Diritti

Di volti e capelli coperti

A New York Balenciaga fa sfilare le modelle con maschere di latex. Un messaggio controverso, a tratti grottesco e deludente
Credit: Via Balenciaga.com
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
25 maggio 2022 Aggiornato alle 06:30

Coprire i volti femminili privandoli dell’identità? «Avanguardia pura» direbbe la Miranda Priestly de Il Diavolo veste Prada. La citazione cinematografico modaiola non è casuale visto che stiamo parlando di una sfilata di moda, e più precisamente della Resort 2023 di Balenciaga, svoltasi alcuni giorni fa a New York.

Il direttore creativo Demna Gvasalia, che ultimamente pare voglia farsi chiamare solo Demna, ha riunito celeb e stampa che conta nell’insolita location di Wall Street, per ammirare le sue nuove creazioni e svelare i pezzi della tanto attesa collaborazione con Adidas, che ha portato alla realizzazione di modelli a metà strada tra sport e streetwear, in vendita esclusiva solo fino al 29 maggio.

Nulla di strano, se non fosse per un piccolo dettaglio: tutte le modelle in passerella hanno sfilato con il capo interamente coperto da una sorta di passamontagna in latex che non ha lasciato alla vista del pubblico nemmeno un frammento del volto. Solo due fori minimal all’altezza degli occhi hanno permesso alle ragazze di avanzare tra i presenti, assumendo il ruolo di manichini umani dalle identità impossibili da decifrare.

Trovata geniale, rivoluzionaria, stupefacente, sono solo alcuni degli aggettivi che la stampa di tutto il globo ha attribuito alla sfilata evento, esaltando la creatività di Demna, noto per prendersi gioco della realtà alzando sempre più l’asticella, fino a celebrare sé stesso e la capacità di aver fatto arrivare il brand a oltre 2 miliardi di vendite annuali, sfilando nel luogo simbolo per eccellenza di denaro e potere: la borsa newyorkese.

Nel coprire i volti delle modelle in passerella rendendole quindi oggetti senza anima al puro servizio del prodotto da vendere non c’è però nulla di rivoluzionario e anche se l’intento, oltre a quello di far parlare, fosse stato di impedire la sessualizzazione dei loro corpi, beh, il risultato è stato deludente, o per meglio dire grottesco.

E poco importa se sulla pagina Instagram del brand ogni scatto della sfilata sia accompagnato dal nome della modella e del tag al suo profilo personale. L’estensione social non cambia ciò che emerge dallo show: l’indebolimento delle identità femminili a opera di un settore ancora molto maschile e maschilista, che non tiene quasi mai conto di ciò che pensano e vogliono le donne, nonostante sia in buona parte a loro che si rivolgono.

Un episodio analogo targato anch’esso Balenciaga ne è la prova, visto che non è la prima volta che il marchio copre i volti delle donne che veste. Tutti infatti ricordano Kim Kardashian ai Met Gala 2021 chiusa in un total look nero del marchio, che coprendola da capo a piedi la rendeva irriconoscibile.

Nonostante gli scatti dell’outfit abbiano fatto il giro del mondo aumentando ulteriormente la visibilità dell’influencer e probabilmente incrementandone i guadagni, Kim in un’intervista rilasciata successivamente a Vogue ha dichiarato di essersi battuta molto per non indossare l’abito che non la faceva sentire a proprio agio. In quell’occasione aveva chiesto perché dovesse celare il volto, sentendosi però solo rispondere che il vestito fosse perfetto per il tema.

Alla fine la più nota delle sorelle Kardashian cedette, probabilmente impossibilitata a fare diversamente da accordi milionari, ma ciò che resta è una donna che non voleva che il suo viso fosse nascosto da un velo nero.

La sua fama le ha dato la possibilità di dirlo e di passare oltre ma le modelle in passerella a Wall Street cosa ne pensano? Probabilmente non lo sapremo mai, ma quel che è peggio è che la sfilata sia stata universalmente definita cool semplicemente perché ideata da una delle personalità più influenti della moda odierna, senza pensare al pericolo di veicolare l’idea che le donne siano di fatto interscambiabili.

In fin dei conti non c’è da stupirsi, visto che la moda questo credo l’ha sempre avuto e mai nascosto, facendo sfilare ragazze magrissime e prive di forme proprio per volontà degli gli stilisti, terrorizzati all’idea che un corpo potesse distogliere l’attenzione dalla loro creazione. Non a caso modella in francese si dice mannequin, manichino.

Negli ultimi anni ci si era illuse che le cose fossero cambiate, con l’avvento delle modelle curvy e di una nuova fisicità in passerella, presente spesso solo per puro marketing ma in grado comunque di aiutare il cambiamento.

Con i suoi veli e le maschere in latex, invece, Balenciaga non fa solo un gigantesco passo indietro che mortifica le donne che potrebbero acquistare i suoi abiti, inserite in un contesto di benessere e privilegio, ma soprattutto irride tutte coloro che la testa la coprono non per gioco o provocazione ma perché costrette da leggi che ne limitano la libertà e uomini pronte a picchiarle, e spesso ucciderle, per un centimetro di pelle svelata o un capello che vola nel vento.