Bambini

La salute dei pensieri è importante: prendiamocene cura!

Se ti viene la varicella, è facile convincere gli altri che non stai bene. Ma se ti si incriccano i pensieri, come si fa?
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15 ottobre 2022 Aggiornato alle 09:00

Ciao, come stai? Non devi rispondermi «Bene, grazie» se non è vero. Anzi, sai che ti dico? Io penso che se potessimo rispondere «Male, grazie» a questa domanda, staremmo tutti molto meglio!

Quando abbiamo la febbre, la tosse o la varicella, è facile convincere gli altri a lasciarci in pace o a prendersi cura di noi: ci sono i bollicini, il termometro impazzito e la voce roca a dimostrarlo.

Quando però non stiamo bene dentro, quando sentiamo che è la nostra testa, i nostri pensieri a incepparsi, diventa tutto più complicato. Perché i pensieri non si vedono e, siccome non si vedono, li possiamo nascondere dietro a un sorriso o a un «Bene, grazie». Ma loro sono lì e ogni tanto, esattamente come la gola, la pancia o la pelle, smettono di funzionare.

Ci sono tanti modi in cui la salute dei pensieri si incricca. Come quando senti troppa malinconia o troppa agitazione. Come quando ti svegli dopo aver dormito un sacco ma scendere dal letto sembra impossibile. Come quando incontrare altre persone ti fa paura. Come quando ti arrabbi tanto e non sai neanche perché. Ogni tanto c’è un motivo chiaro: magari succede qualcosa di molto triste o molto grave. Altre volte no.

In Italia ci piace dire che siamo un popolo di gente sempre allegra - mica siamo musoni come i Francesi, mica siamo seriosi come i Tedeschi! - Noi siamo sempre allegri. E ci piace prendere in giro chi non lo è: si chiama stigma.

Questo stigma ci fa provare vergogna. Ci fa vergognare quando non riusciamo a essere sempre allegri. E ci fa vergognare se chiediamo aiuto a un dottore dei pensieri. Il dottore dei pensieri si chiama psicologo: ogni tanto cura i pensieri con la parola e ogni tanto con le medicine. Noi non ci vergogniamo ad andare dal pediatra o dal dentista, ma dallo psicologo sì, come se i pensieri non fossero importanti come le gole, i piedi e i pancini.

Negli ultimi tempi sono successe tante cose sconosciute e molto brutte, che hanno sorpreso sia noi grandi che voi piccoli. La pandemia, la guerra, il lockdown… Anche se sono cose che succedono lontano da casa, cambiano un po’ anche la nostra vita. E non aiutano di certo a rimanere allegri.

I pensieri di grandi e piccoli si sono incriccati così tanto in questi anni difficili che lo Stato ha deciso di aiutare le persone ad andare dal dottore dei pensieri, lo psicologo, perché è un dottore ancora troppo caro e non tutti se lo possono permettere. Si chiama “bonus psicologo”.

Questo aiuto è senz’altro un inizio ma noi grandi dobbiamo ripensare le cose in modo da prenderci sempre cura dei nostri pensieri, quando le cose vanno male ma anche quando le cose non vanno poi così male.

Ci stanno provando in Polonia, dove i bambini hanno visto la guerra in Ucraina da molto più vicino. Si stanno organizzando in modo che in tutti i paesi del mondo ci si preoccupi della salute mentale di grandi e piccini, formando nuovi dottori, spiegando alla gente cosa fare e a chi chiedere aiuto. Ma soprattutto, che bisogna chiedere aiuto, sempre. Chiedere aiuto è fare qualcosa insieme, e fare le cose insieme è bellissimo.

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