Economia

Padel-mania: una moda nata per restare

I giocatori sono un milione, dice l’Osservatorio sullo Sport System: 5 volte quelli del 2019. Un boom che ha fatto costruire più di 5.000 campi, vendere quasi 2 milioni di racchette e che non accenna ad affievolirsi
Credit: Vincenzo Morelli/unsplash
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10 novembre 2022 Aggiornato alle 13:15

Sono passati abbastanza anni per poter dire che il boom del padel non sia una moda ma una costante. La nascita di questo sport risale al Messico degli anni ‘60, dove l’imprenditore Enrique Corcuera, non avendo spazio sufficiente per costruire un campo da tennis nella sua proprietà, decise di sfruttare la piccola area che aveva a disposizione, delimitata da mura e reti metalliche che sarebbero diventate parte integranti della dinamica di gioco. Come spiegato dal report della Banca Ifis sul padel in Italia, il 2022 si chiuderà con 5 volte i praticanti del 2019. Un boom che ha fatto costruire più di 5.000 campi e vendere quasi 2 milioni di racchette in 3 anni.

Nel 2019, prima dell’avvento della pandemia, si contavano appena 200.000 giocatori. Nel 2022, le racchette vendute saranno circa 880.000, rispetto alle 180.000 del 2019, alle 310.000 del 2020 e alle 700.000 dello scorso anno. La quota più rilevante dei ricavi deriva dal noleggio dei campi, che ha comunque costi più sostenibili essendo uno sport da praticare 2 contro 2.

Secondo i numeri del report dell’Osservatorio sullo Sport System, tra i 5,5 milioni di italiani maggiorenni che si dichiarano interessati al padel (pari all’11% della popolazione), solo 1 milione lo pratica abitualmente. Lo spazio di crescita per questo sport è, quindi, ancora molto ampio: ipotizzando un raddoppio nel numero dei praticanti abituali si arriverebbe a un giro d’affari annuo di 1,4 miliardi di euro, anche non considerando un potenziale impatto derivante dall’aumento dei prezzi.

Nel dettaglio gli introiti diretti, vale a dire le entrate per il noleggio dei campi, peseranno per 425 milioni, il 61%. L’altro 39% sarà legato all’indotto, suddiviso tra la vendita di nuove racchette, che valgono 165 milioni, e la costruzione di nuovi campi che avrà un controvalore economico di 103 milioni (anche se con l’incremento dei prezzi delle materie prime potrebbe esserci un rallentamento).

Per affittare un campo per una partita si va dai 25 euro l’ora fino ai 40 euro ogni ora e mezza. A seconda del centro sportivo si spende da 7 euro a persona fino ai 12. Mentre per le racchette a pesare sono i materiali: il prezzo varia infatti dai modelli più basici intorno ai 40- 50 euro a quelli più performanti oltre i 140-150 euro. Il prezzo sale oltre i 300 euro per quelle progettate per i professionisti.

Ma chi sono gli appassionati di padel? L’identikit mostra in prevalenza uomini (59%) con più di 25 anni e un reddito più alto rispetto alla media nazionale. A livello professionistico, l’Italia femminile, rappresentata da Carolina Orsi e Giorgia Marchetti, ha vinto il bronzo per il secondo anno di fila nella sedicesima edizione del DP World – World Padel Championships, evento organizzato dall’International Padel Federation con la collaborazione della Uaepa - United Arab Emirates Padel Association.

In conseguenza dell’aumento del numero di praticanti, è salito il numero degli agonisti: se a fine aprile 2019 i tesserati padel della Fit (Federazione Italiana Tennis) erano 5.915, 2 anni dopo, ad aprile 2021, si è arrivati a quota 55.140 (di cui 51.503 con tessera agonistica). La Federazione guidata da Angelo Binaghi ha modificato la propria denominazione e dal 16 ottobre scorso si chiama Fitp, Federazione Italiana Tennis e Padel. I margini di crescita sono ancora larghi, in Spagna, forse lo stato in cui questo sport è più popolare, si contano oltre 6 milioni di praticanti.

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