Ambiente

Agricoltura: come renderla più ecofriendly?

L’ultima indagine di Nomisma ha individuato i principali fattori necessari per accelerare la transizione delle imprese agricole e alimentari
Credit: Eric Goverde  

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7 febbraio 2024 Aggiornato alle 20:00

Il settore agro-alimentare è uno dei pilastri fondamentali del sistema economico comunitario e nei prossimi anni dovrà accelerare la transizione ecologica in accordo con gli obiettivi del Green Deal europeo. Questa transizione eco-energetica richiederà non solo una trasformazione delle filiere e delle procedure adottate, ma anche profondi investimenti tecnologici e digitali per rendere le imprese più sostenibili.

Questo è il quadro generale che emerge dall’indagine avviata dalla società di consulenza Nomisma, in collaborazione con Philip Morris Italia. La ricerca è stata focalizzata sulle imprese agricole e alimentari italiane, con una particolare attenzione rivolta a quelle tabacchicole, analizzando gli strumenti, le best practices e le politiche a supporto necessarie.

Al momento l’Italia è in ritardo sull’implementazione delle energie rinnovabili, con una quota dispiegata del 19% rispetto alla media europea del 23%, ma le imprese intervistate sono consapevoli dell’importanza delle fonti rinnovabili e nel corso degli ultimi anni il 71% delle aziende agroalimentari ha già effettuato investimenti verso questa direzione e un altro 13% è intenzionato a farli.

La priorità è ridurre i costi energetici, specialmente dopo gli impatti della crisi energetica del 2021-2022. Mentre per la filiera dei tabacchi sono fondamentali gli investimenti finalizzati a ridurre i consumi d’acqua e le emissioni di CO2. Invece nell’ambito dell’accelerazione tecnologica e digitale, il 32% delle aziende agricole ha già in funzione macchine con guida assistita o semi-automatica con gps integrato (55% nel tabacco), un 25% dispone di centraline meteo aziendali (nella filiera tabacchicola siamo al 61%) e circa il 19% dei casi ha sistemi per il supporto alle decisioni per la difesa fito-sanitaria (29% tra i tabacchicoltori).

Nei prossimi anni questa spinta positiva dovrà essere coadiuvata e incentivata attraverso una serie di cambiamenti strutturali dell’architettura economica-industriale ed energetica dell’Italia. Secondo le imprese intervistate le priorità dovranno essere concentrate sulla riduzione della burocrazia, il miglioramento della politica energetica, con nuovi investimenti nelle infrastrutture ambientali e la promozione di progetti con fondi pubblici. Invece per le società tabacchicole è importante accelerare la digitalizzazione del Paese.

Durante il convegno è intervenuto il Presidente Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo, che ha sottolineato l’importanza di questo sforzo e la necessità supportare maggiormente il settore agro-alimentare: «Le aziende agricole sono protagoniste indiscusse di questo processo. Nessuna transizione è possibile senza il contributo essenziale del settore primario che tuttavia è “stretto” tra svolta green e aumento dei costi delle materie prime. È per questo indispensabile sostenere ogni investimento utile a innovare i processi produttivi e a generare energia rinnovabile».

A conclusione dell’evento Paolo De Castro, Presidente del Comitato Scientifico di Nomisma, ha dichiarato: «Gli obiettivi di sostenibilità che pone il Green Deal, per quanto condivisibili, sono decisamente ambiziosi e non possono essere lasciati solo in capo agli agricoltori senza prevedere strumenti e interventi specifici a supporto. Ecco perché abbiamo chiesto, e ottenuto, che l’Europa destinasse una quota importante dei fondi del Next Generation Eu agli investimenti in innovazione e per la transizione energetica nelle aziende agricole».

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