Economia

In Italia crescono i green jobs: più di 3 milioni di lavoratori

Secondo GreenItaly gli eco-contratti a fine 2020 erano il 35,7%. L’Italia è leader nell’economia circolare con il 79% di riciclo di rifiuti urbani e speciali
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20 ottobre 2021 Aggiornato alle 16:00

Neanche la pandemia ha fermato l’economia verde italiana.

GreenItaly, il forum annuale sul valore della Green Economy, ha fatto il punto sulla situazione nel Paese in vista della COP26 di Glasgow. Le imprese che negli ultimi cinque anni hanno investito in tecnologie e prodotti green sono oltre 441mila. A optare per la green tech nel settore dell’industria e dei servizi è stato il 31,9% delle aziende, nella manifattura il 36,3%. Queste imprese sono più dinamiche delle altre sui mercati esteri, innovano di più e producono più posti di lavoro. È quanto emerge dal rapporto pubblicato alla dodicesima edizione di GreenItaly, curata da Symbola e Unioncamere con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e il patrocinio del ministero della Transizione Ecologica.

I green jobs in Italia, infatti, rappresentano il 35,7% dei nuovi contratti del 2020: a fine anno gli occupati sono 3,141 milioni. Un dato stabile dal 2018, che si concentra in particolare nel nord-ovest del Paese. Si tratta, a esempio, di responsabili vendite a marchio ecologico, informatici ambientali, ecodesigner, installatori di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale.

“Le grandi aziende hanno più capacità di investire e di rischiare, perché ovviamente sono quelle che fanno più profitto - ha dichiarato il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani - Il fattore positivo è che si comincia a vedere l’effetto di avere delle normative internazionali che richiedono un bilancio di sostenibilità”. Cingolani ha portato l’esempio di Enel, “che è un motore di sostenibilità”, ma ha sottolineato che l’effetto dato dall’obbligo di dover misurare il proprio impatto sostenibile sarà più importante per quelle grandi aziende che si occupano di altro”. Cingolani si augura che questa logica caratterizzi anche le piccole aziende: “L’investimento in sostenibilità non deve rimanere una capacità di lusso, relegata alle aziende che se lo possono permettere”.

Il 2020 ha mostrato nuovi record di potenza elettrica rinnovabile installata nel mondo, con una crescita del settore dell’83%. In Italia il 37% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili. Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030. Gli impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili in Italia sono circa 950.000, di cui 936.000 fotovoltaici e circa 5.700 eolici. I rimanenti sono alimentati da altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie).

L’Italia è, inoltre, leader nell’economia circolare con un riciclo del 79,4% del totale dei rifiuti urbani e speciali. Il dato, che si riferisce al 2018, supera la media europea pari al 49% e di altri grandi Paesi come Germania (69%), Francia (66%) e Regno Unito (57%). L’Europa sembra aver imboccato con decisione la strada della green economy fin dai primi passi della Commissione guidata da Ursula von der Leyen, fondando il Next Generation EU su coesione, transizione verde e digitale. L’Italia, prima beneficiaria delle risorse stanziate dall’Europa, è chiamata a un ruolo da protagonista in questa transizione.