Culture

3 film… da brividi!

Del Toro presenta una serie antologica che mescola horror e fantasy. L’abisso raccontato da Donato Carrisi. La docu-serie sul caso Emanuela Orlandi scala le classifiche Netflix
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
1 novembre 2022 Aggiornato alle 17:00

Per la settimana di Halloween, ecco 3 film dalle atmosfere noir.

1) Cabinet of Curiosities

Il maestro dell’horror torna con una serie antologica da 8 episodi. Guillermo Del Toro, consacrato al successo da film come Il Labirinto del Fauno ed Hellboy, di recente ritrovato sul grande schermo con La Forma dell’Acqua, ci regala una nuova perla.

Dopo Tales of Arcadia: Trollhunters, 3Below e Wizards e il lungometraggio Trollhunters: Rise of the Titans, sempre su Netflix, ecco l’attesissima Cabinet of Curiosities, una raccolta delle sue idee migliori. Il regista messicano, infatti, sembra avere la passione di scrivere racconti: la parola “cabinet” indica proprio un armadio che contiene e cela i pensieri più oscuri e le peggiori paure e ossessioni di ciascuno di noi.

I vari episodi, diretti anche da Guillermo Navarro, Jennifer Kent, Vincenzo Natali, Keith Thomas, Catherine Hardwicke, Panos Cosmatos (squadra creativa scelta personalmente dal regista messicano) evocano le atmosfere gotiche dei giganti della letteratura, quali Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft. Alternando e mescolando sapientemente il genere horror al fantasy, al grottesco e al gotico, riescono nell’intento di scardinare l’impianto tradizionale del racconto di paura.

Tra gli interpreti dei vari episodi David Hwelett come protagonista de I Ratti del Cimitero tratto dal racconto di Henry Kuttner, Ben Barnes in Il Modello di Pickman e Rupert Grint, il maghetto Ron di Harry Potter - ormai cresciuto - ne I sogni nella casa stregata (ispirato proprio a un racconto di Lovecraft) insieme a Nia Vardalos, star de Il Mio grosso grasso matrimonio greco e Ismael Cruz Cordova.

2) Io sono l’abisso

«Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente». Nell’esistenza solitaria dell’ “uomo che pulisce”, protagonista senza nome di questo lungometraggio diretto da Donato Carrisi - scrittore, sceneggiatore e firma del Corriere della Sera – distribuito da Vision Distribution, un giorno irrompe una ragazzina: si è gettata nel lago come un rifiuto e lui l’ha salvata. Ma lui non salva le persone.

Capisce che la ragazzina dal ciuffo viola - anche lei come gli altri personaggi del film senza nome - ha un segreto inconfessabile e ha bisogno di aiuto. Ai loro destini si intreccerà quello di un terzo personaggio, “la cacciatrice di mosche”, alle prese con l’uccisione di diverse donne: l’unico indizio da cui partire sembra essere la chioma bionda che accomuna tutte le vittime.

Non mettere a conoscenza lo spettatore del nome dei personaggi, li priva della loro identità e al contempo costringe chi guarda a provare empatia per loro, nonostante i loro errori e le loro storia perché se né vittime né carnefici hanno un nome, allora possono essere chiunque. Possiamo esserlo anche noi. Non compaiono neppure i nomi degli attori protagonisti nel press book e nel materiale promozionale del film.

Io sono l’abisso è un esperimento interessante, un thriller sulla circolarità del male, tema caro a Donato Carrisi, con dialoghi letterari e una predilezione per il piano inclinato.

3) Vatican Girl

È il 22 giugno del 1983 e Roma è stretta nella morsa del caldo africano quando la 15enne Emanuela Orlandi sparisce nel nulla, lasciando dietro di sé una scia di misteri e interrogativi che si fanno via via più inquietanti. La sua famiglia, che vive ormai da diverse generazioni all’interno delle mura della Città del Vaticano, si ritrova catapultata in una fitta rete di intrighi. Tante le piste che paiono plausibili: si è allontanata di sua volontà o è stata rapita? Si tratta di un caso di terrorismo internazionale o di criminalità organizzata e quanto sarebbe coinvolta la Santa Sede?

Vatican Girl – La scomparsa di Emanuela Orlandi, la docu-serie targata Netflix e prodotta dalla pluripremiata società di produzione inglese Raw, ricostruisce le fatidiche ore che seguirono la sparizione della ragazza, le indagini e i depistaggi. Attraverso una serie di testimonianze inedite (tra cui l’amica del cuore della stessa Emanuela) e i filmati originali dell’epoca, Vatican Girl ricostruisce i retroscena più inquietanti della scomparsa di Emanuela Orlandi, dando voce alla famiglia e, soprattutto, a testimoni che non avevano mai parlato prima.

Il caso irrisolto più misterioso che si sia verificato all’interno delle mura vaticane. Tra prove falsificate e presunte piste, il regista Mark Lewis (già autore dell’acclamato Giù le mani dai gatti) prova a tratteggiare un quadro completo della vicenda e delle ipotesi fatte nel corso degli anni. Un prodotto dal forte impatto cinematografico, pensato anche per un pubblico internazionale, che sicuramente riesce nell’intento di mantenere accesi i riflettori sul caso più misterioso della storia vaticana.

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