Diritti

Dom Phillips e Bruno Pereira sono stati uccisi

Scomparsi lo scorso 5 giugno nella foresta amazzonica brasiliana, il giornalista del Guardian e l’esperto di popolazioni indigene stavano conducendo alcune ricerche sulla salvaguardia ambientale e il sostentamento delle comunità autoctone
La protesta di alcuni dipendenti della National Indian Foundation (Funai) contro le dichiarazioni fatte dal loro presidente, Marcelo Augusto Xavier da Silva, sulla scomparsa del giornalista Phillips e dell’esperto di comunità indigene Pereira
La protesta di alcuni dipendenti della National Indian Foundation (Funai) contro le dichiarazioni fatte dal loro presidente, Marcelo Augusto Xavier da Silva, sulla scomparsa del giornalista Phillips e dell’esperto di comunità indigene Pereira Credit: EPA/JOEDSON ALVES
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16 giugno 2022 Aggiornato alle 18:00

È stato Pelado (soprannome per Amarildo da Costa de Oliveira) a uccidere il giornalista britannico Dom Phillips e l‘attivista per i diritti delle comunità indigene Bruno Pereira, scomparsi entrambi lo scorso 5 giugno nella foresta amazzonica in Brasile, tra la fitta vegetazione della Valle del Javari. A confessarlo, lo stesso Pelado.

Il sovrintendente della polizia federale in Amazzonia, Alexandre Fontes, ha affermato che «ora si passa a una nuova fase: la fase di identificazione di questi resti umani, che vengono raccolti con la massima dignità, al fine di preservare le prove. Saranno portati al nostro Istituto di criminalistica della polizia federale, a Brasilia, dove avrà luogo l’identificazione», ha aggiunto.

Come ha spiegato il movimento mondiale per la tutela dei popoli indigeni Survival International, Pereira aveva già ricevuto minacce di morte a causa del suo lavoro, che lo ha visto per molto tempo impegnato a fianco delle comunità indigene della regione e dell’organizzazione UNIVAJA (Unione dei Popoli Indigeni della Valle del Javari).

Dom Phillips, collaboratore al Guardian, scomparso anche lui a inizio giugno, da anni denunciava le violazioni dei diritti umani di queste comunità. I due stavano conducendo alcune ricerche per la realizzazione di un libro sulla salvaguardia ambientale e il sostentamento delle popolazioni indigene in Amazzonia.

Nella Valle Javari, infatti, lo sfruttamento delle risorse naturali è elevato: dall’estrazione e pesca illegale fino al traffico di droga. Ed era proprio su questi episodi che Phillips e Pereira stavano indagando.

«Siamo vicini alle famiglie di Bruno e Dom, a cui esprimiamo il nostro dolore e la nostra profonda tristezza. Per noi, popoli indigeni della Valle Javari, è una perdita inestimabile», ha dichiarato l’organizzazione UNIVAJA, che in passato aveva già denunciato lo sfruttamento illegale della regione e le relative minacce contro le popolazioni indigene che tentano, ancora oggi, di difenderla.

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