Diritti

8 marzo: tutti i traguardi e le vittorie dell’Associazione Donne Giuriste Italia

L’obiettivo di Adgi è eliminare le discriminazioni di genere nel mondo forense, e non solo. Tutto ebbe inizio quando Rosa Valentino si iscrisse all’Ordine nel ‘59. Quando essere un’avvocata era ancora un’utopia
Credit: Cottonbro studio 
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8 marzo 2024 Aggiornato alle 19:00

Dal 2006, l’avvocata Irma Conti (presidente nazionale Adgi - Associazione Donne Giuriste Italia) insieme alle avvocate Silvia Belloni (Adgi Milano), Valeria Palmieri (Napoli), Luigina Giansante (Ascoli piceno), Cristina Moschini (Firenze), Brunella Caiazza e Luciana Delfini (entrambe Adgi Roma) si battono per il riconoscimento dei diritti delle donne.

Questi nomi sono il volto e l’essenza dell’Associazione Donne Giuriste Italia il cui obiettivo è eliminare tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, contribuendo all’affermazione della parità di genere e l’empowerment femminile.

Purtroppo, sono ancora molti gli ambiti in cui le donne sono costrette a subire o accettare, loro malgrado, situazioni o condizioni palesemente ingiuste o inique: tra le mura domestiche sotto forma di violenza fisica o psicologica (o entrambe) da parte del partner, nei luoghi di lavoro sotto forma di gender gap e disuguaglianze contrattuali con gli uomini.

Le professioniste che hanno dato vita all’Adgi, che oggi conta ben 31 sezioni sparse per l’Italia, lo hanno fatto credendo che la tenacia e la determinazione possano premiare. Sono molti i risultati ottenuti finora.

Ciascuno di essi ha rappresentato un tassello importante nel grande disegno “No alla violenza, no alla discriminazione, sì alle pari opportunità”. Però, come ha dichiarato l’avvocata Irma Conti a La Svolta, c’è ancora molto da fare.

Per esempio, nell’ambito della professione forense c’è ancora un notevole gender gap che fa sì che il reddito di un avvocato uomo sia superiore a quello di un avvocata donna, a volte persino del 50%.

Molto è stato fatto, partendo dagli anni in cui l’avvocata Rosa Valentino, oggi 98nne, presidente emerita Adgi, aveva intrapreso la carriera di avvocata iscrivendosi all’Ordine nel 1959, quando in Italia era praticamente un’utopia per la donna pensare di esercitare la professione forense. L’avvocata Valentino ha messo la prima pietra nel 1950 aderendo alla Ugi – Unione Giuriste Italiane sulle cui orme è poi nata poi l’Adgi.

Le avvocate Irma Conti e Rosa Valentino, rispettivamente presidente nazionale e presidente emerita Adgi<br/>
Le avvocate Irma Conti e Rosa Valentino, rispettivamente presidente nazionale e presidente emerita Adgi
Credit: Adgi

Bisogna andare avanti per riuscire a eliminare il velo, neanche tanto sottile, di discriminazione che ancora esiste nei confronti della figura (e delle competenze) dell’avvocata. Spesso, infatti, in sede di determinazione di affidamento di un incarico, la scelta tra professionista uomo e donna non avviene sulla base dell’analisi dei rispettivi curriculum vitae. Prevale il pregiudizio di genere. Uno degli obiettivi di Adgi è rimuovere gli ostacoli esistenti in termini di accesso e permanenza nell’avvocatura da parte delle donne.

In ambito aziendale, un grande successo dell’Associazione è sicuramente la certificazione della parità di genere, che ora le aziende possono richiedere su base volontaria agli organismi accreditati, dimostrando così di aderire ai principi delle pari opportunità tra uomini e donne. La parità, intesa come (legittima) equità, comunque, giova a tutti: lavoratori, lavoratrici e alle aziende che ne beneficiano in maggiore produttività. E Adgi è riuscita a trasmettere il messaggio forte e chiaro.

La stessa certificazione della parità di genere, che inizialmente era vista con scetticismo e considerata un “omaggio” alle donne, ha dimostrato che non celebra solo il sacrosanto principio delle pari opportunità, ma premia anche le aziende virtuose. Infatti, le società che ottengono la certificazione hanno diritto a un esonero contributivo nella misura del 1%, a un punteggio premiale per l’accesso a fondi nazionali ed europei per bandi di gara.

I progetti futuri di Adgi sono caratterizzati da forza, determinazione e coraggio: grazie a questi fattori, l’Associazione proseguirà a organizzare eventi, congressi e non smetterà mai di sensibilizzare alla parità di genere, affinché il gender gap si azzeri, per far capire a tutti, professionisti e aziende, grandi o piccole, del settore pubblico e privato, che una «buona politica di genere corrisponde a una buona politica economica e sociale», come ha dichiarato l’avvocata Conti a La Svolta.

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