Ambiente

Filtro naturale per l’acqua piovana e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
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15 aprile 2024 Aggiornato alle 15:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili.

Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Rein

Rein è un innovativo sistema di filtraggio naturale dell’acqua piovana che sfrutta l’azione di piante acquatiche, come il Myriophyllum, per purificare l’acqua assorbendo e depositando in un contenitore apposito le sostanze inquinanti come prodotti chimici, oli, pesticidi e fertilizzanti presenti nella pioggia.

Il filtro Rein è composto da 3 parti: una parte superiore (in acrilico), una struttura metallica di supporto e un contenitore per la conservazione dell’acqua.

La parte superiore è, a sua volta, composta da uno strato di piante ad azione filtrante e uno strato di carbone attivo e materiali ceramici che servono a filtrare in maniera naturale le sostanze nocive presenti nell’acqua.

Quando piove, l’acqua piovana entra in Rein, arriva nel filtro, passa attraverso gli strati di piante e materiali depurativi e viene poi riversata, pulita, nel serbatoio sottostante attraverso dei piccoli fori, pronta per essere riutilizzata per molteplici scopi.

Glass to Power

Glass to Power nasce nel 2016 come spin off dell’Università di Milano Bicocca: si tratta di finestre fotovoltaiche basate sulla tecnologia dei Concentratori solari luminescenti, lastre di plastica nelle quali sono incorporate speciali nanoparticelle otticamente attive in grado di catturare e concentrare i raggi solari, trasformando così le comuni finestre in pannelli solari semitrasparenti in grado di produrre energia tale da soddisfare il fabbisogno energetico di un edificio.

La luce del sole, infatti, viene convertita in raggi infrarossi che vengono poi riflessi nel pannello, fino a raggiungerne il bordo, dove si trova una striscia sottilissima di celle al silicio che converte i fotoni infrarossi in corrente elettrica e permette alla superficie semitrasparente di funzionare come un pannello fotovoltaico.

Waveline Magnet

Waveline Magnet è un innovativo prototipo di un convertitore di energia del moto ondoso sviluppato da Sea Wave Energy Limited (Swel), una società di ricerca e sviluppo con sede a Cipro e nel Regno Unito.

La tecnologia, che può essere utilizzata in qualsiasi ambiente ondoso ed è in grado di fornire energia su richiesta, si presenta come un dispositivo galleggiante low cost, efficiente, a bassa manutenzione e rispettoso dell’ambiente, composto da più piattaforme modulari legate tra loro e realizzato per lo più con materiali di plastica riciclata. Il suo punto di forza? Riesce a adeguarsi perfettamente al movimento delle onde, seguendolo e assecondandolo per sfruttarne al meglio l’energia e convertirla in elettricità.

Nelle giuste condizioni, il Waveline Magnet più piccolo, che può essere composto anche da sole 6 piattaforme lunghe 90 metri, potrebbe essere in grado di produrre fino a 172 kW, mentre il più grande, che può contare fino a 24 piattaforme lunghe 600 metri, potrebbe generare un output massimo di 405 MW.

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