Ambiente

Zaporizhzhia: quali sono gli effetti degli attacchi droni sulla centrale nucleare?

Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica parla di un «aumento significativo del rischio di grave incidente nucleare». Mosca e Kiev si accusano a vicenda. Per ora, sembra scongiurato il rischio di gravi danni alle strutture del reattore
Credit: Dmytro Smolienko/Ukrinform via ZUMA Press Wire
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8 aprile 2024 Aggiornato alle 16:00

Due nuove ondate di attacchi di droni hanno colpito tra ieri e oggi la centrale nucleare di Zaporizhzhia e sono stati definiti come “sconsiderati” e decisamente pericolosi dato che “aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente”.

Queste parole, pronunciate dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi, sottolineano ancora una volta tutta la fragilità legata alla centrale nucleare da mesi oggetto di scontri dopo l’invasione della Russia in Ucraina.

In un contesto di continui rimbalzi di accuse, dalle notizie trapelate sembra che si siano verificati due diversi attacchi: nel primo sarebbero rimaste uccise, in tre diverse operazioni, tre persone durante la notte, poi un secondo attacco sarebbe stato responsabile del ferimento di sei persone. Nella seconda offensiva un drone è stato abbattuto sul tetto del reattore numero 6, attualmente spento.

Si tratta di due atti particolarmente pericolosi che secondo il direttore generale dell’Aiea sono «una chiara violazione dei principi fondamentali per la protezione della più grande centrale nucleare d’Europa».

In generale «le principali strutture di contenimento dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia hanno subito ieri almeno tre attacchi diretti».

Si tratta del primo caso «dal novembre 2022 e dopo aver stabilito i 5 principi di base per evitare un grave incidente nucleare con conseguenze radiologiche. Nessuno può in teoria trarre beneficio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari - continua Grossi - Faccio appello fermamente ai responsabili militari affinché si astengano da qualsiasi azione che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari».

Nel frattempo Mosca e Kiev sono tuttora al centro di un profondo e costante scambio di accuse: il Cremlino parla di “provocazione pericolosa” delle forze armate ucraine, mentre gli ucraini parlano di “informazioni false” diffuse dalla Russia e denunciano un attacco da parte dei militari di Mosca che a loro dire intervengono “con i droni, fingendo che la minaccia alla centrale e alla sicurezza nucleare provenga dall’Ucraina”.

Attualmente la centrale nucleare, la più grande del Vecchio Continente, è controllata dai russi e conta sei reattori.

Sulla questione di Zaporizhzhia a più riprese è intervenuta la Aiea, fin da inizio conflitto, per chiedere tutele e sicurezza da ambo le parti. L’impianto non produce energia dal 2022 ma per raffreddare uno dei reattori, che non è totalmente offline, è necessaria una costante fornitura di energia elettrica: se gli attacchi dovessero provocare danni alla rete si rischiano infatti scenari decisamente gravi.

Attualmente l’amministrazione dell’impianto ha affermato che i livelli di radiazione erano normali e l’Aiea ha affermato che il danno non ha compromesso la sicurezza nucleare, ma ha avvertito che “si tratta di un incidente grave che potrebbe minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore”.

In passato lo stesso Grossi aveva ricordato come «da più di due anni ormai la sicurezza nucleare in Ucraina è in costante pericolo. Rimaniamo determinati a fare tutto il possibile per contribuire a ridurre al minimo il rischio di un incidente nucleare che potrebbe danneggiare le persone e l’ambiente, non solo in Ucraina».

La scorsa notte l’intera regione di Zaporizhzhia è stata colpita, in particolare, in otto aree popolate per “più di 350 volte nell’arco di 24 ore”. Il Cremlino continua a incolpare Kiev parlando di provocazioni e il portavoce russo Dmitry Peskov ha precisato che “i dipendenti dell’Aiea che sono sul posto hanno avuto l’opportunità di assistere a questi attacchi.

Questa è una tattica molto pericolosa che ha conseguenze molto negative a lungo termine. Il regime di Kiev, purtroppo, prosegue la sua attività terroristica”, ha spiegato prima di parlare della tensione crescente con la Nato al confine con la Lituania. Kiev invece smentisce categoricamente e parla di intensificazione degli attacchi russi.

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