Storie

Laura Cavalli: «La vita per noi donne è sempre un po’ più complicata»

Economista, è dirigente alla Fondazione Eni Enrico Mattei. Carriera invidiabile, una figlia, un marito conosciuto all’asilo. E la fortuna di non dovere niente a nessuno. La sua #storiadisvolta si racchiude in un auspicio per una vera parità di genere
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7 marzo 2022 Aggiornato alle 21:55

Una svolta può avere tante sfaccettature, compreso l’auspicio di svegliarsi un giorno in un mondo in cui una donna non debba faticare più di un uomo per dimostrare il suo valore. È questo il desiderio di Laura Cavalli, 39 anni, economista, oggi direttrice del programma di ricerca Agenda 2030 e Sviluppo Sostenibile della Fondazione Eni Enrico Mattei.

Una carriera accademica e professionale invidiabile, dalla laurea in Discipline Economiche e Sociali presso l’Università Bocconi al dottorato di ricerca in Economics and Finance of Public Administration. E poi la vita privata, il marito conosciuto ai tempi dell’asilo, una bambina, le svolte di Laura potrebbero sembrare tutte lì, già avvenute e realizzate. E invece alcune conquiste sono ancora lontane, viste dagli occhi di una donna che ha spesso dovuto fare i conti con il mondo accademico e dell’economia, fatto per lo più da uomini.

Spiega Laura che la multidisciplinarità ripaga molto, o almeno è stato così nel corso di questi anni che lei definisce lineari, e che la fanno sentire una donna appagata. «Ma la svolta che desidero non dipende da me, non è come un posto di lavoro vacante, un colloquio, un esame, perdere il treno e prendere quello dopo, è qualcosa di più grande».

La voce pacata dell’economista arriva dritta al punto, quando dice che le sarebbe piaciuto avere anche un figlio maschio, «perché la vita per noi donne è sempre più complicata», ammette.

Eppure lei non è per le quote rosa: se un uomo merita davvero una posizione è giusto che sia lui a occuparla, e non che lo faccia una donna solo per riempire un numero. «Le mie scelte non sono state dettate da nessuno e mi sento fortunata» spiega. «La parità deve arrivare in modo naturale, ma so che per raggiungere un vero cambiamento occorrerà più tempo del previsto».