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Scuola, educazione sessuale: cosa prevedeva la proposta del M5S?

Bocciata alla Camera, la mozione pentastellata si basava su 6 punti, tra cui: lotta ai pregiudizi, formazione sulla salute riproduttiva e sensibilizzazione ai rapporti affettivi “sani”
Credit: Karolina Grabowska 
Tempo di lettura 3 min lettura
2 novembre 2023 Aggiornato alle 15:00

Nei giorni scorsi, la Camera ha bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle sull’istituzione di un fondo di 10 milioni di euro per finanziare l’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.

La proposta del Movimento 5 Stelle

Il fondo aveva obiettivi chiari e ben definiti, riassumibili in 6 punti.

1. Formare cittadini responsabili: promuovere il rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri della comunità è fondamentale per la costruzione di una società sana. L’educazione sessuale, in questo senso, potrebbe contribuire alla formazione di cittadini consapevoli delle proprie responsabilità sociali.

2. Sviluppare rapporti affettivi sani: valorizzare il rispetto di sé e dell’altro, la solidarietà e il riconoscimento delle diversità personali sono aspetti cruciali nell’educazione affettiva.

3. Combattere pregiudizi e discriminazioni: l’educazione sessuale potrebbe contribuire a eliminare pregiudizi, stereotipi e discriminazioni di genere, promuovendo la parità tra donne e uomini.

4. Promuovere la salute sessuale e riproduttiva: la divulgazione di informazioni scientifiche e sanitarie riguardanti la salute sessuale e riproduttiva si propone in questo emendamento di migliorare il benessere psicofisico degli individui.

5. Prevenire infezioni sessualmente trasmissibili: insegnare comportamenti responsabili per la prevenzione di infezioni sessualmente trasmissibili è fondamentale per la salute di giovani e giovanissimi.

6. Integrazione nel programma scolastico: l’educazione sessuale dovrebbe essere insegnata in modo trasversale nel curriculum scolastico, garantendo che si adegui a ciascun anno di ciascun corso.

Linee guida e monitoraggio

Un aspetto essenziale della proposta, poi, era la definizione delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale, che sarebbero dovute essere elaborate dal Ministero dell’Istruzione del Merito in collaborazione con altri Ministeri e organizzazioni pertinenti (il tutto nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e delle indicazioni nazionali per il curriculum delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione).

Inoltre, il Ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto presentare regolarmente una relazione sul progresso dell’attuazione della legge e delle relative prescrizioni; la relazione sarebbe servita anche a valutare la necessità di modifiche ai quadri orari per l’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale.

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