Ambiente

Gusci di ostrica riciclati e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
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19 febbraio 2024 Aggiornato alle 15:00

Gusci di ostrica riciclati… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Riciclo dei gusci di ostrica

A causa di continue condizioni climatiche avverse e numerosi disastri ambientali, le coste del Golfo degli Stati Uniti, col tempo, si stanno distruggendo, causando un danno ambientale da non sottovalutare.

È nata da questa osservazione l’idea di recuperare e riciclare le conchiglie delle ostriche dai ristoranti per utilizzarle per rafforzare e ricostruire la regione costiera erosa dai disastri naturali.

Da qualche mese, infatti, la Fondazione costiera dell’Alabama - un’associazione no profit che si dedica alla protezione delle coste dello Stato - ha iniziato una collaborazione con la società responsabile della gestione dei rifiuti per lanciare un programma che prevede il recupero e il riciclo delle conchiglie.

La collaborazione prevede che un dipendente dell’azienda per la raccolta dei rifiuti passi 3 volte a settimana nei ristoranti che aderiscono al progetto per ritirare le conchiglie vuote (che altrimenti finirebbero in discarica) e trasportale in un’area apposita dove vengono lasciate all’aria aperta per qualche mese prima di essere riportate in mare per diventare solidi blocchi naturali che possano aiutare a combattere l’erosione della costa e possano costituire un luogo sicuro dove le ostriche possano attaccarsi, crescere e riprodursi.

Ad oggi il partenariato tra la fondazione costiera dell’Alabama e la ditta di raccolta dei rifiuti ha ricevuto un finanziamento di circa 200.000 dollari dalla National Fish and Wildlife Foundation ed ha raccolto quasi 3 milioni di gusci di ostriche. Una cifra che ha consentito di rafforzare ben 7,2 ettari di Golfo e costituire nuovi habitat per milioni di ostriche (per ogni conchiglia che ritorna in mare si genera un nuovo habitat per circa 10 ostriche).

Bureo

Bureo è un’azienda con sede in California, nata da un’idea di Ben M. Stover, Ben R, Kneppers e Kevin J. Ahearn, tre ragazzi americani che hanno deciso di realizzare skateboard e occhiali da sole riutilizzando le reti da pesca vecchie o abbandonate e trasformandole in NetPlus, un materiale composto al 100% dagli oggetti riciclati.

Per raccogliere i rifiuti scartati delle reti da pesca, Bureo lavora direttamente con le comunità di pescatori di un piccolo paese del Cile, Caleta Tumbles: sui pontili del porto, infatti, sono stati posizionati dei cassonetti per la raccolta delle reti, le quali vengono sostituite dai pescatori in media ogni 3 settimane. Grazie ai cassonetti di Bureo, i pescatori possono disfarsene in maniera semplice e rispettosa dell’ambiente.

Le reti raccolte sul porto di Caleta Tumbles vengono poi portate a Santiago del Cile, dove viene avviato il processo di riciclaggio: le reti vengono pulite, lavate e quindi schiacciate e fuse, per essere così trasformate in un materiale plastico altamente malleabile. Con questo materiale l’azienda Bureo produce i propri skateboard, venduti negli Stati Uniti, e gli occhiali da sole, destinati per lo più al mercato italiano.

In soli 2 anni di attività, l’azienda ha riciclato 50 tonnellate di reti da pesca, utilizzate per produrre 4 mila skateboard e 2 mila occhiali da sole.

Oggi, NetPlus viene utilizzato anche in un’ampia gamma di prodotti di diverse azienda che hanno deciso di puntare sulla sostenibilità del progetto: dalle visiere dei cappellini alle giacche Patagonia, dagli occhiali da sole Costa alle pinne da surf Futures, fino addirittura ai giochi Jenga.

Tree book tree

La casa editrice Pequeno Editor di Buenos Aires ha deciso di produrre degli ecolibri con il progetto pedagogico riservato ai più piccoli e intitolato Tree Book Tree. Questi libri sono unici, poiché grazie alle copertine realizzate con carta fatta a mano e incastonata con semi di jacaranda e inchiostro biodegradabile, dopo essere stati letti possono essere piantati, per germogliare e diventare nuovi alberi.

Il racconto contenuto nell’ecolibro è stato scritto da Anne Decis e Gusti Limpi e si intitola “Mio papà era nella giungla”.

La storia racconta dalla voce di un bambino, piena di ingenuità e umorismo, un vero viaggio nella giungla ecuadoriana: una storia perfetta indirizzata soprattutto ai più piccoli per parlare loro della distruzione dell’ambiente naturale, della diversità culturale e del rispetto che dobbiamo a tutti gli esseri viventi, per farli avvicinare alle tematiche ambientali ed ecogreen e infondere nei piccoli il senso civico del rispetto per la natura, per il territorio che li circonda e per spingerli ad appropriarsi degli spazi verdi anche in città.

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