Ambiente

Bitcoin, quanto inquinano!

Il nuovo studio pubblicato su Nature stima che il danno ambientale causato dall’uso di criptovalute sarebbe superiore a quello derivante dall’estrazione dell’oro
Credit: EPA/ANATOLY MALTSEV
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
6 ottobre 2022 Aggiornato alle 15:00

Il danno ambientale prodotto dai Bitcoin sarebbe paragonabile a quello della produzione della carne bovina e del petrolio e superiore a quello dell’estrazione dell’oro. A rivelarlo è lo studio condotto da Benjamin A. Jones, Andrew L. Goodkind e Robert P. Berrens e pubblicato su Nature, secondo cui ogni dollaro del mercato dei Bitcoin ha generato una media di 35 centesimi di danni climatici globali tra il 2016 e il 2021.

Per avere un termine di paragone, la benzina causa un danno stimato di 41 centesimi e la produzione di carne bovina di 33 centesimi.

Per stimare il costo in dollari dei futuri danni al pianeta causati dai cambiamenti climatici, i ricercatori hanno preso come parametro “il costo sociale del carbonio”, che considera elementi come le perdite di produttività agricola e lavorativa e la distruzione causata dall’innalzamento del livello del mare.

Servendosi di modelli climatici e altri dati hanno tentato di calcolare quanti danni potrebbero essere arrecati per ogni tonnellata in più di anidride carbonica emessa.

La rete Bitcoin consuma l’elettricità che in genere viene prodotta da uno Stato di modeste dimensioni.

La stragrande maggioranza dell’energia si concentra sulle transazioni e sull’estrarre nuove monete. La creazione di bitcoin richiede infatti l’utilizzo di una enorme quantità di computer ad alta potenza.

Gli autori dello studio hanno stimato il consumo complessivo di elettricità della rete e le emissioni di anidride. Dopodiché hanno applicato le stime del costo sociale del carbonio per tradurre quelle emissioni di CO2 in danni economici.

Con il costo sociale del carbonio a 100 dollari a tonnellata, i ricercatori hanno scoperto che i danni climatici ammontavano a circa 3.088 dollari per ogni moneta estratta.

Tra il 2016 e il 2021, è probabile che i danni climatici totali dei Bitcoin abbiano raggiunto a livello planetario i 12 miliardi di dollari.

Nel tempo poi sono cresciuti, tanto che secondo un rapporto di settembre dell’Office of Science and Technology Policy della Casa Bianca, le criptovalute sarebbero responsabili del riscaldamento globale quanto tutto il carburante diesel utilizzato sulle ferrovie nazionali.

Un altro rapporto di settembre dei gruppi ambientalisti Earthjustice e Sierra Club è giunto a una conclusione simile: il mining di criptovalute ha emesso circa 27,4 milioni di tonnellate di CO2 in un anno, tre volte l’inquinamento della più grande centrale a carbone degli Stati Uniti nel 2021.

Il principale competitor di Bitcoin, Ethereum, ha recentemente promosso un aggiornamento software per ridurre di molto, si spera, il consumo di energia in occasione del suo attesissimo The Merge.

Potrebbe essere una possibile soluzione per contenere i danni causati dalle criptovalute.

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