Ambiente

Guuud Niuuuz: il Messico aderisce alla moratoria contro il deep-mining (e altre cose belle)

Ogni settimana, 4 buone notizie green dal mondo che forse non conoscevi: per essere più “eco” e meno “ego”
Protesta di greenpeace contro il deep sea mining in messico
Protesta di greenpeace contro il deep sea mining in messico Credit: instagram.com/greenpeacemx 

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali.

L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita di biodiversità presentano dati e trend in peggioramento.

Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te.

Il Messico aderisce alla moratoria sul deep-mining

Una importante decisione è stata presa da parte della nazione messicana, che ha annunciato la sua volontà di aderire alla moratoria sulle attività minerarie condotte in profondità nelle acque internazionali.

Un cambio netto di posizione del Paese, che si è unito ad altri 23 Stati che hanno chiesto una pausa per regolamentare il settore o addirittura una svolta per emanare un divieto delle attività minerarie.

«Il Messico non sponsorizzerà né sosterrà il Consiglio dell’International Seabed Authority (Isa) - organismo delle Nazioni Unite incaricato di regolamentare l’estrazione mineraria in acque profonde - nella concessione di licenze di esplorazione fino a quando non ci saranno sufficienti informazioni scientifiche che garantiscano la protezione dell’ambiente marino, oltre che la presenza di un quadro giuridico completo e solido», ha affermato il Segretariato degli Affari Esteri.

Per Mario Gomez, direttore del gruppo ambientalista messicano Beta Diversidad, la decisione «è un primo passo. La posizione del Messico è un bell’esempio; si spera che anche molti altri paesi chiedano una moratoria».

Il ritorno dell’uccello Millebird delle Hawaii

Un piccolo uccello haiwaiano di nome Millerbird ulūlu (acrocephalus familiaris), che è rimasto sull’orlo dell’estinzione per tanto tempo, ha migliorato le sue condizioni la Red List delle specie minacciate dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn).

Il lungo lavoro di preservazione dell’animale condotto dall’US Fish and Wildlife Service (Usfws) e sostenuto dalla American Bird Conservancy (Abc) ha consentito il recupero della popolazione locale.

Gli uccelli che una volta erano confinati solo sull’isola di Nihoa sono stati trasferiti in parte in un altro territorio isolano (Laysan), in modo da creare una seconda popolazione autonoma e moltiplicare il numero dei millebird.

«L’aumento della popolazione a Laysan aiuterà a proteggere il futuro di questa specie e dimostra che il sostegno e l’impegno a lungo termine possono prevenire l’estinzione di qualsiasi altro uccello hawaiano», ha dichiarato Chris Farmer, direttore del programma Hawaii della Abc.

Aumentano i veicoli elettrici nei Paesi emergenti

La costruzione dei veicoli elettrici sta accelerando la sostituzione dei motori a combustione nei Paesi in via di sviluppo, con un incremento in Asia e in Africa.

La diffusione di questi nuovi mezzi sta consentendo l’abbattimento del consumo di 1,08 milioni di barili di petrolio al giorno a livello globale.

I mercati più ricettivi al cambiamento sono presenti in Kenya e Ruanda, con un’ampia diffusione di moto-taxi alimentati a batteria, e in India, dove più della metà di tutti i nuovi veicoli a 3 ruote sono elettrici.

Anche in Indonesia e Tailandia si stanno diffondendo rapidamente i nuovi EV. «Le bici elettriche sono più silenziose, molto più efficienti e rispettose dell’ambiente. C’è una silenziosa rivoluzione in Kenya che guida questa trasformazione per il futuro», ha affermato Jesse Forrester, fondatore di Mazi Mobility, un’azienda che dispone di 60 mototaxi elettrici.

Il nuovo progetto per salvare le foreste brasiliane

In Brasile è stato avviato un nuovo progetto ambientale per salvare le foreste pluviali, nello Stato settentrionale di Bahia, dalla desertificazione causata dalla crisi climatica, dagli allevamenti intensivi e dal continuo sfruttamento delle risorse. Il progetto denominato “Recaatingamento” si basa su un accordo con 35 comunità locali, che si adopereranno per recuperare e conservare 100.000 acri della foresta di Caatinga. Circa 600 famiglie di 14 comuni saranno incaricate di mappare il territorio e scegliere le aree da ripristinare, tenendo sotto controllo gli allevamenti di capra in modo da preservare i cicli naturali del territorio.

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