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Tutto quello che c’è da sapere dell’M5S

Sai com’è nato o come è organizzato al suo interno? In aiuto, ecco una guida facile per conoscere davvero i Cinque Stelle
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, durante l’iniziativa elettorale per la presentazione del programma e dei candidati.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, durante l’iniziativa elettorale per la presentazione del programma e dei candidati. Credit: ANSA/FABIO FRUSTACI
Tempo di lettura 7 min lettura
22 settembre 2022 Aggiornato alle 18:00

Capire quale sia l’organizzazione interna più convincente ed efficace per un partito politico non è semplice, ed è indubbiamente anche una questione soggetta alla popolarità che si riscontra nell’elettorato nel momento in cui si prendono le decisioni. Una prima dimostrazione di questo è la storia del (non) statuto del Movimento 5 stelle.

Una nascita particolare

Nato dal successo del blog di Beppe Grillo dove in particolare regnava la retorica contro la corruzione della politica, diventa un movimento, o meglio una libera associazione di cittadini, il 4 ottobre 2009. In quell’anno, grazie alla visibilità concessa nel blog, furono eletti 12 consiglieri comunali facenti parte della liste civiche “certificate” dal blog di Grillo, ovvero le liste soddisfacenti alcuni requisiti, tra cui l’essere incensurati e il non essere eletti con altri partiti.

In questa fase il movimento si caratterizza per una struttura interna ibrida: da una parte vi è la spinta ad associarsi localmente autonomamente, dall’altra Beppe Grillo gestisce direttamente la stesura delle liste civiche e dei loro programmi. In questa dinamica non si vanno a stabilire delle norme di burocrazia interna, semplicemente si crea un rapporto tra leader, eletti e iscritti sulla base del non statuto.

Il leader detiene, tra le altre cose, i diritti all’uso del simbolo e il controllo del sito, dichiarato sede del movimento, gli iscritti invece sono tutti coloro che si sono registrati al sito via internet, unico requisito è non fare parte di altri partiti con altre finalità. Questa iscrizione formale è però prettamente necessaria solo se vuole diventare candidati. Le discussioni per la scelta dei candidati devono essere “pubbliche, trasparenti e non mediate” (art. 7, versione del 10/12/2009).

Le prime elezioni politiche nazionali

Nel 2012, a seguito dei successi a livello locale e alla possibilità di presentarsi alle elezioni politiche nazionali, si iniziano a stabilire delle regole.

Per concorrere alle elezioni locali bisogna inviare alla sede Casaleggio Associati una serie di documenti per ottenere l’autorizzazione all’uso del simbolo, ma la formazione delle liste in sé avviene al di fuori dell’ amministrazione centrale, che interviene unicamente qualora vi siano più liste per una sola città organizzando delle votazioni online. Votazioni che regolano anche le candidature regionali. A questo livello, non essendoci indicazioni ufficiali, i primi eletti (Davide Bono e Giovanni Favia nel 2010) informalmente iniziano a coordinare le comunicazioni tra il leader e gli iscritti, tendenza che si amplificherà nel 2013 con il superamento della soglia di rappresentanza nelle lezioni politiche del febbraio 2013.

Per presentarsi alle elezioni nazionali del 2013, la selezione è avvenuta tra il 3 e il 6 dicembre 2012, dando la possibilità a chiunque si fosse scritto al M5s entro il 30 settembre 2012, 2 mesi prima della consultazione, di votare. I requisiti per i candidati erano l’aver partecipato a una consultazione elettorale con il simbolo 5 stelle o con quello delle liste civiche e il non ricoprire incarichi da eletti al 29 ottobre 2012.

Con l’elezione di 150 deputati nel 2013, Grillo pubblica sul blog il Codice dei neo-eletti. Viene introdotto così il principio di rotazione della figura di capogruppo e portavoce alla Camera e al Senato e si incaricano i parlamentari di prendere a maggioranza le decisioni sugli incarichi istituzionali.

Il cambiamento del 2014

Solo nel dicembre 2014 viene formalizzata la figura di Beppe Grillo come “capo politico” del movimento in un regolamento, nel quale si ufficializzano anche le votazioni online per la selezione dei candidati e consiglieri regionali, che avvenivano prima in assemblea. Si comincia a ricorrere sempre più spesso al voto online anche per raccogliere le opinioni degli iscritti su diversi temi e politiche da sostenere. Visto l’uso incrementale di questo sistema, nel 2015 la piattaforma gestita da Casaleggio Associati prende il nome di “Rousseau” e amplia le sue funzioni, dalla possibilità di proporre nuovi progetti di legge a quella di seguire dei corsi per i neo-consiglieri.

Nello stesso regolamento del dicembre 2014 si istituisce il Comitato d’Appello perché riesamini le espulsioni conteste e garantisca per le eventuali modifiche al regolamento. A questo compito si dedicano 3 parlamentari, uno nominato direttamente dal consiglio direttivo, organo dello statuto dell’Associazione Movimento 5 stelle, due scelti dagli iscritto tra una rosa di nomi proposta dallo stesso consiglio.

Un ulteriore sviluppo del 2014 è l’istituzione del “direttorio”, definito da Grillo come la “struttura di rappresentanza” del M5s. Questo organo intermedio è composto da cinque persone che oltre a avere un ruolo di riferimento si consultano con Grillo sulla questioni più importanti. L’individuazione di queste figure è fatta dallo stesso Grillo che presenta una lista di 5 parlamentari agli iscritti, che possono accettarla o rifiutarla votando online. Questo organo verrà sciolto nel 2016.

Al 2016 il Movimento presenta 3 organi: l’assemblea degli iscritti, che raccoglie tutti gli iscritti con diritto di voto, il comitato d’Appello e il collegio dei probiviri. Quest’ultimo nasce nel 2016 e assegna a 3 parlamentari, scelti con voto online su proposta del capo politico, il compito di occuparsi delle sanzioni disciplinari. A fianco di questi organi si costituisce la cosiddetta “struttura di coordinamento”, un insieme di rappresentati a livello nazionale che svolgono delle funzioni importanti e fungo da referenti interni.

Un occhio al presente

Lo statuto del M5S oggi oggi stabilisce come organi ufficiali l’Assemblea degli iscritti, il presidente, il garante, il consiglio nazionale, il comitato di garanzia, il collegio dei probiviri e il tesoriere.

Il principale cambiamento per quel che riguarda l’assemblea è che per poterne essere membri e poter, quindi, votare adesso bisogna essere iscritti da almeno 6 mesi.

Il presidente, rappresentante politico del movimento, è “lunico titolare e responsabile della determinazione e dellattuazione dellindirizzo politico del MoVimento 5 Stelle” (art. 11) ed è il coordinatore della comunicazione e delle attività interne. Viene eletto attraverso una votazione online e resta in carica per 4 anni, senza possibilità di rielezione al termine del secondo mandato.

Il garante è il custode dei valori del M5S e, in quanto tale, ha il potere di interpretare le norme dello statuto. Viene scelto tra una rosa di non meno di 3 nomi, che si siano distinti per il loro impegno politico, proposta dal comitato di garanzia e sottoposto a votazione in rete. La carica è a tempo indeterminato, e può essere revocata con l’unanimità del consiglio di garanzia e la ratifica online degli iscritti, che è valida se partecipa al voto la maggioranza assoluta degli iscritti aventi diritto.

Il consiglio nazionale supporta il presidente nell’attuazione della linea politica del M5S e ha specificatamente voce nelle discussione sull’adesione o sostegno a un governo o l’adesione un’alleanza. Al suo interno si inseriscono, tra gli altri, 4 delegati in rappresentanza delle circoscrizioni regionali (Nord, Centro, Sud e Isole), un delegato per i comuni, un delegato per i presidenti di regione e uno per i presidenti di regione a statuto speciale. Queste figure vengono designate attraverso delle votazioni online. I pareri di questo consiglio devono essere sottoposti ai quesiti che si presentano all’assemblea.

Di salvaguardare l’applicazione delle norme dello statuto di prende il compito il comitato di garanzia. Il garante propone almeno 6 nomi per la carica di componente di questo comitato, dei quali 3 vengono eletti in una votazione online. La carica dura 4 anni ed è sottoposta al limite del secondo mandato.

Infine il tesoriere si incarica di amministrare la fiscalità dell’attività del movimento, delle sue sedi, dei suoi beni e servizi e di presentare il suo bilancio e andamento finanziario. La figura, proposta dal garante in accordo con il presidente e poi eletta dagli iscritti, deve dimostrare di possedere delle competenze in materia.

Qualora si ritenesse necessario, ulteriori comitati possono essere costituiti.

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