Ambiente

Un mondo a 40 °C

In Bolivia è inverno, ma la colonnina segna 45 °C. Anche in Sudafrica, Sri Lanka e Giappone i record di caldo vengono battuti. Dalla Francia all’Italia sperimentiamo anomalie termiche che saranno sempre più “normali”
Credit: AP
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24 agosto 2023 Aggiornato alle 14:00

In pieno inverno, sebbene le minime laggiù scendano difficilmente sotto i dieci gradi, il 23 agosto nel cuore della Bolivia è stato registrato qualcosa di decisamente preoccupante: nella cittadina di Villamontes la colonnina di mercurio ha toccato addirittura i 45 °C.

Molto probabilmente, tra complicità del fenomeno naturale di El Nino e gli effetti dell’amplificazione antropica della crisi del clima, questa temperatura se sarà comprovata potrebbe essere la più alta di sempre, in inverno, per l’intero emisfero Sud.

Nel vicino Paraguay a Nueva Asuncion si è arrivati a 41,9 gradi (record di agosto) e anche in Argentina e Brasile in diverse aree la colonnina è rimasta per più ore sopra i quaranta gradi.

Tutto ciò, un po’ come anche in Sudafrica (massima di trentotto gradi), Botswana (sfiorati i quaranta), Zimbabwe, Zambia, Mauritius, in aree dove difficilmente in questo periodo dell’anno per l’emisfero sud si arriva a soffrire un caldo del genere.

I “difficilmente” però valgono anche per il Nord, in aree sì calde d’estate ma mai così a fine agosto: per esempio in Giappone, attraversato da una potente ondata di calore e con temperature anche sopra i 35 gradi, oppure in Sri Lanka.

Se in tutta la fascia del Nord Africa e in quella centrale del Medio Oriente le temperature - come anche in altri anni - continuano a essere estremamente bollenti (anche 50 gradi in Iraq), e pur sapendo che caratteristica della crisi del clima è portare all’intensificazione di eventi estremi (sia come caldo che come freddo, sia per siccità che per alluvioni), la cartolina attuale di un “mondo a 40 gradi” di questa estate rimarca ancora una volta la fragile condizione verso cui si avvia il Pianeta.

Nell’emisfero Sud l’inverno non è più così scontato e in quello Nord la presenza e l’impatto degli anticicloni provenienti dall’Africa, un tempo meno presenti sull’Europa, con il cambio della circolazione dell’aria portano a temperature altissime che impattano in termini di vite, ricoveri ospedalieri, coltivazioni, ma anche economia e turismo.

L’Europa stessa sta superando record su record e prima di questo week-end, dove le temperature per esempio in Italia potrebbero scendere anche di dieci gradi, non avremo sollievo a tali condizioni.

Impressionanti, in questa ondata di calore che è giunta nella terza settimana di agosto, sono soprattutto le minime, elevatissime tra Francia, Spagna, Portogallo e Italia e intorno ai 30 gradi in diverse città, con vere e proprie notti tropicali difficili da affrontare per le persone più vulnerabili.

In un contesto di una Europa sempre più colpita dalle ondate di calore oggi più intense e dove lo scorso anno a causa del caldo si stima siano morte quasi 70.000 persone nel Vecchio continente (di cui 18.000 in Italia), i tanti “record” battuti negli ultimi giorni preoccupano in particolare per il periodo in cui si sono registrati: a una sola settimana dall’arrivo di settembre.

In Portogallo a Pinhao le stazioni meteo hanno registrato 45,6 gradi. Le massime in Francia hanno visto la colonnina salire addirittura a 44,4 a Salindres, un nuovo primato per agosto.

A Bilbao, in Spagna, siamo arrivati a 44 gradi e in Italia diverse zone della Pianura Padana (come nel mantovano) hanno superato i quaranta gradi, mentre in Toscana si è arrivati alla punta estrema di 42,5 gradi il 23 agosto a Castelmartini, nel Pistoiese.

Tutti segnali, insieme agli eventi meteo intensi come alluvioni, inondazioni, nubifragi o al contrario fasi di prolungata siccità, che in questa estate 2023 in quello che potrebbe essere l’anno più caldo di sempre, ci ricordano ancora una volta l’impatto del surriscaldamento globale in un mondo a circa +1,1 - +1,2 gradi rispetto ai livelli preindustriali e che, se non invertiremo drasticamente le emissioni umane, molto probabilmente in pochi anni supererà i +1,5 gradi, assicurandoci sempre più spesso - purtroppo - una vita a 40 gradi.

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