Diritti

Calcio, caso revenge porn Roma: raggiunto l’accordo economico, ma nessun reintegro per la vittima

Lo scorso autunno tra gli atleti della Primavera della squadra della Capitale era circolato un video intimo di una dipendente del club, poi licenziata per “incompatibilità ambientale”
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12 aprile 2024 Aggiornato alle 18:00

Il caso di revenge porn giallorosso è arrivato a un epilogo: niente reintegro per le vittime, una ragazza e il suo compagno, licenziati dopo l’accaduto, ma un accordo economico. Dopo mesi di trattative, silenzi, scuse mancate, accuse incrociate e tentativi di insabbiamento, la questione è stata risolta senza la necessità di Tribunali.

Tutto è iniziato nell’autunno dello scorso anno, quando all’interno dello spogliatoio della Primavera della Roma, il settore giovanile della squadra, è circolato un video intimo di una dipendente del club, la responsabile della foresteria dei giovani calciatori.

A diffondere il contenuto, che ritraeva la vittima durante rapporti sessuali con il suo ragazzo, è stato uno dei giocatori, che lo aveva rubato 2 anni prima dal cellulare della donna con la scusa di dover fare una telefonata. Nell’autunno del 2023 il video è stato diffuso prima nella chat dei calciatori, poi tra il resto del personale. Vito Scala, club manager della Roma, si è subito mobilitato per proteggere non la ragazza, ma la squadra.

Il 9 novembre, la dipendente e il suo fidanzato (anche lui dipendente del club) hanno ricevuto una lettera di licenziamento per “incompatibilità ambientale”. Ma nessuna sanzione per i calciatori coinvolti.

Il 29 novembre la coppia ha presentato alla società una richiesta di risarcimento: 310.000 euro. Ma la proposta è stata respinta e lo scandalo è arrivato alla stampa e ai media, tanto che la Procura della Federazione Italiana Gioco Calcio ha aperto un’inchiesta, ancora in corso, per valutare le eventuali responsabilità dei propri affiliati.

La situazione è rimasta tesa fino a pochi giorni fa: a sorpresa, è arrivato l’accordo economico. E la vicenda, almeno dal punto di vista civile, è conclusa, con il rischio di conseguenze penali che è stato eliminato. Ciò che resta da valutare sono le mosse della giustizia sportiva, che potrebbero avere ancora un ruolo da giocare (anche se possiamo immaginare come andrà a finire).

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