Ambiente

Guuud Niuuuz: si moltiplicano i “corridoi verdi” per le specie a rischio (e altre cose belle)

Ogni settimana, 4 buone notizie green dal mondo che forse non conoscevi: per essere più “eco” e meno “ego”
Credit: Auckland Zoo

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali.

L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita di biodiversità presentano dati e trend in peggioramento.

Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te.

I “corridoi verdi” per le specie a rischio

Il Brasile sta diventando uno degli esempi da seguire nella creazione dei cosiddetti “corridoi verdi”, ovvero delle aree che permettono alle specie a rischio di prosperare in sicurezza. Negli ultimi secoli la nazione sudamericana ha subito un’imponente deforestazione che ha ridotto le dimensioni delle foreste sul lato atlantico, lasciando solo il 15% dei 133 milioni di ettari originari.

In una parte di queste aree vive il Tamarino leone dorato (Leontopithecus rosalia), una piccola scimmia a rischio di estinzione con appena 5.000 esemplari viventi. Con la segmentazione delle foreste le scimmie si sono isolate temendo di diventare preda dei grandi felini: «Uno dei maggiori problemi è la frammentazione della foresta. Altrimenti le scimmie iniziano ad accoppiarsi all’interno delle loro stesse famiglie», ha dichiarato Luís Paulo Ferraz, direttore esecutivo della Golden Lion Tamarin Association. L’obiettivo degli attivisti è ripristinare le foreste, piantando migliaia di alberi, in modo da creare dei corridoi sicuri per le scimmie.

La prima chief heat officer della Sierra Leone

La Sierra Leone è uno dei Paesi più esposti alla crisi climatica-ambientale, essendo la 18esima nazione più vulnerabile al mondo.

Per far fronte a questi scenari il governo ha creato il Ministero dell’Ambiente e dei Cambiamenti Climatici e un’agenzia nazionale per la gestione dei disastri.

Oltre a queste misure, nella capitale Freetown è stata nominata una nuova figura per combattere gli impatti delle ondate di calore, la prima chief heat officer del continente africano, Eugenia Kargbo.

Il suo compito sarà quello di rendere più vivibile la città, specialmente per le 450.000 persone che vivono nelle zone più povere: « Le donne sono uno dei gruppi più svantaggiati ed esposti al caldo estremo. La maggior parte di loro commercia in un mercato all’aperto, senza copertura o zone d’ombra per sopravvivere… sono gravemente colpite e soffrono», ha affermato Eugenia Kargbo.

La desalinizzazione grazie alle onde

I fenomeni estremi di siccità stanno aumentando in diverse parti del mondo e questo sta ponendo enormi problemi per i rifornimenti idrici. L’aumento delle aree desertiche ha spinto diverse nazioni a sviluppare gli impianti di desalinizzazione (21.000 nel mondo), che però comportano un elevato rilascio di CO2. Per impedire l’inquinamento di questi impianti la startup Oneka ha creato dei nuovi macchinari modulari, ancorati al fondale marino, che sfruttano l’energia cinetica delle onde per trasformare l’acqua marina in acqua potabile, a un ritmo di 13.000 litri al giorno. Grazie a questa tecnologia sarà possibile ridurre le emissioni di gas alteranti. Il settore dovrebbe crescere del 9%, fino ad arrivare a un valore di 29 miliardi di dollari entro la fine del decennio.

Il ritorno delle specie perdute nel Regno Unito

Dopo decenni di erosione dell’ecosistema e perdita della biodiversità, in Gran Bretagna stanno ricomparendo alcuni animali introdotti da diversi gruppi ambientalisti, anche in maniera illegale.

Negli ultimi anni è tornata l’aquila di mare codabianca, il rapace più grande del Regno Unito.

Anche i castori sono ricomparsi nella Scozia occidentale a partire dal 2009. Mentre il cinghiale si è ristabilito in natura fin dagli anni ‘70. Con grande sorpresa sono tornate una dozzina di farfalle pieride del biancospino nella riserva naturale di Croydon, a sud di Londra, mentre le arvicole acquatiche, dei piccoli roditori pelosi, sono tornate a ripopolare gli ecosistemi fluviali. Infine le martore sono in crescita nel Galles centrale e nel Gloucestershire.

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