Economia

Via libera alla Manovra 2024: mini-ires, taglio al cuneo e aiuti per le mamme

La Legge di Bilancio da 24 miliardi è stata varata questa mattina. Con pochissime risorse a disposizione, è frutto di tagli e sacrifici per sostenere decontribuzioni, aiuti ai lavoratori e la riforma fiscale
Credit: Tatiana Syrikova  

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16 ottobre 2023 Aggiornato alle 16:00

Il Consiglio dei Ministri dà ufficialmente il via libera alla Legge di Bilancio da 24 miliardi. Lo affermano direttamente alle 11 dalla conferenza stampa la premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, con il varo del documento programmatico di bilancio, in cui si espone lo schema complessivo della manovra che presto finirà sulle scrivanie della Commissione europea e - entro fine mese - del Parlamento.

Dopo l’intervento dell’anno scorso, il governo finanzierà il taglio del cuneo fiscale anche nel 2024 utilizzando 14 miliardi per l’esonero parziale sulla quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti. Un taglio del 6% rivolto ai lavoratori con reddito entro i 35.000 euro, e del 7% per redditi fino a 25.000 euro l’anno, pari a circa 100 euro in più nella busta paga mensile.

Il 2024 sarà l’anno dell’accorpamento delle prime due aliquote per l’Irpef (l’imposta sulle persone fisiche), per il quale sarà necessario l’intervento di alcuni decreti attuativi - che presumibilmente arriveranno insieme alla Legge di Bilancio - con cui portare l’aliquota minima al 23%, nel tentativo di favorire i redditi fino a 28.000 euro l’anno.

Viene anche ampliata la no tax area, cioè la soglia di reddito entro cui l’imposta dovuta è pari a zero, fino a 8.500 euro per i redditi da lavoro dipendente, mentre - sempre attraverso un decreto attuativo - l’imposta sulle imprese dovrebbe scendere dall’attuale 24% al 15%, ma solo se il risparmio generato verrà incanalato in nuove assunzioni con maggioranza di donne, giovani ed ex percettori del Reddito di cittadinanza. In questo caso infatti le imprese potranno beneficiare di una maxi deduzione del 130%, che scende al 120% in caso di assunzioni a tempo determinato.

Un ulteriore decreto legislativo dovrebbe anche recepire l’accordo per la global minimum tax, cioè un’aliquota minima globale del 15% rivolta alle grandi multinazionali approvata dai leader del G20 nel corso del vertice di Roma del 2021 per contrastare l’elusione fiscale di colossi dell’high tech come Amazon, Apple o Microsoft, di cui si attende un gettito stimato a 2 miliardi.

La nota più dolente è forse l’intensa spendig review (letteralmente revisione della spesa) che i vari ministri sono chiamati a effettuare per racimolare almeno 2 miliardi che serviranno a coprire parte degli interventi introdotti nella manovra.

Giorgetti ha già richiesto «un sacrificio a tutti i ministeri» che dovranno rinunciare a diversi progetti e idee e tagliare almeno «il 5% su tutte le spese discrezionali, eccetto il comparto regioni ed enti locali».

Da un lato Salvini assicura la copertura per il ponte sullo stretto, dall’altro annuncia un taglio del governo al Canone Rai dalla bolletta elettrica, che dovrebbe scendere da 90 a 70 euro.

Fra le spese più importanti spicca il contrasto alla denatalità, con 1 miliardo di euro stanziato per concedere un ulteriore mese di congedo parentale al 60% e un aumento dei fondi legati agli asili nido di circa 180 milioni di euro.

Un incremento di risorse che permetterà di mandare il secondo figlio all’asilo in maniera gratuita in quanto - come affermato dalla Premier in conferenza stampa - «una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto al paese un grande contributo», mentre invece non verrà confermato «il taglio dell’Iva per i prodotti della prima infanzia, perché è stato assorbito dagli aumenti di prezzo».

È prevista inoltre una decontribuzione per le mamme lavoratrici con due figli o più, che non pagheranno i contributi a carico del lavoratore in quanto tale quota verrà pagata direttamente dallo Stato.

Una sorta di «ricompensa» offerta dallo Stato per «incentivare chi mette al mondo dei figli e voglia lavorare».

Nel frattempo, per il sostegno ai redditi dei dipendenti arriva la proroga della detassazione dei premi di produttività, e viene reso strutturale per il 2024 l’intervento sui fringe benefit «portando il tetto a 2.000 euro per lavoratori con figli e 1.000 euro per tutti gli altri», conclude la premier.

Un ulteriore sostegno alle famiglie emerge anche dall’aumento dell’assegno unico universale per il terzo figlio (di età fino ai 6 anni), ma è anche allo studio una eventuale gratuità del bollo auto per i nuclei familiari più numerosi.

A livello pensionistico si chiude la stagione di Ape sociale e Opzione donna, che verranno sostituiti da un fondo unico per la flessibilità, che consentirà l’uscita anticipata dal mondo del lavoro ai lavoratori con 63 anni di età e 36 di anzianità contributiva per tutti i caregiver, disoccupati, occupati in lavori gravosi e persone con disabilità, e 35 anni di contributi per le donne.

Fra gli 82 articoli della Manovra si inserisce inoltre un aumento di 618 euro dell’assegno pensionistico mensile per gli over 65 a partire dal gennaio 2024, in modo da sostenere le fasce di popolazione più debole nella lotta al carovita.

Rimane quindi da attendere il responso europeo, oltre all’approvazione ufficiale che il Parlamento dovrà dare alla Legge di Bilancio entro la fine di dicembre.

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