Bambini

Ma quante scoperte facciamo?

Dalla storia dei polli ai resti ritrovati di nuovi dinosauri: non si finisce mai di apprendere (e imparare)
Credit: Illustrazione di Rocco di Liso
Tempo di lettura 4 min lettura
18 giugno 2022 Aggiornato alle 08:00

C’è un detto che, quando lo sento, devo trattenere le pernacchie stringendo le labbra fortissimo: da che mondo è mondo”.

Da che mondo è mondo è un’espressione noiosissima e pure pericolosa perché, a darle retta, ci sarebbero delle cose che sono sempre state così, fin dalla notte dei tempi, e che non cambieranno, né oggi né mai. Bugia puzzona.

La terra è stata piatta e ferma finché qualcuno non ha scoperto che era tonda e che girava intorno al sole. Scoprire il contrario di quello che si pensa non è cosa da poco, sai. Per avere un’idea ci vuole audacia, ma per cambiare idea ci vuole coraggio.

In questo momento, per esempio, stiamo scoprendo delle cose nuove e incredibili su un animale che pensavamo di conoscere a menadito: il pollo. Altroché pantere e casuari, armadilli e lamantini: il pollo ti sorprenderà.

Gli storici dei polli (sì, c’è gente che studia la storia dei polli e credo che sia un lavoro bellissimo) hanno scoperto recentemente che il nostro caro pennuto sarebbe stato allevato per la prima volta in un villaggio della Thailandia e non nel subcontinente indiano come si pensava. Poi, pian pianino, seguendo i chicchi di miglio e di riso, si è spostato fino in Cina e solo molto molto dopo è arrivato da noi in Europa.

Qui si è scoperto che, quando si facevano male, i polli venivano curati come si fa con gli animali domestici. Di più, quando morivano venivano sepolti, da soli o coi loro padroni. Ti sorprende? Perché i cani, i gatti e i pesci rossi sì e i polli no?

Da quando sono arrivati in Europa a quando si è cominciato a mangiarli, durante l’Impero Romano, sono passati 800 anni: altro che “da che mondo è mondo”. Adesso il pollo è un animale un po’ sfortunato che nasce e vive pochissimo (in media 42 giorni!) prima di finire, spennato e macellato, in una vaschetta al supermercato.

Prima, però, era benvoluto e coccolato. Se mangiassimo tutti un po’ meno ciccia, ci sarebbero forse meno polli in giro ma vivrebbero abbastanza a lungo per darci il tempo di volergli bene.

Uno a cui vogliamo bene senza conoscerlo, invece, è il tirannosauro. Per forza: è grande e grosso e, siccome non è più in giro ad addentare cosciotti, possiamo amarlo senza essere delusə da un suo eventuale caratteraccio. Possiamo fargli dire e fare quello che vogliamo… o quasi! Perché non smettiamo di fare scoperte anche sui dinosauri e, ogni tanto, queste scoperte scompigliano tutto quello che credevamo di sapere.

Sull’isola di Wight, che si trova in Inghilterra, per esempio, ə paleontologə hanno appena scoperto un dinosauro nuovo. Cioè, il dinosauro è antichissimo, però è nuovo per noi che non l’avevamo mai visto prima. Reggiti forte: potrebbe essere il carnivoro più grande che sia mai esistito in Europa.

Sarebbe vissuto 125 milioni di anni fa, cioè un sacchissimo di tempo fa, e sembra essere uno spinosauro, con una faccia un po’ a coccodrillo. E sarebbe teropode, come il Tirannosauro, cioè con le gambone grosse e sviluppate e i braccini un po’ corti.

Oltre al nostro spinosauro, quest’anno nel Regno Unito hanno scoperto lo scheletro di un ittiosauro, un rettile marino gigante della preistoria. E l’anno scorso sono sbucati dalla terra due spinosauri. Altroché sull’Isola Nublar, il vero Jurassic Park è in Inghilterra!

Come vedi, non cambiano solo le cose che esistono oggi. Cambiano anche quelle che non esistono più, perché facciamo nuove scoperte o perché cambiano gli occhi con cui le guardiamo. I tirannosauri che ci sembravano essere i più forti tra tutti i dinosauri potrebbero non essere così imbattibili e un animale un po’ bistrattato come il pollo potrebbe nascondere un passato glorioso e pieno d’amore.

Non avere pregiudizi è molto difficile. Anzi, è normale averne. I pregiudizi ci aiutano a non avere paura del mondo perché ci danno l’illusione che lo conosciamo, che lo capiamo. Non sapere le cose fa paura anche ai grandi, sai. Ogni scoperta nuova, ogni volta che scopriamo di non sapere qualcosa, può far venire qualche brividino.

Ma invece di un brividino di paura dobbiamo viverlo come un brividino buono: il brividino di una nuova avventura.

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