Ambiente

Climate change e tornado: una relazione complicata

I fenomeni che hanno travolto il Midwest e il sud-est degli Usa appartengono a una categoria a parte secondo i meteorologi
Una strada in Kentucky, nel sud-est degli Usa, dopo il passaggio del tornado
Una strada in Kentucky, nel sud-est degli Usa, dopo il passaggio del tornado
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13 dicembre 2021 Aggiornato alle 17:20

“The town is gone” dice il sindaco di Mayfield, Kathy Stewart O’Nan, indicando rassegnata le macerie alle sue spalle. La città è scomparsa, rasa al suolo, sbriciolata. I tornado a dicembre sono insoliti negli Stati Uniti, ma non sono una novità. Eppure quelli che nella notte tra venerdì e sabato hanno travolto il Kentucky, nel sud-est degli Usa (lo stato a cui appartiene Mayfield e la città tragicamente conosciuta per l’omicidio di Breonna Taylor, Louisville), hanno colpito per ferocia e lunghezza di percorso. I meteorologi li hanno collocati in una categoria a parte.

Secondo il governatore dello Stato del Kentucky, Andy Beshear, quello di venerdì “si è abbattuto a una velocità di 200 miglia orarie - che corrispondo a circa 370 chilometri all’ora, ndr - e tutto, sul suo cammino, è stato distrutto: case, negozi, edifici governativi, semplicemente spariti”. A più di 48 ore dall’accaduto, le vittime confermate sono almeno 80. Ma il bilancio, è inevitabile, salirà. I tornado che hanno sconvolto gli Stati Uniti hanno attraversato anche Arkansas,Illinois, Missouri, Mississippi e Tennessee, lasciando una scia di devastazione nel Midwest. Tra i danni più significativi, il crollo di una fabbrica di candele in funzione 24 ore su 24 per soddisfare la domanda natalizia, un magazzino Amazon nell’Illinois occidentale e una casa di cura in Arkansas. Secondo gli esperti, uno dei tornado è rimasto così tanto a terra, aumentando così la sua forza distruttiva, da battere un record rimasto invariato per oltre 100 anni.

Il presidente americano Joe Biden ha chiesto all’Epa, l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, di indagare sul ruolo che la crisi climatica potrebbe aver svolto in questi tornado. Che cosa ne pensano gli scienziati? Continua nei commenti

Secondo gli scienziati non è chiaro quanto e come il climate change stia influenzando la loro frequenza, ma tutti concordano sul fatto che le condizioni atmosferiche che danno origine a questi fenomeni si stiano manifestando con sempre più intensità. I tornado, infatti, si creano a partire dai temporali, che nascono quando l’aria fredda, più densa e secca, incontra quella calda. Quando quest’ultima sale, si crea una corrente ascensionale: una colonna d’aria verticale che si sviluppa verticalmente. Quando i venti variano in velocità o direzione a diverse altitudini, si verifica il cosiddetto wind shear - la variazione di velocità e intensità del vento in quota - e la corrente ascensionale inizia a ruotare. D’inverno il wind shear è un fenomeno molto diffuso, a causa della grande differenza di temperatura e pressione dell’aria.

Di solito, però, i tornado perdono energia dopo pochi minuti. In questo caso sono durati invece ore. E il percorso è stato eccezionalmente lungo, superando circa 322 chilometri di lunghezza. Attribuire la tempesta di venerdì agli effetti del cambiamento climatico rimane comunque molto difficile per gli esperti, dato che secondo il National Severe Storms Laboratory meno del 10% dei forti temporali produce tornado, cosa che rende difficile trarre conclusioni a partire dall’osservazione dei soli fenomeno temporaleschi. Ma è chiaro che ci sono molte più masse d’aria calda nella stagione invernale rispetto al passato. Secondo Victor Gensini, massimo esperto di tornado e professore alla Northern Illinois University, “negli ultimi 40 anni la frequenza dei tornado è aumentata nei luoghi colpiti in questi giorni”. E, indipendentemente dal cambiamento climatico, “questi disastri continueranno a peggiorare man mano che l’umanità altererà il paesaggio, espandendosi attraverso città sempre più tentacolari”.