Ambiente

Cop28: Al Jaber cerca di ripulire la sua immagine da negazionista

Oggi il presidente del Summit ha tenuto una conferenza stampa per ribadire i successi raggiunti e rispondere alle accuse di negazionismo climatico: «le mie parole sono state travisate ed estrapolate dal contesto»
Credit: EPA/MARTIN DIVISEK  

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4 dicembre 2023 Aggiornato alle 18:00

Oggi a Cop28 si è discusso a lungo di finanza climatica, con importanti annunci che sono arrivati in mattinata dalla Presidenza Emiratina, tra cui il lancio del Global Climate Finance Framework e l’istituzione di un nuovo finanziamento di 270 milioni di dollari per finanziare investimenti sostenibili a supporto dei Paesi in via di sviluppo.

L’attenzione delle principali testate internazionali, però, è ancora su Al Jaber, che questa mattina ha fatto ancora parlare di sé.

In seguito alla rivelazione del quotidiano The Guardian in merito ad una dichiarazione del mese scorso in cui ha affermato che “non c’è alcuna scienza là fuori, né alcuno scenario, che dimostri che la riduzione graduale dei combustibili fossili sia ciò che permetterà di raggiungere 1,5 °C”, il presidente della Cop28 Al Jaber ha risposto alle critiche dei media e della comunità scientifica globale.

E lo ha fatto adottando una strategia comunicativa precisa, presentandosi a una conferenza stampa improvvisata al fianco di Jim Skea, a guida dell’Ipcc, nella speranza che la sua presenza potesse aiutarlo a ripulire l’immagine di presidente “super partes” ormai compromessa a causa del terremoto generato dalle sue dichiarazioni.

Va detto: Jim Skea, non particolarmente entusiasta di trovarsi in quella situazione, ha sostenuto il presidente emiratino: «per quanto mi è concesso, posso dire che dagli scambi che abbiamo avuto il presidente ha dimostrato di essere attento alla scienza e di comprenderla».

Nel corso della conferenza stampa, Sultan Al Jaber, che ricordiamo, è anche Ceo della compagnia petrolifera di stato degli Emirati Arabi Uniti (Adnoc), ha più volte ripetuto: «Sono un uomo che confida nella scienza». E con un tono polemico che tradisce un certo livello di fastidio, aggiunge: «Lasciate che mi presenti: sono un ingegnere e economista di formazione. Il mio rispetto e passione per la scienza mi hanno permesso di progredire nella mia carriera. È la scienza a guidare l’agenda di Cop28».

Poi lancia un attacco diretto alla stampa, denunciando il chiaro tentativo dei media di affossare il lavoro della presidenza emiratina. «Sono sorpreso dai continui tentativi di minare il lavoro della presidenza della Cop28».

Di fatto, Al Jaber non si è scusato, ma ha riversato tutte le responsabilità sulle spalle dei giornalisti, rei di aver volutamente estrapolato le sue parole dal contesto: «le mie parole sono state mal interpretate e fraintese».

Proseguendo nel tentativo di far riacquistare alla presidenza emiratina una credibilità che sembrerebbe ormai andata definitivamente in frantumi, ribadisce: «Sappiamo che il 43% delle emissioni globali deve essere ridotto entro il 2030 […] L’obiettivo di +1,5 °C è la mia stella polare».

Ma non finisce qui: dopo aver elencato tutti i successi ottenuti da queste prime giornate di negoziati (citati il fondo Loss & Damage, la Oil&Gas Decarbonization Charter sulla riduzione delle emissioni di metano e le tante dichiarazioni dei leader su cibo, salute e nucleare) dalle parole di Al Jaber traspare ottimismo: «Questi successi sono una reale speranza per un accordo che ci permetta di stare entro i +1.5 °C».

Con orgoglio, Al Jaber si attribuisce il merito di essere già riuscito a trasformare questa Cop in azioni concrete, e non soltanto in promesse. E a suo dire, questo proprio in virtù di essere “un uomo che ascolta la scienza”. E rivolgendosi ai giornalisti, conclude con un ultimo, accorato appello: «Giudicatemi alla fine di questa Conferenza».

Intanto, al Padiglione Ue la Commissione europea ha organizzato le Giornate dell’energia dell’Ue, una conferenza di che tra oggi e domani ospiterà 9 sessioni, mentre arriva la notizia che l’impegno globale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica presentato nella giornata di sabato da Von Der Leyen ha raggiunto le 121 firme.

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