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Come il ciclo mestruale modifica il cervello

Il ciclo mestruale è guidato dal flusso e riflusso degli ormoni che preparano il corpo alla gravidanza. E secondo recenti studi, questa sinfonia di ormoni non trasforma solo gli organi riproduttivi
Credit: Cottonbro studio  

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27 dicembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Due studi pubblicati lo scorso ottobre hanno eseguito scansioni celebrali dettagliate di donne in più punti del ciclo mestruale, scoprendo che il volume o lo spessore di alcune regioni cambiano in sincronia con i livelli ormonali. Le aree del cervello evidenziate da entrambi gli studi sono quelle del sistema limbico (un gruppo di strutture celebrale che governano le emozioni), la memoria e il comportamento.

«È come se il cervello fosse sulle montagne russe ogni 28 giorni circa, a seconda della durata del ciclo. L’importanza di questi studi è che stanno costruendo conoscenze sull’impatto di queste fluttuazioni ormonali su come è strutturato il cervello», ha affermato la professoressa associata di salute delle donne e dei bambini all’University of Uppsala in Svezia Erika Comasco.

Durante il ciclo mestruale di una donna, gli ormoni raggiungono livelli bassi, eppure aumentano notevolmente nel giro di poche settimane.

I livelli di estrogeni nel sangue diventano otto volte più alti durante l’ovulazione intorno al giorno 14, mentre i livelli di progesterone aumentano di 80 volte circa sette giorni dopo.

Un singolo ciclo si ripete ogni 24-38 giorni fino al passaggio alla menopausa, il che significa che una donna media sperimenta circa 450 periodi nel corso della sua vita.

Viktorya Babenko ha condotto la ricerca come dottoranda presso l’Università of California a Santa Barbara; con il suo equipe di colleghi, ha utilizzato metodi avanzati di risonanza magnetica (Mri) per mappare i cambiamenti strutturali nell’intero cervello durante le tre fasi del ciclo mestruale: ovulazione, mestruazioni e medioluteale – quest’ultima si verifica tra le prime due ed è caratterizzata da un piccolo progesterone.

Le partecipanti scelte sono state 30 giovani donne con cicli normali, alle quali è stato anche effettuato un prelievo di sangue per registrare con precisione i loro livelli ormonali al momento delle scansioni. I risultati, che non sono stati ancora sottoposti a revisione primaria, sono stati pubblicati il 10 ottobre nel database di prestampa bioRxiv.

L’altro studio è stato pubblicato da Nature Mental Health il 5 ottobre, indagine in cui i ricercatori hanno scansionato 27 partecipanti sani con risonanza magnetica ad alta risoluzione durante sei fasi del ciclo mestruale: mestruale, pre-ovulatoria, ovulazione, post-ovulatoria, medio-luteale e premestruale.

Gli esperti si sono concentrati sull’ippocampo e sulle aree circostanti del lobo temporale mediale, che supportano un’ampia gamma di funzioni cognitive ed emotive. Hanno eseguito prelievi di sangue in ciascuno dei sei punti temporali per correlare i cambiamenti celebrali con le concentrazioni di estrogeni e progesterone.

Gli aumenti degli estrogeni erano collegati all’espansione della corteccia paraippocampale, una regione corticale della materia grigia che svolge un ruolo nella codifica e nel recupero della memoria.

Il progesterone elevato era legato a un volume maggiore nella corteccia peririnale, un’area molto importante per la memoria che riceve informazioni sensoriali; inoltre, alti livelli di estrogeni in combinazioni con bassi livelli di progesterone erano associati a una regione allargata dell’ippocampo, essenziale per la memoria autobiografica.

«Questi cambiamenti celebrali possono o meno alterare il modo in cui effettivamente agiamo, pensiamo e sentiamo nella nostra vita quotidiana. Quindi il passo successivo importante per la scienza sarà quello di mettere insieme questi pezzi del puzzle», ha affermato Adriene Beltz, professoressa associato di psicologia presso l’Università of Michigan, anche lei non coinvolta nella ricerca. «Gli effetti ormonali sulla strutturale celebrale influenzano il modo in cui funziona il cervello?».

I due studi hanno esaminato diverse caratteristiche atomiche del cervello e quindi i loro risultati non possono essere confrontati direttamente. Il primo ha scansionato l’intero cervello, compresa la materia bianca e ha misurato lo spessore corticale, mentre il secondo ha ingrandito una regione della materia grigia del cervello, analizzando il volume corticale.

Tuttavia, entrambi confermano che la morfologia del cervello cambia durante il ciclo mestruale, in modo coerente e contemporaneamente ai livelli ormonali.

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