Economia

Austerity all’italiana

Quali sono i piani delle amministrazioni per fronteggiare il taglio del gas russo? Tra i settori più colpiti, l’illuminazione pubblica e le temperature di edifici ed esercizi
Credit: ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
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12 agosto 2022 Aggiornato alle 09:00

Mentre secondo l’emittente finlandese Yle la Russia starebbe bruciando il gas in eccesso che non esporta più in Europa, anche l’Italia, come la Germania, inizia a fare i conti con le politiche di austerità mirate a risparmiare il gas in vista dell’inverno.

Il 9 agosto, infatti, è entrato in vigore il regolamento varato dall’Unione europea sulla riduzione volontaria della domanda di gas naturale del 15% tra il 1º agosto 2022 e il 31 marzo 2023 per fronteggiare la stretta di Mosca.

«Tenuto conto del pericolo imminente per la sicurezza dell’approvvigionamento di gas causato dall’attuale aggressione militare russa nei confronti dell’Ucraina, il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore con urgenza», si legge nel testo pubblicato l’8 agosto nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Per l’Italia l’obiettivo è ridotto al 7% in virtù di alcune deroghe previste dal regolamento, che tengono conto in particolare del livello di stoccaggio raggiunto e della possibilità di esportare il gas risparmiato in altri Paesi.

Il 2 agosto il governo italiano ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema realizzata dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria in collaborazione con l’ENEA.

Tra gli obiettivi della “call to action” quello di ridurre l’uso di lavatrici e lavastoviglie, collegare gli apparecchi elettrici a prese con interruttore, spegnere il frigorifero mentre si è in vacanza o impostarlo in modalità a basso consumo, cucinare gestendo con attenzione i consumi elettricità e gas, spegnere le luci superflue e utilizzare le lampadine a Led.

Il resto spetta all’iniziativa delle amministrazioni locali. Torino ha già diminuito l’intensità dell’illuminazione, ridotto di 2 °C la temperatura degli edifici comunali e di 1 °C quella degli edifici di proprietà comunale a uso scolastico e per ricettività di persone anziane e disabili.

A Milano la Giunta ha raccomandato agli esercizi commerciali di tenere le porte chiuse per evitare dispersioni di energia e agli uffici di impostare e di limitare i condizionatori in modo di raggiungere una temperatura non inferiore a 26 °C.

A Firenze, invece, è scattata l’ordinanza: dal primo agosto è proibito tenere la porta aperta negli esercizi che utilizzano l’aria condizionata se non si vuole incorrere in una sanzione da 25 a 500 euro. Il Comune ha inoltre invitato a impostare i termosifoni domestici a 18-19 °C e a «stirare solo il necessario».

La scelta più radicale è quella fatta da Belluno, che fino a metà settembre spegnerà le luci dei lampioni pubblici dalle 2.30 di notte alle 5.00 del mattino. Da Roma, al momento, nessuna notizia.

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