Diritti

Il Sudafrica introdurrà il congedo parentale “condiviso”?

L’Alta Corte ha stabilito che i genitori devono avere diritto al riposo dopo la nascita o l’adozione di un bambino, dividendosi i 4 mesi previsti solo per le madri. Potrebbe essere il primo Paese africano ad adottare una misura simile
Credit: Anna Shvets 
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
14 novembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Tutti i genitori, indipendentemente dal loro genere, hanno il diritto di condividere i 4 mesi di congedo parentale dopo la nascita o l’adozione di un bambino: lo ha stabilito a fine ottobre, in Sudafrica, l’Alta Corte nel caso Van Wyk and Others v the Minister of Employment e Labour and Others. In precedenza, le madri avevano diritto a 4 mesi di congedo, mentre i padri o i partner a un massimo di 10 giorni. I politici ora hanno 2 anni per perfezionare e sviluppare la legge, che dovrà essere approvata dalla Corte Costituzionale del Paese.

Roland Sutherland, vice giudice presidente dell’Alta Corte sudafricana, ha analizzato il caso di Werner e Ika Van Wyk, una coppia sposata e genitore di un bambino, contro il Ministro dell’occupazione e del lavoro: “A mio avviso, il mezzo immediato più appropriato per eliminare la disuguaglianza, nel periodo transitorio, è la proposta avanzata a nome dei Van Wyk; vale a dire, tutti i genitori, di qualsiasi genere, godono collettivamente di 4 mesi consecutivi di congedo parentale. In altre parole, ciascuna coppia di genitori di un figlio avente diritto condividerà i 4 mesi di congedo a sua discrezione”.

Nonostante negli ultimi 20 anni sia aumentato il numero di Paesi africani che garantiscono il congedo retribuito ai padri, il periodo a cui hanno diritto non supera le 3 settimane. Secondo i giudici questo limite comprometterebbe la dignità del padre, perché considera marginale il suo coinvolgimento nella genitorialità precoce.

Gli attivisti hanno definito la sentenza un passo straordinario: Equimundo, un’organizzazione per l’uguaglianza di genere, ha parlato di “risultato enorme”. Wessel van den Berg, funzionario Men Care del gruppo, ha ricoperto il ruolo di testimone esperto sul caso e si è espresso attingendo ai principi fondamentali della piattaforma di congedo parentale Men Care Global, che promuove gli uomini come padri e caregiver equi, coinvolti e non violenti attraverso i media, i programmi e l’advocacy. Al Guardian ha dichiarato: «Alza il livello del congedo per i genitori in modo meraviglioso. Sono entusiasta che la nostra legge stia diventando sempre più in linea con la nostra Costituzione». Secondo van den Berg, nonostante la sentenza rappresenti «una pietra miliare significativa», saranno necessarie ulteriori riforme per allineare la politica con la realtà della vita nel Paese.

Nkululeko Mbuli, stratega della comunicazione per Embrace, sottolinea che la sentenza attribuisce la responsabilità del congedo ai singoli individui piuttosto che alla “costruzione di un sistema di assistenza”, esclude i disoccupati e coloro che lavorano in posti di lavoro precari. Nel caso in cui la Corte Costituzionale confermi l’ordinanza, i datori di lavoro dovranno modificare le loro politiche per garantire le disposizioni provvisorie ordinate dalla Corte, in attesa dei relativi emendamenti da parte del legislatore.

Alcuni Paesi prevedono congedi parentali più cospicui, sia per gli uomini che per le donne, mentre in altri i giorni a cui hanno diritto i genitori sono inferiori. L’Australia è un esempio di sistema di congedo parentale che può essere suddiviso tra i genitori: ai sensi del Fair Work Act ognuno può chiedere fino a 12 mesi di congedo parentale (o fino a 24 mesi in totale, se il datore di lavoro accetta di prolungarlo).

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