Diritti

I flash mob per lo Ius Scholae

Prima la mobilitazione daə studenti, poi il lancio della campagna “Dalla parte giusta della storia”. Per l’approvazione di una nuova legge di cittadinanza
Credit: Sam Balye/Unsplah
Valeria Pantani
Valeria Pantani giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
24 maggio 2022 Aggiornato alle 18:00

Nella mattinata del 24 maggio, ə studenti di alcune scuole di Milano, Bologna, Roma e Napoli hanno organizzato dei flash mob per chiedere ai parlamentari l’approdo in aula dello Ius Scholae.

«Oggi dalle scuole e dalle università in tutta Italia parte un grido forte e chiaro: i giovani, docenti e presidi vogliono la riforma e il governo ci deve ascoltare», ha scritto questa mattina su Instagram “Dalla Parte Giusta della Storia”, campagna promossa dalla Rete per la Riforma della Cittadinanza per cambiare l’attuale legge sulla cittadinanza italiana.

Con l’approvazione dello Ius Scholae (proposta elaborata da Giuseppe Brescia e adottata dalla Commissione) la cittadinanza italiana potrebbe essere riconosciuta a tuttə ə minori natə o arrivatə in Italia prima dei 12 anni che abbiano portato a termine un percorso scolastico di cinque anni.

Attualmente la legge prevede che una persona nata in Italia possa diventarne automaticamente cittadina nel caso in cui uno dei genitori sia italiano. Per ə figlə di migranti natə in Italia, la cittadinanza deve essere richiesta dopo aver compiuto i 18 anni (ma entro i 19) e solo se, fino a quel momento, si è vissuti legalmente e ininterrottamente in Italia. L’ultima opzione è ottenerla tramite il matrimonio con unə cittadinə italianə.

Al giorno d’oggi, moltissimə ragazzə di seconda generazione, quindi natə e cresciutə in Italia, non possono accedere automaticamente alla cittadinanza italiana.

Successivamente ai flash mob deə studenti, si è tenuta a Milano (presso l’Istituto Comprensivo Casa del Sole) la conferenza stampa della campagna “Dalla parte giusta della storia”, la task force composta da oltre trenta associazioni e ONG per l’approvazione di una nuova legge di cittadinanza entro la fine dell’attuale legislatura.

La conferenza stampa a Milano per l’approvazione di una legge sullo Ius Scholae
La conferenza stampa a Milano per l’approvazione di una legge sullo Ius Scholae Credit: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

«Oggi inizia un mese di mobilitazioni a livello nazionale, per mostrare che l’Italia è già ampiamente a favore di questa riforma, che rappresenta davvero il minimo sindacale nell’avanzamento dei diritti di cittadinanza», scrive Rete per la Riforma della Cittadinanza, chiedendo ai partiti un’immediata presa di responsabilità per la presentazione in aula della legge: «Il momento è ora».

Durante la conferenza è intervenuta Deepika Salhan, studentessa e rappresentante dell’Unione degli Universitari, che ha elencato alcune delle opportunità che le sono state private proprio a causa della mancanza della cittadinanza italiana: dall’impossibilità di partire in quinta superiore per un viaggio istruzione, fino alla rinuncia del suo Erasmus.

«A causa della mancanza della cittadinanza non ho potuto ricevere in tempo il visto per partire in Erasmus e questa è solo una delle tante rinunce che sono stata costretta a subire. In Italia uno studente su dieci non ha la cittadinanza e questo complica la vita di tante e tanti di noi, facendoci subire quotidianamente l’esclusione dalla vita di un Paese che ci ignora da decenni», ha spiegato.

Deepika Salhan alla conferenza stampa di questa mattina a Milano
Deepika Salhan alla conferenza stampa di questa mattina a Milano Credit: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Ma non solo giovanə (durante la conferenza è stato sottolineato come l’85% deə studenti sia a favore dello Ius Scholae) ma anche docenti e dirigenti si trovano d’accordo con la proposta.

«È intollerabile che i nostri studenti si debbano scontrare con problemi burocratici che li escludono dalle attività didattiche e rendono più difficile l’integrazione», ha dichiarato Francesco Muraro, dirigente dell’Istituto Comprensivo Casa del Sole.

Lo Ius Scholae rappresenterebbe un piccolo passo, non conclusivo, lungo la strada del diritto alla cittadinanza.

«Alcune battaglie vale la pena portarle avanti, pur nella consapevolezza che rappresentano passaggi intermedi», ha dichiarato Luca Paladini, intervenuto alla conferenza come rappresentante de I Sentinelli di Milano.

«Come questa, quella della scuola, che è un passaggio intermedio in rapporto al diritto di cittadinanza. E il concetto lo posso traslare anche alle unioni civili, che non sono l’obiettivo finale della comunità LGBT. L’obiettivo finale è ovviamente il matrimonio egualitario».

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