Economia

Con Linkem Tiscali, detenuti e modem ricevono una seconda possibilità

Grazie ai Laboratori Rework, organizzati in 3 carceri italiane dal gruppo di telecomunicazioni, vengono rimessi in sesto vecchi modem, seguendo i principi dell’economia circolare
Credit: Vishnu Mohanan/Unsplash
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4 gennaio 2024 Aggiornato alle 12:00

Dal 2020 l’azienda di telecomunicazioni Linkem, con l’appoggio del ministero della Giustizia e della Trasformazione Digitale e dal 2022 anche di Tiscali Spa (le 2 società si sono unite nell’agosto del 2022 formando un unico gruppo), ha creato i Laboratori Rework, nati con l’obiettivo di restituire una nuova vita ai modem wifi e, in qualche modo, anche alle persone detenute.

I laboratori coinvolgono circa 30 detenuti di 3 carceri italiane: la Casa Circondariale di Lecce, la Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia Germana Stefanini e la Casa Circondariale di Cagliari Uta E.Scalas, dove sono stati creati laboratori ad hoc per garantire lo svolgimento dell’attività lavorativa in totale sicurezza.

Nello specifico, i compiti di detenuti e detenute consistono nella preparazione del prodotto (fino a quando questo non viene consegnato alla rete distributiva): verificano, dunque, il funzionamento dei modem rimessi in circuito, li puliscono e ne curano il confezionamento.

Una scelta che garantisce all’azienda un vantaggio economico del valore di circa 9 milioni di euro. Se l’acquisto di un modem nuovo ha, infatti, un costo medio per l’impresa di 90 dollari, acquistare un modem ritirato dal mercato e che deve essere risistemato costa circa 30 dollari. Considerando gli elevati volumi di produzione di Linkem e Tiscali, il beneficio economico è evidente.

Alla base di questo progetto c’è anche la volontà ben delineata delle aziende coinvolte di aiutare le persone a riscattarsi, presentando loro una nuova opportunità non solo per il presente, ma anche per il futuro. Le conoscenze e le competenze che vengono acquisite dai detenuti coinvolti nell’attività costituiscono uno strumento fondamentale e facilmente spendibile anche in futuro.

A questo si aggiunge una realtà lavorativa che continua anche al di fuori delle carceri con le stesse aziende che, in alcuni casi, assumono i lavoratori. Un esempio è la storia di un giovane che, dopo aver partecipato ai Laboratori Rework nel carcere di Lecce, è stato assunto dall’azienda a Roma nel settore logistico e a oggi è Responsabile dell’Area Commerciale.

Un progetto che restituisce quindi alle stesse aziende una manodopera specializzata nel settore delle telecomunicazioni che non è sempre così facile trovare, come evidenzia lo stesso Davide Rota, amministratore delegato di Tiscali.

E non finisce qui: l’iniziativa pone l’accento anche sulle infinite possibilità di successo di un sistema basato sull’economia circolare che, anziché gettare via i rifiuti, ricicla e riutilizza. Un progetto di cui abbiamo estremamente bisogno in una società ormai abituata a sostituire anziché riparare. In questo caso rimettere in sesto i modem e reinserirli sul mercato permette di ridurre una notevole quantità di rifiuti, oltre a diminuire i processi di produzione ex novo che implicano l’utilizzo di fabbriche e nuovi materiali.

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