Ambiente

Piantare è un diritto di tutti

Avere più verde è un farmaco miracoloso anche per il portafoglio. Il consigliere del Segretario di Stato chiede al Governo Sunak di dare ai sudditi britannici libertà di rinverdimento
Credit: Christine
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3 novembre 2023 Aggiornato alle 12:00

Nicholas Boys Smith consigliere di Michael Gove, segretario di Stato per le Pari opportunità, l’edilizia abitativa e le comunità e ministro per le relazioni inter-governative nel Governo Sunak, ha suggerito di dare ai britannici il diritto di piantare.

Smith, direttore di Create Streets associazione che si batte per la risoluzione della crisi abitativa e per creare e gestire luoghi belli ha presentato il rapporto Greening Up per rendere operativo il rinverdimento delle strade e delle piazze perché, come già affermato dal Governo, gli alberi migliorano la qualità della vita e sono vitali per la nostra ambizione di raggiungere lo zero netto entro il 2050.

Ma, come scritto nero su bianco, la realtà è molto diversa e gli obiettivi sono molto lontani: il livello di verde urbano è sceso dal 63% al 55.4% tra il 2001 e il 2018; i nuovi quartieri hanno fino al 40% di verde in meno rispetto ai quartieri di fine ‘800 o di inizio ‘900; molti comuni tagliano vecchi alberi senza piantarne di nuovi; l’accesso al verde deve essere migliorato e uniformato superando le disuguaglianze socioeconomiche.

I risultati di questa indagine dimostrano che gli alberi possono contribuire a mitigare le emissioni di carbonio e a ridurre l’impatto dell’isola di calore urbano sul riscaldamento globale, fino a 12 °C in città.

Inoltre, luoghi più verdi sono migliori per la salute fisica e mentale comportando una riduzione del 4% di mortalità per i residenti in aree verdi. A questo va aggiunto anche il valore economico e misurabile generato da un territorio verde.

È stato calcolato il valore economico di impatto positivo in 6.495 sterline per ogni persona che vive entro 500 metri da un piccolo parco: minore depressione (750 sterline), maggiore sviluppo cognitivo (150 sterline), riduzione della mortalità (2.999 sterline) e riduzione della criminalità e dei prezzi elevati delle case (3.375 sterline).

Ma Create Streets si è spinta oltre fornendo delle raccomandazioni politiche, in primis creare un “nuovo diritto di piantare” che permetta in circostanze prestabilite di piantare certi tipi di vegetazione, “in luoghi definiti come gli spazi verdi pubblici esistenti, davanti alle case, agli uffici, ai negozi, dove i marciapiedi superano una larghezza prestabilita.

Questo dovrebbe aiutare a rendere il proprio quartiere più verde, senza dover più districarsi in una selva di autorizzazioni”.

Un’altra raccomandazione che si legge nel rapporto è quella di mettere il verde nelle linee guida per le strade e autostrade aggiungendo una nota “sul verde urbano per aiutare gli ingegneri delle viabilità a rendere normale l’inserimento del verde lungo tutte le nostre strade e vie”.

Smith in occasione della conferenza stampa ha affermato: “Gli alberi di strada sono davvero un farmaco miracoloso, che rende i luoghi migliori, l’aria più pulita e i cittadini più felici e più sani. Inoltre, mitigano gli effetti del cambiamento climatico. Quello che una volta era un’increspatura di congetture ora è una tempesta di prove. Per la prima volta questo rapporto esamina i fili nascosti di incentivi, regolamenti e politiche obsolete che impediscono la piantumazione di alberi e svela perché le dichiarazioni strategiche di intenti non si traducono in un sufficiente “inverdimento” sul campo”.

L’autrice principale del report, Eleanor Jane Broad, direttore associato di Create Streets, ha aggiunto: “Con questo progetto volevamo capire perché noi di Create Streets, pur cercando di aiutare i gruppi comunitari a “rinverdire”, trovavamo così difficile farlo (…) tutto sembrava opporsi a quella che sembrava una soluzione ovvia e inoffensiva ad alcuni dei problemi che un luogo può affrontare. Ci siamo ritrovati a entrare nel dettaglio di questi ostacoli al verde urbano e abbiamo elaborato una serie di 16 priorità e 48 raccomandazioni dettagliate per cercare di invertire la rotta e aiutare le città a riconnettersi con la natura, non con l’asfalto”.

Certamente il piano verde inglese è molto diverso da quello oltre manica “alla francese”.

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