espn+ e l’apertura del primo parco divertimenti Disney in Cina.

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