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Svolta President*, Elisabetta Belloni

Dal 2021 il governo Draghi l’ha posta a guida del Dipartimento per le informazioni per la Sicurezza, la prima donna in assoluto al vertice del settore
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13 gennaio 2022 Aggiornato alle 20:00

Fresca di promozione, la candidata di oggi è Elisabetta Belloni: proprio nel 2021, infatti, il governo Draghi l’ha posta a guida del Dipartimento per le informazioni per la Sicurezza, la prima donna in assoluto al vertice del settore. Una nomina che aleggiava già da un po’ a dire il vero: con 36 anni di esperienza alle spalle nel mondo diplomatico, era il successore ideale di Gennaro Vecchioni.

Brillante carriera universitaria, laurea con lode alla facoltà di Scienze Politiche della LUISS e una spiccata passione per l’attività diplomatica (che intraprende nel 1985), diviene la prima donna a dirigere - dal 2004 al 2008 - l’Unità di Crisi della Farnesina, l’organismo di raccordo fra tutte le amministrazioni dello Stato per le emergenze che coinvolgono cittadini italiani all’estero. A volerla lì è Franco Frattini, ed è lì che deve far fronte a momenti di particolare tensione e casi drammatici come i rapimenti di alcuni cittadini italiani in Iraq, in Afghanistan e in Venezuela, o il coordinamento delle ricerche dopo lo tsunami in Thailandia. “Prima di affrontare una crisi, bisogna fermarsi”, dice. “È paradossale, ma l’urgenza impone che ci si fermi a riflettere”.

Poi, fino al 2013 ricopre l’incarico di direttrice generale della Cooperazione allo Sviluppo nello stesso dicastero: negli anni successivi viene promossa prima come Ambasciatrice, poi come Capo di Gabinetto dell’allora Ministro degli Esteri Gentiloni, infine Segretaria Generale sempre nello ministero. Nel frattempo, le viene assegnata la cattedra di Cooperazione allo Sviluppo alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli. Nel 2018 qualcuno ipotizza addirittura il suo nome per la presidenza del Consiglio dei Ministri, ma nulla succede, il mandato esplorativo non arriva. Sarebbe stata ancora una volta un primato per lei.

Tanti successi. Qualche rimpianto invece? “Capita anche a me di pensare che sono più le cose che non ho fatto di quelle che ho fatto. Ho iniziato a lavorare molto giovane. Rimpiango il poco tempo che ho dedicato a me stessa e a mio marito. Le amicizie trascurate, gli sport abbandonati troppo presto e, come ricompensa, disastrosi mal di schiena. Ma si sa: nella vita non si può avere tutto”.