Storie

Che cos’è una successione?

Succedere significa, letteralmente, prendere il posto lasciato vacante da altri. Anche se non lo desideri, insieme a quel posto, l’eredità comporta accettare molto altro, per chi è figlio.
Nanni Moretti durante la presentazione del film "Le successeur" al Cinema Sacher, durante la rassegna francese Rendez Vous
Nanni Moretti durante la presentazione del film "Le successeur" al Cinema Sacher, durante la rassegna francese Rendez Vous
Cristina Sivieri Tagliabue
Cristina Sivieri Tagliabue direttrice responsabile
Tempo di lettura 3 min lettura
7 aprile 2024 Aggiornato alle 11:10

Siamo tutti successori di qualcuno, volenti o nolenti. Nostro malgrado, o fieri di esserlo. Portiamo sulle spalle un cognome e una storia dalla quale è difficile slacciarsi, nel bene e anche nel male. E siccome è da quasi un anno che mi capita di firmare diversi documenti con la scritta “l’erede”, in questi mesi ho pensato al significato di eredità che ci portiamo dentro, e che va naturalmente oltre i beni che un padre ha lasciato ai figli.

Poi ieri sera le amiche mi hanno portato a Sacher Film per la presentazione della rassegna francese “Rendez Vous” e inaspettatamente, senza aver controllato prima la trama del film, mi sono trovata ad affrontare nuovamente, con Le Successeur, i tristi dettagli che non elencherò di chi succede a chi non c’è più.

Non solo. Sono stata trascinata dentro una riflessione più ampia e devastante del regista francese ​​Xavier Legrand che con questa pellicola indaga - lui ha raccontato, dopo la visione del film - sul patriarcato. Personalmente, prima di ascoltare il suo racconto e il suo lavoro, mi ero già risposta: Le Successeur (che non so se avrete occasione di vedere perché non so se il film girerà sulle piattaforme online, e questo forse è davvero un motivo per andare al cinema e seguire queste rassegne) parla della nostra incapacità di lasciare il passato. Come se il passato si agganciasse a chi tenta di sfuggirgli come un’amo profondo incastonato nelle carni. Come quei ganci di metallo con cui vengono appese le carni da macello che pensi si staccheranno da un momento all’altro per il troppo peso, e invece no, rimangono lì, in attesa di essere sezionate da un potente coltello.

Ma forse patriarcato e incapacità di lasciare il passato hanno qualcosa in comune perché il protagonista del film, stilista di successo, è costretto dalla morte del padre a tornare nel suo piccolo paese natìo laddove il padre è mancato per occuparsi delle questioni pratiche della successione. E immediatamente, appena varcata la soglia di casa, ritorna quello che era una volta. Non lo stilista di successo ma il bimbo succube della violenza del padre, e il bambino atterrito dalla scoperta di un’ulteriore violenza perpetrata dal padre nello scantinato della sua tranquilla abitazione.

Abbiamo tutti un seminterrato in cui nascondiamo la parte di noi più preistorica e antica di noi stessi, o della nostra famiglia, e abbiamo tutti e tutte credo paura di scoprire cosa ci sia dentro quel luogo così celato e al tempo stesso così presente. È una parte ancestrale che ci lega al passato e che anche se non possiamo chiamare radici alle radici assomiglia molto. L’incapacità di tagliare veramente con chi siamo stati è proprio data dall’obbligo di successione. Il fatto che un padre non ci sia più fa sì che siamo noi gli eredi, che siamo noi a dovergli succedere anche se non lo vogliamo perché non ci sentiamo parte di quell’eredità e di quel modo di pensare. Anche se quindi cerchiamo di spezzare le catene con un modo antiquato e ingiusto di vedere le relazioni, e magari anche il sistema di potere tra i sessi, siamo impossibilitati ad abbandorare l’eredità del passato per quel legame di sangue che ci tiene uniti le nostre radici.

Forse, l’unico modo di sfuggire a quell’eredità è di non tornare più nei luoghi che ci hanno trasmesso quel dolore e quella rassegnazione che porta ad accettare la successione. Ma come fare. È difficile. I vicini di casa parlano. Tutti hanno una propria idea da trasmettere, e l’isolamento può portare a difficili derive.