Futuro

La prima batteria alimentata a CO2? È italiana

Questo è solo uno dei 30 progetti verdi made in Italy che hanno dato il via al Wwworkers Camp 2022 “Futuro Circolare” alla Camera dei deputati. E noi, vogliamo raccontarveli tutti
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 10 min lettura
15 settembre 2022 Aggiornato alle 15:00

I protagonisti e le storie di trenta piccole e medie imprese sparse sul territorio nazionale si sono riunite martedì pomeriggio alla Camera dei deputati per raccontare in tre minuti il loro modello di innovazione sostenile. È il tema al centro del Wwworkers Camp 2022 ‘Futuro Circolare’ organizzato dalla community Wwworkers.it e realizzato col sostegno di Amazon, Anas, Edison e ManpowerGroup.

L’evento, fondato nel 2010 dal giornalista Giampaolo Colletti e giunto al suo ottavo appuntamento, coinvolgerà 100 imprese green che entro dicembre stileranno un Manifesto condiviso con le 10 azioni che declinano al meglio l’identità di Pmi e imprese artigiane circolari.

All’incontro anche Filomena Maggino, docente di statistica sociale presso l’Università ‘La Sapienza’ e consigliera dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme ai deputati Antonio Palmieri (Forza Italia) e Luca Carabetta (Movimento 5 Stelle) in rappresentanza dell’intergruppo parlamentare Innovazione.

Da chi ripulisce i fiumi italiani dalla plastica a chi ha progettato una batteria alimentata a CO2 fino a chi alleva mosche soldato per produrre pet food, ecco quali sono le aziende al centro di questa edizione.

3Bee, Fino Mornasco (Co)

Startup agri-tech nata per proteggere le api e la biodiversità grazie all’applicazione di tecnologie innovative, l’intelligenza artificiale e il machine learning. Grazie al suo network di 10.000 apicoltori in tutta Italia, ha creato il programma di ricerca, sviluppo ed economia circolare “Adotta un alveare”.

AfroRicci, Milano

Fondato dall’imprenditrice di origini russo-nigeriane Alice Edun, è il primo marchio italiano specializzato nei prodotti per capelli afro e ricci creati con ingredienti naturali e utilizzando il 99% di materiali riciclabili per gli imballaggi.

Bioagrimar, Genzano di Lucania (Pz)

Azienda agricola biologica che si occupa di cerealicoltura, zootecnia e olivicoltura dando spazio a prodotti e varietà autoctone come il suino nero lucano, allevato allo stato brado. Interamente alimentata a energia solare, reimpiega tutti i prodotti di scarto nell’allevamento.

Blue Eco Line, Firenze

Ripulisce dalla plastica i fiumi italiani, dai quali proviene l’80% dei rifiuti presenti nei nostri mari, grazie a River Cleaner, un impianto a zero emissioni che consente la raccolta dei rifiuti in modo completamente automatizzato e il loro trasporto sul piano stradale h24.

BugsLife, Bevagna (Pg)

Nata dall’idea di Giacomo Zeni e Caterina Luppa, specializzati all’università di Wageningen (Paesi Bassi), produce farine proteiche per il pet food e fertilizzante naturale a partire da sottoprodotti organici di alta qualità grazie a uno speciale “socio in affari”: la mosca soldato. Innocua nonostante il suo nome. Anzi, fa bene all’ambiente.

Giacomo Zeni e Caterina Luppa, fondatori di BugsLife
Giacomo Zeni e Caterina Luppa, fondatori di BugsLife

Circular Farm, Scandicci (Fi)

Partendo dai fondi di caffè raccolti sul territorio, ha sviluppato un sistema di coltivazione di funghi in acquaponica ideando un kit per l’autoproduzione casalinga. Il substrato esausto rigenerato diventa concime o biogas per alimentare le serre di produzione.

Conceria Nuvolari, Monte Urano (Fm)

Società benefit a conduzione familiare guidata da Sara Santori, produce pelli di alta qualità con attenzione ai valori della sostenibilità che l’hanno portata a realizzare Nature-L, certificata per le sue caratteristiche metal free, di biodegradabilità e compostabilità.

Cooperativa sociale Etnos, Caltanissetta

Un percorso di rinascita rivolto alle donne vittime di soprusi, e ai loro figli, che attraverso un lavoro attento all’ambiente e accelerato dal digitale recuperano terreni incolti, creano bomboniere da materiali di scarto rivendute su Equamente.eu e realizzano gonne da jeans dismessi attraverso il progetto di sartoria sociale Equo Dress.

Egoitaliano, Matera

L’azienda che ha lanciato Flip, la prima iniziativa di noleggio a lungo termine di arredi per la casa. Si possono noleggiare divani per un periodo di 40 mesi per poi decidere se riscattare o restituire il prodotto a favore di un nuovo. I divani vengono quindi rigenerati e riproposti sul mercato evitando i costi e le implicazioni ambientali dello smaltimento, mentre gli scarti vengono lavorati da designer e associazioni ecosostenibili.

Energy Dome, Milano

È italiana la prima batteria del mondo alimentata CO2, un’alternativa sostenibile alle batterie a litio e cobalto, materiali rari e dal notevole impatto ambientale. A giugno la startup guidata da Claudio Spadacini ha inaugurato il primo impianto dimostrativo con una capacità di 4MWh in provincia di Nuoro, in Sardegna, ed entro il 2023 punta a realizzare un progetto su larga scala da 20MW.

Antonio di Giovanni, fondatore di Circular Farm
Antonio di Giovanni, fondatore di Circular Farm

Enooso, Fonte Nuova (Rm)

Tre ragazzi poco più che venticinquenni hanno creato una linea di cosmetici solidi, di origine naturale, biologici, vegan e cruelty free (non testato sugli animali). Così risparmiano l’ingente quantità di acqua utilizzata per la produzione di cosmetici liquidi e azzerano l’uso della plastica.

Esco Mobility, Palermo

L’azienda recupera veicoli elettrici usati, come i monopattini abbandonati dai bikers, per poi ricondizionarli e venderli, anche online, con l’obiettivo di diffondere la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento ambientale.

Exentiae, Catania

Tre farmacisti agricoltori, specializzati nella produzione di oli essenziali 100% tracciabili, biologici e naturali, hanno ideato un ecosapone sfruttando gli oli essenziali estratti dalle piante officinali della loro Sicilia. Il prodotto può essere usato per tutte le superfici in edilizio, cortili, piscine e giardini.

Gnavolini Raccolta Sapore, Bastia Umbra (Pg),

Gianmichele Gnavolini porta avanti l’impresa creata dal padre agli inizi degli anni ’80 producendo olio extravergine di oliva 100% italiano ricavato dalle piante secolari nelle campagne di Assisi. Le materie prime sono ottenute secondo uno schema di riciclo e riutilizzo, ed è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di estrazione alimentato al 100% dall’energia solare e dalla combustione di reflui della lavorazione.

HiWeiss, Bolzano

L’azienda ha brevettato un processo in grado di isolare le proteine vegetali senza l’uso di additivi chimici preservandone i valori nutrizionali e le proprietà funzionali. Il prodotto ottenuto è una fonte proteica vegetale pura, naturale e OGM free, pronta per l’industria alimentare.

Il team di BlueEcoLine. Da sinistra Lorenzo Lubrano Lavadera, Camilla Cantiani, Olimpia Rossi, Michael Mugnai
Il team di BlueEcoLine. Da sinistra Lorenzo Lubrano Lavadera, Camilla Cantiani, Olimpia Rossi, Michael Mugnai

Il Dono dell’Erba, Ottati (Sa)

I terreni autoctoni ospitano un’antica varietà di aglio che a ogni lavorazione produce una grande quantità di scarto. Questo scarto è diventato il carburante dell’azienda gestita da Rosa Ferro e Alfonso Esposito, che dalle radici dell’aglio fanno nascere carta e oggetti di design.

Le Greenhouse, Cosenza

Il primo consorzio di aziende specializzate nella coltivazione di agrumi in serre fotovoltaiche. Così viene risparmiato il 70% di acqua mentre il 95% dell’energia prodotta viene immessa nella rete nazionale. Il consorzio ha all’attivo 40 ettari di serre agro-fotovoltaiche che ospitano circa 11 mila piante di agrumi.

Molini Pivetti, Rezzano (Fe)

L’azienda leader dell’industria italiana delle farine è nata nel 1875. Oggi il suo Campi Protetti Pivetti è il primo marchio certificato da un ente internazionale (Csqa), a garanzia di una filiera controllata e della salubrità dei grani utilizzati per la produzione dell’intera gamma di prodotti.

PuroSole, Roma

L’azienda capitolina ha ideato un sistema brevettato per la torrefazione artigianale del caffè a zero impatto ambientale che funziona catturando la luce solare attraverso centinaia di specchi e concentrandola sul caffè da tostare. Disponibile anche un impianto di piccole dimensioni che può essere installato nel giardino di casa.

Regenesi, Ravenna

Moda sostenibile grazie al recupero di materiali come alluminio, carta, pelle e plastica. Fondata e diretta da Maria Silvia Pazzi, l’azienda è stata premiata quest’anno con il Sustainable Fashion Awards assegnato dalla fashion-week di Montecarlo.

Antonio Lancellotta, co-founder di Le Greenhouse
Antonio Lancellotta, co-founder di Le Greenhouse

Regusto, Perugia

Nata con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare, è una piattaforma di food-sharing che collega imprese ed enti non-profit per gestire stock di prodotto. Ogni mese conta in media oltre 16 tonnellate di beni alimentari e non venduti o donati, ed è la prima ad aver introdotto la tecnologia blockchain per garantire la tracciabilità dei flussi economici e di prodotto.

Rifò, Prato

Nella città del tessile Niccolò Cipriani e Clarissa Cecchi danno nuova vita alle fibre tessili nobili con una linea di maglie e accessori in cashmere e lana rigenerate attraverso un processo di lavorazione che riduce del 90% l’uso di acqua, del 77% quello di energia, del 90% i prodotti chimici, del 95% le emissioni di CO2 e del 100% l’uso di coloranti. Rifò è anche un progetto sociale: parte dei ricavati viene devoluta ad associazioni del settore socio-sanitario e ambientale.

ScalaBox Farm, Bologna

Dalla collaborazione tra le aziende Circular Farm e Scalabros nasce l’idea di ricondizionare container frigo marittimi dismessi e trasformarli in serre trasportabili dove coltivare ortaggi e funghi in idroponica, in urban farming ma anche in navi da crociera. Serre sostenibili, alimentate con energia green, domotizzate e controllabili via app.

Sibillana, Montefortino (FM)

Alle pendici dei Monti Sibillini, Giulia Alberti dona nuova vita alla lana sucida proveniente dalla tosa non utilizzata delle pecore che non trova spazio nell’attuale mercato tessile nazionale e per la normativa europea diventerebbe rifiuto speciale. Raccolta dai pastori vicini, la lana viene lavata, cardata, filata e trasformata in gomitoli e vestiti per la vendita.

Sideis, Firenze

Ha sviluppato un apparecchio Led di piccole dimensioni che emette luce a meno di un metro d’altezza per portarla nelle strade dove non è prevista palificazione, come i tratti di collegamento tra piccoli centri urbani e rurali. L’impianto può essere dotato di sensori per l’illuminazione adattiva che si attiva solo in caso di transito di veicoli.

Riccardo Arletti, fondatore di Tipì
Riccardo Arletti, fondatore di Tipì

Terrapaglia, Genova

Fondata da Fausto Cerboni, dal 2004 segue i principi dell’architettura naturale per costruire e ristrutturare abitazioni con materiali naturali, non inquinanti, che garantiscono il benessere dell’individuo in un ambiente salubre, privo di sostanze nocive, con temperatura gradevole e umidità ideale.

Tipì, Carpi (Mo)

Giovane startup emiliana che crede nel turismo lento e sostenibile. Partendo dagli scarti tessili, grazie alla sua filiera fatta di artigiani e piccole industrie progetta tende e accessori da campeggio ecosostenibili e dal design innovativo reinterpretando lo stile glamping in chiave minimal e rendendolo accessibile alle piccole strutture ricettive locali. Disponibile anche per il noleggio.

Vegas, Napoli

Una linea di prodotti green basati su eccellenze botaniche italiane raccolte e lavorate a km0 e green anche nel packaging. Nata come impresa digitale, Vegas Italia commercializza online il brand Cosmeteria Verde.

Wecity, Modena

Società benefit impegnata a incentivare i comportamenti ecologicamente corretti attraverso buone pratiche di sostenibilità. Con WeCity aziende e pubbliche amministrazioni possono premiare dipendenti e cittadini virtuosi. In palio soldi, buoni sconti o monete virtuali che possono essere spesi nei negozi del territorio.

Acbc, Milano

Acbc, acronimo di Anything Can Be Changed, progetta e produce calzature sostenibili utilizzando materiali riciclabili bio-based e animal free come gli scarti provenienti dall’industria agricola e del mare: bucce di banana, alghe, gusci di ostriche e non solo. È la prima azienda italiana di calzature a ottenere la certificazione B Corp.

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