Futuro

Usa, Spazio: una startup vuole inviare in orbita un “habitat artificiale” grande quanto uno stadio

L’obiettivo della capsula di Max Space è ospitare eventi sportivi e altre attività turistiche. Il lancio è fissato per il 2026 e verrà utilizzato un razzo Space X
Credit: Getmaxspace.com 
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20 maggio 2024 Aggiornato alle 09:00

Una capsula spaziale grande quanto uno stadio andrà in orbita entro il 2026: ecco l’obiettivo della startup statunitense Max Space, il cui motto è “massimizzare lo spazio nello spazio”.

Infatti, come dichiarato dal suo co-fondatore Aaron Kemmer, il problema con l’Universo è che al momento non “offre” luoghi abitabili per noi. Per questo la startup vuole risolvere la questione lanciando nello spazio una capsula così grande da accogliere eventi sportivi, attività turistiche e agricole per gli esseri umani. Kemmer ha annunciato che il lancio avverrà a bordo di un razzo Space X fra 2 anni: Max Space confida di rispettare con successo questa scadenza e di realizzare altre missioni entro il 2030.

In occasione del 39° Space Symposium, la startup ha illustrato il design del suo “habitat spaziale” definendolo “espandibile all’infinito” e utilizzabile per creare stazioni spaziali nell’orbita terrestre bassa (Leo, ovvero l’insieme delle orbite che si trovano tra i 200 e i 2.000 chilometri di quota) oltre che colonie sulla Luna e Marte. L’azienda si servirà della creatura di Musk, ovvero il potente razzo spaziale di Space X, per lanciare le sue megastrutture nei prossimi anni.

«Quasi 20 anni fa ho progettato e costruito i primi due scafi a pressione di veicoli spaziali gonfiabili, e ancora oggi orbitano attorno alla Terra - ha affermato Maxim de Jong, altro co-fondatore di Max Space - Nonostante il loro successo, ci siamo resi conto che non potevamo raggiungere in modo efficiente le dimensioni più grandi di cui avevamo realmente bisogno nello spazio».

Inoltre, il desiderio di Kemmer e de Jong è riuscire a siglare accordi con la Nasa e altre agenzie aerospaziali governative per poter realizzare una stazione spaziale orbitante targata Max Space, anche in sostituzione della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) destinata a ritirarsi che terminerà il suo lavoro nel 2030: la startup ha dichiarato di poter realizzare una struttura avente dimensioni simili a quelle della Iss con 200 milioni di dollari.

Quella lanciata sul tavolo da Kemmer e de Jong è una sfida economicamente vantaggiosa: infatti, il budget stimato da Max Space equivale allo 0,2% dei costi sostenuti per la messa in costruzione della Stazione Spaziale Internazionale 13 anni fa.

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