Economia

Rincari: perché il prezzo del cacao è così alto?

Gli scarsi raccolti in Africa occidentale e le speculazioni fatte dagli hedge fund (per un valore di oltre 8 miliardi di dollari) hanno spinto le quotazioni a livelli record. Negli Usa il costo del cioccolato è aumentato dell’11%
Credit: Pablo Merchán Montes 
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26 febbraio 2024 Aggiornato alle 08:00

Il cacao è al centro di una nuova ondata speculativa, che ha portato a un aumento dei prezzi: ll costo è salito a causa degli scarsi raccolti e delle speculazioni record per 8,7 miliardi di dollari da parte degli hedge fund (fondo comune di investimento privato), come riportato dal Financial Times. Ciò ha portato i prezzi del cacao ai massimi storici, raddoppiati rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Gli scarsi raccolti di cacao in Africa occidentale hanno causato una riduzione dell’offerta, esacerbata dalle preoccupazioni sulla produzione futura. Il fenomeno meteorologico El Niño sta danneggiando la produzione in Costa d’Avorio e Ghana, rispettivamente il primo e il secondo produttore mondiale. Le colture infatti sono molto sensibili ai cambiamenti climatici: circa il 70% del cacao mondiale proviene dall’Africa occidentale, una delle regioni che sta subendo maggiormente gli effetti del climate change, portando così forti oscillazioni dei prezzi.

Secondo quanto riferito da una fonte industriale all’agenzia Reuters, i commercianti temono che la carenza di cacao si estenderà anche al prossimo anno, quando i volumi mancanti dei raccolti di questa stagione dovranno essere riempiti con le fave della prossima.

Ma, nonostante i prezzi più alti, l’equilibrio di mercato non è stato ripristinato e ciò ha portato a un ulteriore incremento dei prezzi. Questo scenario ha attratto gli hedge fund nel mercato del cacao, amplificando le oscillazioni dei prezzi a livelli estremi e complicando il panorama per i lavoratori di cacao, che lottano per garantire un’offerta sufficiente e proteggersi dalla volatilità dei prezzi.

Gli hedge fund, fondi speculativi, hanno comprato futures, contratti che impegnano a comprare cacao in futuro a un prezzo prefissato più alto rispetto a quello al momento dell’acquisto. Questi derivati servono alle aziende per coprirsi dai rischi e garantirsi l’approvvigionamento della materia prima, ma possono anche diventare uno strumento di speculazione.

I trader hanno così accumulato complessivamente circa 8,7 miliardi di dollari attraverso i contratti futures sul cacao nei mercati di Londra e New York. Ciò ha fruttato profitti eccezionali per i fondi, che hanno seguito il trend nel 2024, ed ha contribuito a spingere il prezzo dei futures nelle borse londinesi, che hanno chiuso a inizio febbraio con la cifra record di 4.757 sterline per tonnellata, più del doppio rispetto a un anno fa. A New York, invece, sono saliti a 5.888,00 dollari la tonnellata (anche questo un massimo storico).

I grandi trasformatori di cacao, che lavorano i semi in burro di cacao, stanno lottando per trovare un’offerta sufficiente a soddisfare la domanda dei produttori di cioccolato, hanno avvertito analisti e commercianti.

Ma l’aumento non finisce nelle tasche dei coltivatori (principalmente in Ghana e Costa d’Avorio): secondo Fuad Mohammed Abubakar, capo della Ghana Cocoa Marketing Company, parte dell’ente controllato dal Governo che fissa i prezzi alla produzione, i coltivatori ghanesi ricevono tra 1.800 e 1.900 dollari per tonnellata di cacao, mentre i coltivatori ivoriani circa 1.600 dollari. Questi prezzi dovrebbero salire a partire da ottobre, quando si ridiscuteranno le forniture sulla base delle quotazioni del cacao sui mercati internazionali.

E le conseguenze del rincaro dei prezzi le paga anche Hershey (leader nella produzione di cioccolato le cui azioni sono calate del 30% da maggio 2023) e la rivale Mondelez (casa madre di Toblerone e Cadbury) che ha registrato nel quarto trimestre del 2023 un incremento dei prezzi in Nord America del 7,4%, a fronte di un calo dei volumi prodotti del 5,5%.

Secondo le stime di Reuters, la produzione di cacao dovrebbe registrare un deficit nell’offerta di mercato di 375.000 tonnellate, più del doppio delle previsioni condotte ad agosto. Inoltre, gli esportatori ghanesi hanno affermato che la produzione per la stagione 2023-2024 ammonterà tra le 475.000 e le 500.000 tonnellate, in netto calo rispetto alle 655.000 dello scorso anno.

Le grandi aziende di trasformazione del cacao stanno già faticando a garantirsi l’approvvigionamento di materia prima e soprattutto a coprirsi dal rischio di oscillazioni vorticose nelle quotazioni.

Le conseguenze per i consumatori sono già visibili: nell’ultimo anno, i prezzi del cioccolato sono aumentati dell’11% negli Stati Uniti, ma è probabile che nei prossimi mesi i rincari saranno ben più significativi, anche in Europa.

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